Spotlight: Thomas Lang

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians, Paper2Media

thomas-langProtagonista della cover story del numero di febbraio di Drumset Mag, il formidabile batterista austriaco risponde con la consueta disponibilità a qualche altra domanda per il nostro sito…

Riesci a mantenere il giusto bilanciamento tra i tour, i drum festival, i clinic/solo tour e le sessioni in studio? Com’è stato per te il 2012? (Leggi tutto>>)

Sì, mi piace fare tante attività diverse. Mi piace la combinazione tra le registrazioni e i live, e mi piace riempire i buchi tra i miei impegni con i drum camp o le performance solistiche e le clinic. Nel 2012 sono stato molto impeganto in studio, producendo e registrando molti album, che stanno tutti per uscire. Tra gli altri ho anche scritto, registrato e prodotto il nuovo album degli StOrk, che in realtà è il mio obiettivo principale se parliamo di progetti personali. Sono molto eccitato riguardo alla nuova direzione intrapresa e al nuovo materiale. Shane Gibson (chitarrista, già con i Korn/Jonathan Davies) e io abbiamo apportato alcuni cambiamenti importanti alla formazione e al suono generale della band e ne siamo davvero soddisfatti. Abbiamo aggiunto una vocalist, VK Lynne, e non siamo più un trio strumentale, ma un quartetto con una cantante! La musica è molto heavy, ma molto radiofonica e piena di drumming muscolare, riff complessi e parti di chitarra molto dure, dark, ma con un vestito e delle melodie accattivanti e orecchiabili. Offre uno spettro molto ampio. Tutti questi album sono o saranno pubblicati dalla mia etichetta Muso Entertainment, con una distribuzione fisica internazionale attraverso E-One e Dismantic. Le date esatte di pubblicazione sono riportate sul sito www.musoenterntainment.com . Oltre a questo, sono stato impegnato in un sacco di session per altre band e artisti di tutto il mondo, sia dal mio studio tramite lo scambio di file, oppure in diversi studi di Los Angeles. Tra i progetti più interessanti a livello musicale ci sono le registrazioni delle batterie per alcuni giochi della PS3, come Twisted Metal, e sessioni per artisti americani come Gavin McGraw, Bobby McFerrin, Lee Warner e Paul Gilbert, uno dei miei preferiti. Abbiamo registrato il suo album Vibrato nel suo studio, ed è stata una delle sperienze più belle che abbia mai avuto in studio in tanti anni. Abbiamo registrato dal vivo, tutti nella stessa stanza e senza click, eravamo tutti vicini e abbiamo catturato una vibrazione davvero magica. L’album è gia stato pubblicato in tutto il mondo: ci sono alcune cose incredibili di chitarra e un drumming veramente gustoso. Devi assolutamente ascoltarlo. Inoltre, sono stato uno dei protagonisti dell’Ultimate Drummers Weekend in Australia, per la terza volta, e ho suonato al La Rioja Drumming Festival in Spagna, al più grande festival in Francia, Le Bag Show di Parigi, alla PASIC di Austin (Texas), al Dresdener Drumfestival in Germania, oltre ad alcune performance internazionali per DW, Meinl e Roland. Ho viaggiato in 28 nazioni nel 2012, e tra le registrazioni, i concerti e le clinic ho anche tenuto diversi Drumming Boot Camps in Australia, Austria, Germania, Finlandia, Svizzera e Stati Uniti. Senza parlare della mia nuova Online Drum School che ho appena lanciato… E il 2013 sembra che sarà ancora più fitto di impegni…

Come pensi che la pratica influenzi il modo di suonare e viceversa? Quale dovrebbe essere il giusto bilanciamento tra questi due aspetti così importanti?

Credo che la pratica sia essenziale per migliorare il proprio drumming. Suonare senza esercitarsi è impossibile. La pratica viene sempre prima del suonare, e suonare significa applicare la tua partica in un contesto musicale. Il bilanciamento doverbbe sempre essere in equilibrio, 50 e 50. Non puoi suonare ciò che non hai mai praticato, è  impossibile! Credo che il termine “bilanciamento” che hai usato sia quello giusto. Bisogna essere sicuri di investire lo stesso tempo nel suonare e nell’esercitarsi.

Riesci a definire cosa dovrebbe essere un drum solo, il suo scopo, e se ti crea ancora interesse o se ti interessa sempre meno?

