Yamaha Maple Custom G. G. Blazing Purple – Spotlight
Quante volte abbiamo pensato di personalizzare il colore della nostra batteria? L’operazione non è affatto semplice: oltre alla componente artistica, bisogna considerare quella acustica. Il suono non deve essere modificato, lo strumento deve restare bello da ascoltare e diventare anche bello da vedere. Giovanni Giorgi per fare questo si è rivolto a Lenzotti Strumenti musicali di Modena che, grazie alla collaborazione con Sport Color, una ditta di Formigine (MO) specializzata in customizzazione di moto da corsa, ha realizzato la nuova Yamaha Maple Custom Blazing Purple. (Leggi tutto >>)
Un lavoro molto lungo e complicato, che richiede mani esperte, materiali particolari, trattati con strumenti dedicati.
Il risultato finale è strabiliante. Vediamo qui tutte le fasi del lavoro, raccontate direttamente da Stefano Caluzzi e Francesco Lenzotti, che hanno realizzato il lavoro.
“Siamo partiti con il carteggiare la vernice per togliere la patina originale e aprire le fibre del legno, prassi necessaria per l’ aggrappaggio del primo fondo”.
“Successivamente abbiamo dato due mani di fondo epossidico bianco, che ha un maggior appassimento in minore tempo rispetto al poliuretanico, essenziale per non far notare, attraverso gli anni, l’assorbimento del legno”.
“Abbiamo aspettato 48 ore in modo da permettere al fondo di asciugarsi completamente, poi è stato carteggiato cercando di togliere piu materiale possibile, in modo di abbattere gli spessori, operazione effettuata con carta abrasiva; infine il tutto è stato pulito con un panno imbevuto di alcool. Dato che il legno aveva assorbito il precedente epossidico, abbiamo usato come isolante due mani di fondo poluretanico autolivellante nero”.
“Abbiamo usato l’autolivellante per cercare di tenere le superfici più lisce possibile e il fondo di colore nero per permettere all’argento che verra’ dato successivamente di riflettere di piu, ogni vernice cromata o simil cromo ha base riflettente nera”.
“Dopo 48 ore si è carteggiato il tutto rigorosamente a mano per evitare di creare dislivelli minimi che possono venire usando macchine abrasive orbitali”.
“Fatto questo si è proceduto con una mano di argento a grana fine come copertura e una sfumata di argento grana grossa al fine di fare risaltare il flake”.
“Si è provveduto a dare una sfumata di trasparente acrilico e inserito il flake, rigorosamente a mano; questo passaggio garantisce un effetto di ‘movimento’ non uniforme con le luci”.
“Sono state date due mani di trasparente poliestere ad alto spessore, perche il flake è molto grosso e la superfice deve tornare liscia”.
“Abbiamo aspettato 48 ore e poi carteggiato sempre a mano il tutto senza lisciare troppo, per non rovinare la superfice del flake”.
“Passato altro trasparente, l’operazione è stata ripetuta tre volte (a intervalli di 48 ore) al fine di rendere la superfice completamente liscia”.
“Per creare le ‘macchie’ di base abbiamo usato un inchiostro a base di alcool, uno blu e uno fuxia di marche diverse, al fine di non farle mescolare completamente. L’ effetto voluto è quello di sfumature blu e fuxia. Data poi una mano di trasparente molto diluito per isolare l’inchiostro e fare separare i due colori”.
“Inchiostro viola: date in totale 15 mani a spessore zero, molto poco coprente per evitare aloni e macchie; fatto questo, data una mano di trasparente per fermare il tutto”.
“Si è poi carteggiato e creato altre macchie piu leggere con un velo di inchiostro blu, al fine di aumentare la profondita. Quindi è stata data una mano di trasparente a basso spessore”.
“Passata una settimana, per dare tempo a tutti gli strati di assestarsi, abbiamo dato infine due mani di trasparente poliestere autolivellante; lo spessore dell’intera lavorazione è di 400/500 Micron, pari a 0,4-0,5 millimetri”.
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L’articolo completo è pubblicato su:
Drumset Mag n. 28 di Ottobre 2014, a pagina 26
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Tags: Francesco Lenzotti, giovanni giorgi, Lenzotti Strumenti musicali di Modena, maple custom, mario a. riggio, Sport Color, Spotlight, Stefano Caluzzi, yamaha