Posts Tagged ‘tony liotta’

Drumset Mag n. 5 – Settembre 2012: Il Menù

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in News & Events

Settembre: è tempo di rimettersi a studiare, di organizzare il materiale e le emozioni accumulate nel corso dell’estate e di programmare una stagione di studio e lavoro che sia, possibilmente, più prolifica e produttiva di quella che ci siamo appena lasciati alle spalle.

Spotlight su Steve Smith

E chi può motivarci allo studio della batteria meglio di Steve Smith, il batterista che più di tutti ha dedicato la sua vita a studiare – oltre alla tecnica – la storia e le origini del nostro strumento, aggiungendo alla sua profonda conoscenza del beat “americano” quella degli stili più diversi provenienti da ogni angolo del pianeta.
Tra carta e web una ricca intervista di Bob Baruffaldi e sul sito l’esecuzione delle trascrizioni tratte dal dvd della Hudson Music Standing on the Shoulders of Giants.

E… leggi tutto >>

Tony Liotta

Written by Luciano Beccia. Posted in Musicians, Paper2Media

Tony Liotta è un musicista di grandissima esperienza, impegnato a 360°. Del suo ultimo lavoro, Colours of Life, si parla diffusamente nell’intervista pubblicata sul numero 5 di Drumset Mag (settembre 2012). Non tutto quello che aveva da raccontarci ha trovato spazio sulla rivista. Approfittiamo allora del nostro sito per porre ancora qualche altra domanda al disponibilissino batterista e didatta di stanza in Germania.

Nel 2008 hai pubblicato un progetto techno per la Love Parade: ci racconti di questa esperienza?

È stata un’esperienza molto divertente. La Love Parade del 2008 è stata una cosa gigantesca, un grosso progetto a livello mondiale che si è svolto a Dortmund, la città dove vivo. Uno dei produttori mi ha chiamato e mi ha detto che aveva bisogno della mia batteria per realizzare quattro pezzi. Io ho accettato, anche se gli ho detto che non ero in grado di fare musica techno. Poi siamo andati in studio, lui aveva delle tracce e ci abbiamo lavorato. Questa è la storia di “Drum Maniac”, canzone che è diventata una grande hit.

Ti è mai successo di non sentirti a tuo agio o di vivere delle esperienze in cui sentivi di non riuscire a dare il massimo?

Certo, è successo molte volte, posso raccontare delle storie e andare avanti tutta la notte! Suonando in giro per il mondo e con tanti artisti diversi capitano un sacco di situazioni. Sono un professionista, quindi anche quando per esempio mi trovo in contesti in cui non mi piacciono i musicisti con cui devo suonare, devo sempre essere in grado di gestire queste cose. Oggi sono in una posizione che mi permette di scegliere cosa suonare e cosa no, ma quando ho iniziato dovevo raccogliere ogni piccola possibilità e mi è successo di trovarmi in situazioni in cui dovevo suonare con qualcuno che non mi piaceva, solo perché questo mi avrebbe aiutato a crescere. Tutto è importante, sia le cose belle sia quelle brutte. A volte ti capita di trovare il bassista ‘sbagliato’, con il groove ‘sbagliato’, ma devi suonare lo stesso, perché magari ti trovi in una band famosa.

Puoi dirci qualcosa riguardo ai tuoi nuovi progetti discografici?

Ho in corso due progetti, uno dei quali in uscita a Gennaio, e poi un altro di R&B che uscirà nel corso di quest’anno. Poi sto collaborando con il cantante Robert Collins e la band Giganight e ho iniziato le registrazioni dell’album River Tales in cui suona il bravissimo chitarrista Fabio Casali.

Quali sono i musicisti che stanno collaborando a questi tuoi nuovi progetti?

Ci sono musicisti che arrivano da tante parti del mondo, alcuni dagli Stati Uniti, altri dalla Germania, altri dall’Italia e dall’Olanda: sono tutti grandi musicisti e stiamo registrando tutti qui in Italia, al Keep Hold Studio.

Guardando la nuova generazione di batteristi, chi è il tuo preferito in questo momento? Chi è secondo te il nuovo Tony Liotta?

Che domanda difficile! Io cambio continuamente modo di suonare: se devo suonare con una band hip hop suono in un modo, ma se domani dovessi suonare con Albano suonerei come un batterista italiano. Io potrei essere il nuovo Tony Lotta, perché mi piace essere sempre fresco e nuovo nel mio modo di suonare, prendo ispirazione molto da me stesso. Questo è molto importante quando sei in studio, perché si tende sempre a registrare qualcosa che si vuole vendere e che ti deve quindi piacere. Non posso realmente rispondere alla domanda, non perché non conosca batteristi in gamba, ma perché se guardiamo alle nuove generazioni e guardiamo ai gruppi, ci sono molte band valide (a livello globale, tutti i musicisti sono buoni musicisti e lavorano bene insieme). Se invece parliamo di singoli batteristi, non ci sono molti batteristi giovanissimi, ma ci saranno. Come noi diventiamo più vecchi loro cresceranno e prenderanno il nostro posto, ma non la nostra esperienza. Quando qualcuno prenderà il mio posto gli ci vorranno comunque altri 25 anni per avere la mia esperienza, perché questo è quello che mi rende sempre nuovo, cambiare sempre la mia posizione.

C’è qualche cosa in conclusione che ci vuoi raccontare?

Se iniziassi a raccontare storie probabilmente andremmo avanti fino a domani mattina! Spero solo che tutto il mondo la fuori preferisca fare musica piuttosto che la guerra.

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