A essere onesto, ho un interesse davvero molto limitato nel suonare gli assolo. Ironicamente, sono molto conosciuto per gli assolo e li suono spesso, ma non è la cosa che preferisco fare. Preferisco molto di più suonare con una band e suonare canzoni o musica arrangiata o improvvisata con un gruppo di musicisti. Se dovessi definire cosa io credo debba essere un solo di batteria direi: creativo e accattivante. Devi avere un tema o un motivo per attirare l’ascoltatore dentro la tua performance; un solo di batteria dovrebbe essere pieno di beat, ritmi, ostinato, dinamiche, energia e capacità di fare spettacolo. Tutte cose che il pubblico può seguire e che può aspettarsi. Penso che i grandi soli di batteria dovrebbero essere in qualche modo spettacolari. Voglio vedere dei fuochi d’artificio e voglio andare via ispirato e impressionato. Voglio sentire la potenza fisica e intellettuale del batterista nella sua performance. Voglio essere catturato dalla sua performance a livello razionale, ma anche a un livello strettamente primario. Voglio vedere il batterista fare qualcosa che di solito non fa quando suona con una band. Non voglio sentire un groove-solo. Preferisco sentire il batterista fare delle pazzie e voglio vederlo fare un po’ di spettacolo. Trovo tutto questo piacevole e divertente da guardare. Mi piace la combinazione tra l’energia esplosiva, l’abilità fisica e la perfetta forma intellettuale. Mi piace vedere l’intelligenza e la tecnica fisica combinate tra di loro. Per me questi sono i soli più accattivanti.

Credi che l’esserti trasferito in California abbia cambiato o condizionato in qualche modo il tuo drumming o il tuo approccio musicale?

Il mio stile di vita è cambiato un po’, ma non sono sicuro che sia solamente perché mi sono trasferito in un posto diverso. Non mi sono spostato solo per motivi legati alla musica, ma principalmente per lo stile di vita. A ogni modo, l’esposizione a diversi tipi di musica a Los Angeles ha avuto effetto su di me, C’è molta meno musica pop e c’è più musica heavy, R&B, hip hop, ecc., e il livello dei musicisti e le capacità delle persone che ci sono intorno qui è molto più alto che in altre parti del mondo. L’essere in mezzo a tutto questo mi ha definitivamente ispirato e questo si riflette nel mio modo di suonare. Inoltre, avevo raggiunto un punto con il mio drumming e la mia carriera in cui ho sentito il bisogno di fare dei cambiamenti e di esplorare cose nuove. Ho cambiato impugnatura, l’endorsement della batteria, il modo in cui approccio il suonare, ripartendo dalle cose fondamentali. Ho iniziato a scrivere molta più musica e a lavorare con un gruppo di persone completamente diverse, in una scena diversa. Tutto questo ovviamente mi ha influenzato molto e mi sento al centro di uno sviluppo molto positivo.

Gestisci il Big Drum Bonanza a Los Angeles e i Drumming Bootcamps in tutto il mondo. Parlacene un po’…

Il Thomas Lang Drumming Boot Camp è un evento didattico itinerante, diverso da qualsiasi altro drum camp: è un seminario ultra intensivo sulla batteria di otto ore al giorno di lezioni private. Può essere di tre, cinque o sette giorni e io insegno a un gruppo di studenti limitato a venti presenze. Ogni studente ha un kit per esercitarsi e tutti devono suonare insieme a me per otto ore ogni giorno. In pratica suoniamo senza sosta per quattro ore al mattino e facciamo altrettanto nel pomeriggio. Creo un curriculum specifico per ogni camp e lavoro in modo specifico sugli argomenti scelti da ogni studente. In questo modo posso garantire dei risultati certi. Suoniamo per 24 ore reali nel corso dei tre giorni del camp, e questo ha un profondo effetto sugli studenti: tutti gli altri camp o seminari sono assolutamente passivi per loro, mentre il mio richiede una partecipazione attiva, suonando per ore ogni giorno. Gli altri camp hanno un insegnante che dimostra ogni cosa sul proprio set, mentre gli studenti ascoltano e basta. Nei miei camp ognuno deve suonare, provare e mettere immediatamente in pratica tutti gli esercizi e le idee che gli mostro. Ormai li faccio da tre anni, e le sessioni così intense con gli studenti mi piacciono molto, così come la possibilità di instaurare un vero rapporto con loro e di insegnare a un livello assai profondo. Quando fai una clinic, suoni per un ampio gruppo di persone in un periodo breve di tempo. Nei miei camp suono con un piccolo gruppo di persone per un periodo di tempo molto lungo, e posso trasmettere molte informazioni e dimostrarle nei dettagli. Posso toccare argomenti artistici e musicali, e ovviamente posso analizzare e dimostrare nei dettagli le varie tecniche. È il miglior drum camp del mondo, e se qualcuno vuole saperne di più basta cliccare qui: www.thomaslangdrumcamp.com.

