Terri Lyne Carrington, le impressioni di un collega
In questo articolo, collegato all’intervista a Terri Lyne Carrington pubblicata sul n. 1 di Drumset Mag in edicola ad aprile, l’ottimo batterista e nostro collaboratore Emanuele Smimmo ci racconta qualcosa sulla sua bravissima collega. Emanuele è autore delle trascrizioni che trovate nella rivista, che riproponiamo a fine articolo per una maggiore fruibilità da parte di tutti. Chiude l’articolo un video ripreso nel corso del festival Tokyo Jazz 2010 in cui Terri Lyne Carrington è impegnata dal vivo con le sue bravissime compagne della band Mosaic Project, nome del suo ultimo, premiatissimo cd. Ecco il racconto di Emanuele.
“Nell’autunno del 1992 un amico pianista mi invitò a casa sua per sentire il cd di un pianista per me allora senza identità, Mitchell Forman, chiedendomi di prestare particolare attenzione allo stile del batterista e al modo in cui aveva suonato le diverse parti intricate di alcuni brani, adottando soluzioni inusuali. Eravamo nel pieno boom della musica fusion (jazz elettrico e simili) e questo cd, come tanti altri che venivano sfornati dalle diverse etichette presenti sul mercato, rispettava la tendenza del periodo, pur mostrando una grande poesia e una particolare attenzione per l’estetica.
Rimasi subito affascinato dall’eleganza e la raffinatezza che trasparivano dalla batteria, oltre alla grande padronanza dello strumento che colpiva immediatamente già al primo ascolto. Un sound deciso, impeccabile e di grande maturità, originale, moderno, nuovo e intrigante allo stesso tempo.
Si capiva subito che, chiunque fosse, aveva una grande esperienza e tanta musica alle spalle (andate a sentirvi il brano “What Else?” di Mitchel Forman su YouTube….). Scoprì di li a breve che a spadroneggiare dietro ai tamburi era proprio la nostra Terri Lyne Carrington. Per me a quei tempi un volto e un nome sconosciuti. Mi trovavo in quel periodo, come tanti della mia generazione, nel pieno della morbosità ‘musico-ormonale’ verso tutto ciò che veniva dagli Stati Uniti e che avesse un sound marcatamente funk, fusion, jazz e latin, e questa musicista sembrava racchiudere in sé un concentrato di tutti questi generi, sciorinati con una maestria e un gusto impeccabili. Fui colpito immediatamente da una curiosità maniacale andando a cercare informazioni su questa nuova scoperta. Con mio grosso stupore scoprì che la nostra super lady era sulla breccia già da tempo, avendo collaborato con una moltitudine di artisti di fama mondiale (Kevin Eubanks, Donald Harrison, Greg Osby, Kenny Barron, Buster Williams, George Coleman, Clark Terry) ancora prima di aver passato la maggiore età!
Di lì a breve ho potuto apprezzare questa grande musicista vedendola e ascoltandola sia live che in video al fianco di grandi artisti come Stan Getz, Herbie Hancok, Wayne Shorter e tantissimi altri. Inoltre ho potuto seguirla tutte le sere o quasi per circa un anno nel programma televisivo Late Night Show “VIBE” durante il mio soggiorno negli Stati Uniti tra il 1997 e 1998.
Per concludere, tutti ormai conosciamo la statura artistica di questa grande interprete del nostro strumento, che a oggi vanta innumerevoli collaborazioni al fianco di tantissime stelle della musica a 360° (Wayne Shorter, Carlos Santana, Herbie Hancock, Wallace Roney, Terence Blanchard, John Scofield, Stevie Wonder, Gino Vannelli, Joni MItchell, George Duke, Dianne Reeves, Rachel Z, John Patitucci e tantissimi altri) passando con disinvoltura da una session di mainstream jazz al pop, dalla musica elettronica a quella brasiliana o cubana e chi più ne ha più ne metta, collezionando un successo dopo l’altro. La vittoria del Grammy con The Mosaic Project non è altro che il coronamento di una carriera piena di successi. Auguri Terri!”.
Emanuele Smimmo
The Mosaic Project: Terri Lyne Carrington (Tokyo Jazz 2010)
Le partiture
Tags: fusion, Grammy, Herbie Hancock, jazz, Late Night Show, latin, Mitchell Forman, Mosaic Project, Wayne Shorter