Stefano D’Orazio
Nel numero di aprile 2013 di Drumset Mag il nostro collaboratore ed esperto di vintage Antonio Di Lorenzo ha vestito i panni dell’intervistatore per scambiare quattro chiacchiere con l’ex batterista dei Pooh, Stefano D’Orazio, all’indomani della pubblicazione della sua autobiografia Confesso che ho stonato. (Leggi tutto>>)
Di D’Orazio e del suo quasi quarantennale sodalizio con il gruppo più longevo e famoso della musica leggera italiana si sa quasi tutto. Molto meno della sua vita ‘prima’ dei Pooh. Pubblichiamo qui di seguito le divertentissime note autobiografiche vergate di suo pugno dal batterista, compositore, produttore e cantante romano.
L’articolo completo, a cui fa riferimento questo breve estratto, è consultabile alle pagine 50-53 del numero di aprile di Drumset Mag.
PRIMA DEI POOH
Stefano D’Orazio nasce a Roma il 12 settembre del 1948.
Sin da bambino, avverte la passione per le “percussioni” trasformando tutto quello che gli capita a portata di mano in rumore e ritmo.
A 6 anni Babbo Natale, si lascia convincere a portargli la sua prima batteria che diventa sin da subito motivo di stress per tutta la famiglia. Cresce nel quartiere di Monte Verde e fino ai tredici anni abbina alla sua attività scolastica il nuoto agonistico presso il centro CONI del Foro Italico mettendo insieme parecchie medaglie e moltissimi raffreddori.
Frequenta poi il Liceo Classico all’istituto Manara ed è proprio in quegli anni che gli si riaffaccia prepotente la passione per la musica. Dall’Inghilterra una sua compagna di classe porta a Roma una serie di 33 giri tra i quali quello di un gruppo sconosciuto I Beatles: è amore al primo ascolto, con un registratore “Geloso”, quello con i tastini colorati, mettendo il microfono davanti all’altoparlante della sua fonovaligia, produce la sua prima “copia pirata” e su quella musica impara, per emulazione, i primi rudimenti di batteria battendo con dei mestoli da cucina sopra una vecchia scatola di scacchi.
Con promesse al limite del lecito convince la mamma ad anticipargli 7 mesi di paghette ed acquista per 35.000 lire un rullante, una cassa ed un charleston, il minimo sindacale per entrare a far parte de “I Sunshines” un gruppo che suona solo pezzi strumentali degli Shadows perchè non possiede un impianto voci. Durante l’estate va a lavorare in uno stabilimento balneare di Ostia e racimola i soldi per comprare la sua prima vera batteria: una Hollywood rossa.
Intanto “I Sunshine”, con i loro brani rigorosamente strumentali, si esibiscono in uno scantinato della Chiesa Anglicana di Roma frequentato da studenti Americani per 10.000 lire a sera. Dopo qualche mese con i guadagni accumulati, acquistano finalmente un impianto voci che però va letteralmente in fumo la prima volta che viene acceso per colpa del voltaggio sbagliato, costringendo il gruppo a rimanere ancorato, ancora una volta, al repertorio degli Shadows.
I Sunshines si sciolgono per le continue defezioni da innamoramento dei suoi componenti e D’Orazio, da solo, fa per un breve periodo, da colonna sonora allo spettacolo undergrund per percussioni e voci: “Osram”di Carmelo Bene e Cosimo Cinieri nello storico Beat ’72.
A 17 anni entra nel gruppo dei Naufraghi e partecipa ai provini del Piper di Roma (gare con l’applausometro in cui era determinante il numero di amici in platea) vincendo in più occasioni contro diversi gruppi del momento.
Anche l’esperienza con i Naufraghi è di breve durata e nell’attesa di nuovi compagni di viaggio, apre a Roma due cantine club, nelle quali fa esibire i gruppi inglesi reduci dal Piper e suona come turnista alla RCA per pagarsi le cambiali (firmate nonostante minorenne) della sua nuova Ludwig, la batteria che lo accompagnerà con il suo prestigioso marchio per tutta la sua carriera.
Nel 1968 entra nel gruppo R&B “The Others & Pataxo”, con loro gira tutti i locali beat italiani. La band entra in crisi dopo un lungo contratto con il celebre “Le Papagayo” di St. Tropez.
Al rientro in Italia fonda “Il Punto” un gruppo di grandi talenti prodotto da Alberigo Crocetta inventore del mitico Piper e con loro, tra le altre esperienze live e discografiche, partecipa nel 1970 al Festival di Caracalla.
CON I POOH
Nel settembre del 1971 Stefano entra ne “ I Pooh” con i quali scrive quasi 40 anni della storia della musica italiana. Percussioni, Tubolar Bells, Vibrafono, Armonica e Flauto, sono gli strumenti con i quali si cimenta nel corso della sua carriera. Cantante, Autore, Editore e Manager della Band raggiunge con i suoi 3 straordinari compagni di viaggio successi e records difficilmente eguagliabili:
➢ 30 album inediti
➢ 4 album live
➢ 14 Telegatti
➢ 15 dischi d’oro
➢ 46 dischi di platino
➢ 350 canzoni incise
➢ 23.000.000 di album venduti e 20 milioni di singoli
➢ 3.500 i concerti pari a oltre 7.000 ore di musica
Nell’aprile del 2009, in concomitanza con l’uscita del singolo Ancora una notte insieme, D’Orazio annuncia, durante un’affollata conferenza stampa, la sua intenzione di lasciare i Pooh. Con una toccante lettera al suo pubblico, racconta il suo bisogno di guardare altrove, di mettersi in gioco su altri fronti, di inseguire nuovi desideri.
DOPO I POOH
Subito dopo la sua uscita dal gruppo, forte dell’entusiasmante esperienza vissuta con il grande Saverio Marconi nella realizzazione di “Pinocchio il Grande Musical” si dedica alla scrittura di “Aladin” un musical che aveva in mente già da diverso tempo, per il quale chiede le musiche ai suoi ex colleghi. Facchinetti, Canzian e Battaglia si dicono entusiasti dell’idea e avviano una collaborazione che fuga tutti quei dubbi che qualcuno aveva voluto insinuare circa una presunta uscita burrascosa di D’Orazio dal gruppo. I rapporti tra i quattro si rivelano invece saldi e proficui evidenziando quell’amicizia indelebile che li accompagna da sempre.
Nel frattempo, su richiesta degli Abba, realizza i testi italiani di “Mamma Mia!” il grande Musical riscuotendo ampi consensi e personali apprezzamenti per la qualità delle liriche. L’11 novembre 2010 dal Teatro Nuovo di Milano parte la tournee italiana di “Aladin”e da li in poi una ininterrotta sequela di “tutto esaurito” fa del primo spettacolo scritto interamente da D’Orazio il musical campione d’incassi e di presenze della stagione teatrale 2010-2011.
ORA
Il 2012 è stato l’anno del suo debutto letterario,“Confesso che ho stonato”. Due nuovi Musical, nati dalla sua fortunata penna, sono nel frattempo pronti per essere messi in scena. Con l’aiuto della sua compagna, Tiziana Giardoni, sta finendo di catalogare e fotografare gli oltre 6.000 elefantini della sua collezione. I preziosi pachidermi di diverse dimensioni e materiali saranno presto messi all’asta per un progetto di beneficenza. Alla stessa sorte dovrebbero essere destinate le sue 22 mastodontiche batterie che lo hanno accompagnato nella sua lunga carriera di musicista.