Kenny Wayne Sheperd a Roma

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, News & Events

_1-tmbArriva per la prima volta a Roma Kenny Wayne Sheperd, chitarrista americano della Louisiana considerato da molti l’erede di Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan. Il concerto (tappa conclusiva del tour europeo) avrà luogo lunedì 27 aprile al Planet Live Club di Roma (Via del Commercio 36, zona Ostiense), e sul palco, oltre a Kenny Wayyne Sheperd alla chitarra e voce ci saranno: Chris Layton (il batterista dei leggendari Double Trouble di Steve Ray Vaughan)… (Leggi tutto>>)

Noah Hunt (voce), Tony Franklin (basso; The Firm con Jimmy Page dei Led Zeppelin e Paul Rodgers dei Free, David Gilmour, Kate Bush, Whitesnake, Pat Travers), e Riley Osbourn (Hammond B-3, tastiere; Willie Nelson, Lyle Lovett).

Info:
Lunedì 27 Aprile 2015 Roma
Location: Planet Live Club Roma via del Commercio 36 (ex Alpheus)
http://www.planetliveclub.com/prg_shepherd.htm
INFOLINE: 329 3624612 – 328 1715750 – 06 574 7826
Apertura porte ore 20.30 – Inizio show ore 21.30
Biglietto: € 25,00 + d.p.

Discografia
1995 – Ledbetter Heights
1997 – Trouble Is…
1999 – Live
2004 – The Place You’re In
2007 – 10 Days Out: Blues from the Backroads
2010 – Live! In Chicago
2011 – How I Go
2014 – Goin’ Home

 www.kennywayneshepherd.net

kws-flyer-web

Quelle “sporche” 12 battute, tra blues e rock, dal vivo al Planet Live Club Roma (Via del Commercio 36, Ostiense) il 27 aprile 2015 nel concerto conclusivo del suo spettacolare tour europeo…

Prendi la chitarra e via… così il chitarrista americano può essere rappresentato. Una vita dedicata alla musica, che rigenera ogni giorno con le sue diversificate esperienze artistiche, perché questo ragazzo biondo della Louisiana (Shreveport, 12 giugno 1977) non ha paura di nulla e si diverte a mettere in disordine i confini tra rock e blues. Nel suo DNA le 12 battute del blues vengono continuamente rimpastate con “altro”, proveniente dall’energia, dalla potenza e dalla creatività tipiche di chi è stato svezzato con il rock adrenalico di Stevie Ray Vaughan e del suo maestro Jimi Hendrix. In lui tutto torna al punto di partenza… alla musica con la M maiuscola… quella di Kenny Wayne Shepherd. Ma non dimentica che le sue mani sono sporche di blues e gli artisti con cui è cresciuto o suonato, oltre ai numi tutelari Vaughan (inizia a suonare la chitarra a sette anni dopo aver assistito a un concerto di Stevie Ray) e Hendrix (che “fulminò” lo stesso Vaughan): Clarence “Gatemouth” Brown, Bryan Lee, Albert King, Freddie King, Buddy Guy, Junior Wells, Buddy Flett, BB King, Jerry “Boogie” McCain, Cootie Stark, Muddy Waters, Howlin’ Wolf. La sua capacità musicale si è arricchita aprendo anche i concerti di stelle assolute come Rolling Stones, Bob Dylan, Eagles, Van Halen, Aerosmith, Lynyrd Skynyrd…
E i risultati si vedono e, soprattutto, si ascoltano in album come il suo ultimo “Goin’ Home” (con Ringo Starr – Beatles – Joe Walsh – James Gang, Eagles – Warren Haynes – Allman Brothers Band, Gov’t Mule; edito in Europa dalla Mascot Label Group) del 2014, il settimo in studio della sua discografia solista, oltre a un live. Dischi che gli hanno permesso di ottenere 5 nominations ai Grammy Awards, due Blues Music Awards, due Orville H. Gibson Awards, dischi di platino. Da segnalare, tra i suoi molti interessi, l’incisione nel 2013 di “Can’t Get Enough”, primo lavoro dei Rides, supergruppo con Stephen Stills (CSN&Y) e Barry Goldberg (Electric Flag), di cui dovrebbe uscire a breve il secondo, già ultimato in studio.
Descrivere Kenny è complicato, quasi impossibile persino per lui, che su questo argomento è abbastanza reticente nella sua semplicità espressiva… quasi timido, mentre sul palco è sfrontato e deflagrante. Un predestinato della sei corde, non a caso la leggendaria Fender gli ha dedicato la Shepherd Signature Series Statocaster, da lui progettata e ispirata alla sua Stratocaster Vintage del 1961 (attualmente in mostra alla Rock and Roll Hall of Fame)… guarda caso la stessa chitarra utilizzata da Hendrix e Vaughan! Justin Norvell, direttore marketing del settore chitarre elettriche della Fender dice di Kenny: facile parlare della sua spaventosa tecnica chitarristica. Lui, anche per le doti umane, è il perfetto e moderno ambasciatore della vera arte americana… il Blues!
E il successo non ha inquinato la sua voglia di fare buona musica, non ha tolto la forza al suo suono… una formula magica che ha conquistato anche i critici musicali in tutto il mondo, caso davvero raro nella storia delle sette note. Le sue storie raccontano l’evoluzione di questa musica senza tempo, che, lasciate le piantagioni e sbarcata nelle megalopoli del nord degli Stati Uniti, insieme alla manovalanza nera arruolata nelle nascenti fabbriche automobilistiche, cambia decisamente sonorità… si elettrifica e comincia a RUGGIRE! Ed ancora il Blues che gradatamente si contamina e figlia: r’n’b, funky, rock blues, soul, rock’n’roll!!!
E che dire della sua band? Fantastica! Capace di coniugare tecnica e cuore, in grado di trovare il sentimento “giusto” per prendere al volo il ritmo di uno scatenato rock’n’roll o immergersi nell’anima bruciante di un blues lento. E sul palco giocano, si guardano, vivono la complicità di una musica che si rinnova a ogni disco e, soprattutto, a ogni concerto.

KWS-High-Res-ADMAT-sRGBCrop-web

Tags: , , , , , , , , , ,

ga('send', 'pageview');