Lo scorso 18 febbraio è morto a Madison, Wisconsin (USA), per un’insufficienza renale, uno dei batteristi più influenti e maggiormente imitati della storia della musica contemporanea, creatore di alcuni tra i groove più inesorabili mai registrati. Clyde Stubblefield era nato a Chattanooga, Tennessee, il 18 aprile del 1943 e dal 1965 al 1971 aveva suonato nella band di James Brown, The Godfather of Soul.

Nel video collegato, tratto da un concerto svoltosi al Boston Garden il 5 aprile 1968, James Brown propone una medley di “Cold Sweat “ e “Ride The Pony” e dal minuto 5’ e 26” è possibile apprezzare un drum solo del grande Clyde Stubblefield (Leggi Tutto >>)

28 Aprile 1997; questa la data ufficiale di uscita del sesto disco degli Stratovarius per la Noise Records, il secondo con la stessa vincente formazione del fortunato predecessore Episode, che aveva visto l’ingresso in pianta stabile dello svedese Jens Johansson alle tastiera – ex Malmsteen e fratello del noto batterista Anders – e della macchina tedesca della doppia cassa Jorg Michael. Nel video trascrizioni ed esecuzione di “Forever Free” ed esercizi per affrontare il brano (Leggi Tutto >>)

Ogni batterista compone il suo set come meglio pensa possa funzionare per il genere di musica che deve suonare. Quindi è logico che, all’interno dei fill che verranno suonati, la scelta delle voci (ossia dei piatti e dei tamburi da utilizzare), sarà basilare per poter ottenere l’effetto desiderato… (Leggi Tutto >>)

Un incontro molto interessante quello svoltosi presso gli studi Diapason di Roma lo scorso 22 febbraio 2017, durante una tappa del clinic tour italiano della batterista canadese. Dal punto di vista didattico l’incontro ha lasciato ai partecipanti svariati contenuti tecnici sui quali lavorare. Ma non meno interessanti sono stati gli spunti di riflessione offerti dalla Caplette a proposito di alcuni aspetti del lavoro del batterista.

Nel video collegato, la routine che Emmanuelle Caplette utilizza per il rudimento ibrido Herta, uno di quelli analizzati durante le sue clinic (Leggi Tutto >>)

Il modello Jazzette, costruito dalla ditta di Chicago dal 1966 al 1974, era composta da cassa 18” x 12”,  tom 12” x 8”, timpano 14” x 14” e rullante in metallo, il mitico Supraphonic, da 14” x 5”. Pur tuttavia, spesso si definiscono Jazzette anche le Down Beat, che annoveravano una cassa optional da 18 x 14! Questi set, sicuramente rari, non hanno comunque lo stesso fascino della ‘vera’ Ludwig Jazzette. (Leggi Tutto >>)

Un nuovo kit di add-ons per cajon ma non solo. Geniali nella loro semplicità i piccolissimi accessori della casa tedesca possono essere aggiunti a un’incredibile varietà di strumenti o semplicemente poggiati su una superficie di legno. Quattro note distinte che si aggiungono facilmente alla vostra paletta di suoni. Sempre disponibili anche nella tasca della vostra giacchetta (Leggi Tutto >>)

La famiglia dei leggendari piatti della serie K si allarga con un suono nuovo, quello generato dai nuovissimi K Custom Special Dry, strumenti in grado di rispondere alle richieste di un suono asciutto e scuro, che ormai dominano letteralmente la scena musicale.  Cominciamo a provare i Ride da 21” e 23” più i tre Hi-Hat da 13”, 14” e 15”, ai quali va ad aggiungersi un piatto Top FX da 14” (Leggi Tutto >>)

Capace di esaltare stacchi stoppati di riff deathcore moderni, come di assecondare e sospingere l’arrembanza emotiva di tastiere sinfoniche e di scream devastanti nella tetra terra di nessuno tra il death e il black metal, Richard è il motore ritmico della band Genus Ordini Dei.

 Nel video collegato Richard Meiz esegue una versione drums play through del brano “Hall Of Human Delights”, nuovo singolo della sua band (Leggi Tutto >>)

Produttore e batterista, PJ svolge la sua attività in Inghilterra precisamente a Londra, una delle capitali mondiali della musica. Tra i suoi modelli cita Steve Jordan, Jay Bellerose, Fabio Rondanini, Carter Beauford, Bonzo, Questlove, J. J. Johnson, Jack White. Nel video collegato è impegnato con il suo progetto XGGRT nell’esecuzione del brano “Ready When U Are” (Leggi Tutto >>)

Di se stesso, con eccessiva modestia, parla come di “un operaio della musica”. In realtà è un professionista preparato, preciso e affidabile. Il suo curriculum racconta di collaborazioni prestigiose e di grandi soddisfazioni umane e professionali. (Leggi tutto>>)

Giorgio di Tullio, Maxx Furian, Eugenio Mori, Alex Battini e Lele Boria: non un semplice ensemble di batteristi, ma cinque amici che si ritrovano, come avveniva tanti anni fa, per condividere – tra loro e con il pubblico – esperienze didattiche e di palco. In tre parole: comunicazione, condivisione e scambio. Nel video collegato, ciascuno dei cinque  componenti di Ritmo Italiano si produce in un breve assolo (Leggi Tutto >>)

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