Pillole Web – L’acciaio Inossidabile di Palmer
Fra i tanti set custom a cui i batteristi rock si concedevano per esigenze sceniche, per far colpo, per sentirsi coccolati dai propri giocattoli (qualche volta però davvero suonavano tutti i tamburi e piatti!), scintillante e mastodontico risultava quello in acciaio inox di Carl Palmer. (Leggi tutto>>)
Il set fu presentato in grande stile nel ’73 in uno show televisivo, come dimostra questo video dell’epoca:
Era dotato di sette concert toms 6″, 8″, 10″, 12″, 13″, 14″, 15″, 16″, il floor tom da 18″ a una sola pelle, cassa 28”x20”, tutto con blocchetti con base a forma di rosa, cerchi della Gretsch (così è stato dichiarato, anche se la fattura è molto diversa), rullante Ludwig Super Sensitive Concert Model 14″ x 5.5″, due rack semicircolari, fusti con incisioni che richiamavano le scene bucoliche e di caccia sulle armi da sparo Purdey. Tutto era montato in maniera da assecondare i movimenti e le proporzioni di Palmer, niente poteva essere montato a un’altezza diversa di quella stabilita utile al legittimo proprietario. I fusti in stainless steel, commissionati a una ditta che non costruiva batterie e montati su uno stand che terminava con tre bracci, e sul quale poggiava la parte interna dei tom, secondo Carl erano caratterizzati da una maggiore proiezione di suono, e dotati di frequenze alte, perfette per il rock. Con Robert Moog il kit fu corredato da centralina elettronica che all’accensione tramite un bottone lanciava al “colpo” degli impulsi ritmici, fino a un tamburo che dava una sequenza di 14 note. Piatti Paiste da 7″ a 24″, gong sinfonici del produttore svizzero da 38″ e 50″, timpani Ludwig 26″ e 29″, tubolar bells. Una campana… suonata con la bocca. Il tutto su una pedana girevole. Non ci sorprende che qualche concerto sia stato rimandato perché qualche volta il palco non ha retto.
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