Nerve Live In Rome @ Stazione Birra

Evento incredibile quello che si è svolto a Roma, nei locali di Stazione Birra, lo scorso 18 novembre. Protagonisti i Nerve, band proveniente da New York City, guidata dal grandissimo Jojo Mayer. I Nerve trascendono i formati tradizionali della musica elettronica, con delle performance basate sull’improvvisazione, e che racchiudono diversi stili, Jungle, Dub Step, Glitch Beat, Tech House, e molto altro ancora… (Leggi tutto>>)

… con lo scopo di evitare la categorizzazione in un unico stile esistente. Ed è proprio questo quello che è successo l’altra sera, con la band che ha pescato soprattutto dai brani del nuovo EP5, pubblicato lo scorso 12 novembre, espandendoli e portandoli in direzioni diverse in ogni concerto. Si comincia con “Splendid Isolation”, seguita senza sosta da “Fauxtek”, ed è proprio in questo modo che la band suona i diversi brani, che spesso si fondono con il precedente, seguiti o preceduti da un’improvvisazione inedita. Si prosegue con “Devil$ In Your Pocket”, e con un bellissimo discorso di Jojo Mayer, che, oltre a presentare i membri della band, parla della cultura dalla quale proviene la musica che suonano, e dell’attuale stato della società contemporanea, che va a riflettersi direttamente nella musica, e di un futuro che ormai non si può più prevedere per una durata di 15 anni, ma piuttosto di 15 mesi, vista la velocità con cui tutto si evolve. Il livello di interazione tra Jojo, John Davis (bass), il giovanissimo Jacob Bergson (keyboards), e Aaron Nevezie (Sound and Realtime Audio Deconstruction), è semplicemente incredibile. I beat suonati da Jojo Mayer vengono campionati e ritrasmessi in real time, con un effetto incredibile, e il controllo delle dinamiche è semplicemente spettacolare. Jojo Mayer mostra un eccezionale livello di creatività sul suo set così inusuale, con due diversi hi-hat montati sulla cassa (al posto dei tom), e gli sviluppi relativi al faseggio danno dei risultati musicali di forte impatto. Il drumming di Jojo è di grandissima ispirazione, e il concerto ha letteralmente ipnotizzato il pubblico presente che ha riempito il locale come accadeva ai tempi d’oro dei concerti nella capitale. Un’ora e mezza di musica che ha trascinato tutti a New York, lasciando un ricordo e un’ispirazione indescrivibili. Un personaggio come Jojo Mayer rappresenta un valore inestimabile per tutta la comunità batteristica. Grazie Jojo!

http://nerve.bandcamp.com/music

Foto di Sergio Gualtieri