Nei due precedenti numeri di Drumset Mag abbiamo esaminato il drumming di Tony Williams su un uptempo blues dal titolo “Walkin’”, versione live del 1964 dal disco Four and More di Miles Davis. Dopo aver analizzato il comping (sul numero di Luglio/Agosto) e aver parlato di linguaggio e innovazioni (sul numero di Settembre), è ora la volta dell’assolo(Leggi Tutto >>)
Prosegue l’analisi dello stile di Tony Williams su un up tempo blues dal titolo “Walkin’”, versione live del 1964 dal disco Four and More di Miles Davis. Dopo aver analizzato il comping (accompagnamento) nel precedente numero di Drumset Mag, questo mese ci siamo occupati di linguaggio e innovazioni(Leggi Tutto >>)
Tony Williams è sempre stato uno dei miei batteristi preferiti, se non il mio preferito in assoluto. Ho deciso di prendere un brano in cui Williams mi piace moltissimo, un uptempo blues dal titolo “Walkin’”, versione live del 1964 dal disco Four and More di Miles Davis. Ho portato la traccia sul programma Amazing Slow Downer e ho iniziato a creare dei loop per ogni quattro battute. Ogni settimana cercavo di imparare quattro battute all’80% della velocità. Gradualmente le ho collegate una all’altra e portate su di velocità(Leggi Tutto >>)
Qualità è il termine che descrive alla perfezione la personalità del batterista che occupa la copertina del n. 28 di Drumset Mag, in edicola a Ottobre 2014. Musicista estremamente raffinato e preparato sotto ogni punto di vista, dotato di tecnica sopraffina, gusto infinito e di un controllo incredibile sullo strumento, Giovanni Giorgi si contraddstingue per la sua maniacale attenzione verso i dettagli, come si può evincere dal video collegato a questo articolo e realizzato in esclusiva per Drumset Mag. (Leggi tutto >>)
Proseguiamo con la serie di Free Lessons tratte dal catalogo DrumGuru, la rivoluzionaria App da poco lanciata sul mercato, e ideata da Rob Wallis, una delle menti che sta dietro alla Hudson Music. In questa serie avremo la fortuna di proprorvi diverse lezioni completamente gratuite da parte di alcuni tra i più grandi eroi del batterismo internazionale. E’ la volta di Steve Smith… (Leggi tutto>>)
Per quanto riguarda le trascrizioni pubblicate sul numero di settembre di Drumset Mag relative al protagonista della nostra copertina, SteveSmith, abbiamo proposto degli esempi tratti dal dvd Drum Legacy: Standing On The Shoulder Of Giants (Hudson Music, 2008).
Per maggiori informazioni e per acquistare il DVD cliccare su questo link:
Sulla rivista trovate le trascrizioni e i commenti relativi al brano “Sister Cheryl” nella versione di Tony Williams, cui si riferisce il video che segue.
Sister Cheryl
Sempre dallo stesso dvd realizzato per la Hudson Music vi proponiamo alcune classiche frasi di Philly Joe Jones (“Two Bass Hit”). Il video che segue comincia con la prima di una serie di classiche frasi soliste di questo batterista. Molti degli esempi in video includono accenti suonati sulle bacchette (stick-on-stick): la bacchetta sinistra, ferma sulla pelle del rullante, è percossa dalla destra (il contrario per i mancini). Gli sticking di tutti questi esempi sono di Steve Smith, ma vengono dall’ascolto attento di Philly Joe Jones e dalle trascrizioni dei suoi ritmi. Smith ha usato la sua esperienza sui rudimenti e il lavoro sui libri di Charlie Wilcoxon (gli stessi che ha studiato Philly Joe) per creare degli sticking che suonassero bene e che funzionassero in modo naturale sul set. Nell’ultimo esempio i rulli vengono ottenuti facendo dei leggeri buzz con tutte e due le bacchette sul rullante e sulle pelli dei floor tom.
Nella pagina che segue potete trovare le trascrizioni e il video legato al brano “Two bass Hit”.
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Ospite della prima puntata di “Fame”, la rubrica che la rivista Drumset Mag dedica ai giovani batteristi destinati a una brillante carriera, è Alex Marchisone. Originario di Vigone, poco più che ventenne, Alex suona con la band Katchupa e nel musical Divina. Ha lavorato in RAI per la trasmissione Trebisonda, oltre a militare attualmente in molti altri progetti.
Marchisone non proviene da una famiglia di musicisti, ma ha iniziato prestissimo, intorno ai quattro anni, ispirato probabilmente dai batteristi visti in tv. Intorno ai sei anni Alex Marchisone ha iniziato a prendere lezioni. Ha studiato per otto anni con Roberto Testa (Vanoni, De Gregori), quindi due anni al CPM di Milano, dove ha studiato anche musica d’insieme, teoria, armonia, ma soprattuto batteria con Walter Calloni e Maxx Furian. Quindi ha preso lezioni private prima con Elio Rivagli e, da poco, con Lele Melotti.I suoi batteristi di riferimento sono Tony Williams (“per la totale genialità, l’inventiva sul fraseggio e lo swing”) e poi una serie di mostri sacri come Steve Jordan, Jeff Porcaro, J.R. Robinson: “tutti con un grande groove. Ognuno con le proprie caratteristiche e con una musicalità estrema, totale”.
Nel video allegato Alex si destreggia con grande disinvoltura sullo shuffle del brano “One for Cann”.
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