Posts Tagged ‘Steve Jordan’

PJ Ciarla – Freelance da Oscar

Written by Ramon Rossi. Posted in Drumset Mag - Edizioni Mensili, Drumset Mag n. 56 - Aprile 2017, Musicians

PJ Ciarla - Freelance da OscarProduttore e batterista, PJ svolge la sua attività in Inghilterra precisamente a Londra, una delle capitali mondiali della musica. Tra i suoi modelli cita Steve Jordan, Jay Bellerose, Fabio Rondanini, Carter Beauford, Bonzo, Questlove, J. J. Johnson, Jack White. Nel video collegato è impegnato con il suo progetto XGGRT nell’esecuzione del brano “Ready When U Are(Leggi Tutto >>)

 

Vic Firth

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Factory News, Paper2Media

logo2013Nel numero di maggio 2013 di Drumset Mag si inaugura una nuova rubrica, Magic Stick, dedicata ai principali produttori di battenti per batteria e percussioni., Impossibile non iniziare dall’azienda Vic Firth, che sta festeggiando i suoi primi 50 anni di attività. Per l’occasione abbiamo realizzato un ampio articolo sulla rivista, mentre per il nostro sito abbiamo intervistato Mark Dyke, direttore delle vendite e responsabile del marketing dell’azienda. (Leggi tutto>>)

I groove di Steve Jordan

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

In questo video vengono mostrate le esecuzioni a velocità rallentata e reale di tre groove tra i più rappresentativi dello stile di Steve Jordan. Per una migliore comprensione e per lo studio nota per nota, sono state inserite le trascrizioni di ogni singolo groove. I brani scelti sono tutti tratti dal repertorio di John Mayer.

Waiting On The World To Change

In questo brano, tratto da Continuum di John Mayer (2006), Jordan esegue un groove tipicamente R&B, che deriva da quello suonato da Billy Griffin nel brano We’re A Winner degli Impressions di Curtis Mayfield (1967). La particolarità del brano sta nel fatto che la prima parte viene suonata marcando gli ottavi sul ride senza interpretazione, mentre la seconda parte viene suonata in terzine. Nella seconda misura del groove il back beat viene spostato sul levare del quarto movimento, creando così un effetto di sospensione davvero notevole.

Wait Until Tomorrow

In questo brano tratto dal repertorio del trio di John Mayer, e più precisamente dal CD live Try! (2005), Steve affronta con grande grinta un groove abbastanza stretto e difficile da suonare con la giusta precisione proprio perché cassa e rullante si rispondono senza tregua in un’atmosfera super funk. Il suono del rullante, molto tirato, definisce il suono di questo groove.

I Got A Woman

Sempre tratto da Try!, questo brano è stato scritto da Ray Charles e Renald Richard, ed è stato pubblicato come singolo nel 1954. Il groove pesca a piene mani nella tradizione R&B/Soul e viene suonato interpretando tutte le note trascritte in un modo che viene definito “swung”, una via di mezzo tra l’interpretazione tradizionale in terzine e le note suonate “dritte”, senza alcuna interpretazione. Questo modo di suonare deriva direttamente dal genere New Orleans/2nd Line. Lo hi-hat è suonato con una leggera apertura, mentre il backbeat sul secondo movimento è seguito da un altro accento sul relativo levare. Irresistibile.

Video:

Rubrica Fame: Alex Marchisone

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media

Ospite della prima puntata di “Fame”, la rubrica che la rivista Drumset Mag dedica ai giovani batteristi destinati a una brillante carriera, è Alex Marchisone. Originario di Vigone, poco più che ventenne, Alex suona con la band Katchupa e nel musical Divina. Ha lavorato in RAI per la trasmissione Trebisonda, oltre a militare attualmente in molti altri progetti.

Marchisone non proviene da una famiglia di musicisti, ma ha iniziato prestissimo, intorno ai quattro anni, ispirato probabilmente dai batteristi visti in tv. Intorno ai sei anni Alex Marchisone ha iniziato a prendere lezioni. Ha studiato per otto anni con Roberto Testa (Vanoni, De Gregori), quindi due anni al CPM di Milano, dove ha studiato anche musica d’insieme, teoria, armonia, ma soprattuto batteria con Walter Calloni e Maxx Furian. Quindi ha preso lezioni private prima con Elio Rivagli e, da poco, con Lele Melotti.I suoi batteristi di riferimento sono Tony Williams (“per la totale genialità, l’inventiva sul fraseggio e lo swing”) e poi una serie di mostri sacri come Steve Jordan, Jeff Porcaro, J.R. Robinson: tutti con un grande groove. Ognuno con le proprie caratteristiche e con una musicalità estrema, totale”.

Nel video allegato Alex si destreggia con grande disinvoltura sullo shuffle del brano “One for Cann”.

 

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