Il Big Drum Bonanza è un drum camp sotto forma di festival che sto cercando di svolgere con regolarità a Los Angeles. Nel mondo non ci sono festival e camp con artisti ospiti, e credo che LA sia un bel posto per farne uno di questo tipo. Molti drum camp o festival sono organizzati e tenuti dai produttori di batterie, riviste o scuole, e spesso entrano in gioco fattori politici che complicano l’organizzazione. Voglio fornire una piattaforma estrema di apprendimento per gli studenti, e credo di esserci riuscito. Voglio svolgere un camp al quale io andrei, e voglio avere i migliori batteristi del mondo a disposizione per fare realmente delle lezioni e per far passare loro molto tempo insieme agli studenti. Voglio vedere gli studenti seduti in una stanza con alcuni tra i migliori per molte ore ogni giorno, così che possano veramente carpirne la mentalità e le idee. Ho invitato alcuni dei miei migliori amici e batteristi preferiti, e la rezione degli studenti è stata incredibile. Nel 2012 ho avuto Virgil Donati, Chris Coleman, Jeff Hamilton, Dave Elitch, Stanton Moore, Kenny Aronoff e ovviamente ho svolto anche io delle lezioni. È stato un grande successo e non vedo l’ora di annunciare il prossimo Big Drum Bonanza (www.bigdrumbonanza.com).

Durante gli utlimi anni hai pubblicato diversi album da solista, e so che ce ne sono altri due in uscita, Yumaflex e Chumash

Ho scritto e registrato Chumash, un album di world music suonato (tra gli altri) da musicisti come Luis Conte, Oscar Santiago, Daniel Mandelmann (Jason Mraz/Colbie Callait), Andreas Geck (Christina Aguilera), Paul Gilbert, Matt Malley (Counting Crows), Peter Wolf e il mio grande amico Giacomo Castellano. È stato pubblicato a gennaio, giusto in tempo per il NAMM: è completamente acustico, molto melodico e ritmicamente eccitante, con un sacco di tempi dispari e molti groove interessanti basati sui ritmi e sugli stili tradizionali di tutto il mondo. Ho mescolato gli elementi tradizionali con quelli più moderni e il risultato è eccitante. Giacomo ha suonato tutte le chitarre acustiche principali; abbiamo fatto un lavoro talmente bello che non vedo l’ora che la gente lo ascolti. Quando Paul Gilbert è venuto nel mio studio per suonare gli assolo di chitarra, è rimasto assolutamente impressionato, si è innamorato del modo di suonare di Giacomo e stiamo programmando di fare altri progetti insieme in futuro. Ho anche terminato un altro album intitolato Yumaflex, che ha richiesto due anni per essere completato: un altro album strumentale che ho scritto e profotto insieme a un chitarrista austriaco, Conrad Shrenk. È un album con un’incredibile energia jazz/metal/fusion e sono estremamente orgoglioso del risultato. Contiene alcune dei migliori brani strumentali che abbia mai scritto. Conrad Schrenk è un chitarrista pazzesco di Vienna che suona nello stile di Steve Vai ed è nella stessa categoria a livello di bravura e di abilità; è anche un compositore estremamente dotato e lavoro con lui da 25 anni. Avevamo una band chiamata Save The Robots, abbiamo pubblicato un album, CSX, agli inizi del 2000 e Yumaflex è il nostro progetto più recente. I musicisti ameranno questo cd: è molto heavy, ma è anche ultra musicale e dinamico.

So che hai un nuovo design per le tue bacchette signature…

Da quando ho cambiato la mia impugnatura, tre anni fa, ho sentito il bisogno di cambiare il design delle mie bacchette e renderle molto più specifiche per l’impugnatura matched. Il modello precedente era stato disegnato per l’impugnatura tradizionale, ma ora che suono principalmente matched ho bisogno di più ‘portata’. Ho testato diversi prototipi e apportato diverse modifiche, provando anche altri modelli, ma non sono stato capace di migliorare abbastanza le mie bacchette per fare un qualsiasi cambiamento! Quindi al momento stiamo solo pensando a cambiare leggermente il look, perché sono così perfette da non poter essere migliorate: la mia è  ancora la migliore bacchetta che esista e io la adoro!

Hai anche un nuvo practice pad realizzato per la Meinl…

L’ho disegnato semplicemente per dare ai giovani batteristi una scelta più ampia quando devono scegliere un pad funzionale e con un look molto cool. Il mio pad ha una superficie in gomma ed è disponibile in due versioni: 6” e 12”. Ha il mio logo sulla superficie superiore e il modello da 6” può essere montato su una qualsiasi asta per piatto. www.meinlcymbals.com .

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