Questo album del 1993, il terzo nella discografia della band di Amburgo, è protagonista dell’appuntamento mensile con i dischi storici del metal e dell’hard rock curato su Drumset Mag da Edoardo Sala. (Leggi tutto >>)
Intervistato sul n. 18 di Drumset Mag, il musicista brasiliano di evidenti origini italiane è noto al grande pubblico soprattutto per la militanza negli Angra, e in particolare per l’incredibile lavoro di batteria e percussioni svolto sul secondo disco della band, Holy Land. (Leggi tutto >>)
Il disco di cui ci occupiamo nella rubrica Before I Forget pubblicata sul numero 17 della rivista Drumset Mag vide la luce il 29 luglio 2003, ma ebbe una duplice vita: registrato a Seattle presso gli studi House of Rock & Metalworks, era stato prodotto originariamente da Kelly Gray, quindi venne rimixato e rimasterizzato da Andy Sneap nel 2005. (Leggi tutto >>)
Quindici anni or sono usciva uno dei dischi fondamentali della band Blind Guardian: proveniente dalla città di Krefeld, nell’allora Germania dell’Ovest, formazione fondamentale nella scena power metal. Nightfall è un concept-album basato sul libro di Tolkien intitolato Il Silmarillion, opera postuma del letterato inglese, ma fondamentale per la nascita del mondo di Il Signore degli Anelli. (Leggi tutto >>)
Una delle interviste che potete leggere sul numero 16 di Drumset Mag, di settembre 2013, è quella al batterista e membro fondatore della power metal band finlandese Sonata Arctica, un musicista con all’attivo ben sette dischi un studio e due dvd in soli 12 anni di carriera. (Leggi tutto >>)
La rubrica “Before I Forget”, che mensilmente la rivista Drumset Mag dedica ai dischi storici del rock e del metal, si occupa nel numero di luglio/agosto 2013 (il n. 15) di Tension At The Seams della band milanese Extrema. Pubblicato nel 1993, si trattava del disco d’esordio, l’unico inciso con la formazione a cinque: voce, doppia chitarra e una sezione ritmica composta da Mattia Bigi al basso e Cristiano Dalla Pellegrina alla batteria. (Leggi tutto>>)
In uno dei Sound Check pubblicati sul numero 15 di Drumset Mag (luglio/agosto 2013) abbiamo passato sotto la nostra lente di ingrandimento un intero set della serie Alpha, dotato di un logo in cui compare la mascotte maideniana Eddie in versione mummificata e in caratteri bleu. Si tratta dei piatti firmati dal drummer degli Iron Maiden Nicko McBrain. (Leggi tutto>>)
Uno dei Face to Face del numero di luglio/agosto 2013 di Drumset Mag è dedicato al batterista e membro fondatore dei Gotthard, band al ventesimo anno di carriera, che sembra avere superato brillantemente la perdita del frontman Steve Lee e si è rilanciata con la pubblicazione di Firebirth. (Leggi tutto>>)
Per la rubrica Before I Forget del numero di giugno 2013 di Drumset Mag abbiamo trascritto i groove di un album pubblicato poco più di 30 anni or sono, il 25 maggio 1983. Alla batteria troviamo VinnieAppice, batterista fresco di dimissioni dai Black Sabbath ed elemento fondamentale per la nascita del nuovo progetto secondo lo stesso cantante. Un disco, Holy Diver, presto divenuto d’oro e qualche anno dopo di platino, nonostante le accanite critiche ricevute per via della controversa copertina. (Leggi tutto>>)
Abbandonato definitivamente il thrash metal, grazie a questo disco il crossover di veri generi musicali realizzato dalla band brasiliana Sepoltura inizierà la propria ascesa. Metal, industrial, punk e l’animo brasiliano sono sapientemente fusi e legati da testi politicamente e socialmente impegnati. (Leggi tutto>>)
Inizialmente pensato col titolo Metal Up Your Ass e una copertina molto diversa, il 25 Luglio 1983 fu pubblicato questo album, grazie al quale – e a un’intensa ttività live – i Metallica si crearono una grande schiera di fan sia in America che in Europa. Vero motore della band, ritmicamente e commercialmente parlando, il signor Lars Ulrich… (Leggi tutto>>)
Insieme a Joey Jordison, batterista degli Slipknot, l’azienda elvetica Paiste ha creato una nuova linea di China, ampliando la serie Wild già presente da diversi anni sia nella RUDE che nella serie 2002. Nel nostro primo video e nel test pubblicato su Drumset Mag di aprile 2013 prendiamo in esame i modelli disponibili in tre differenti misure: 16, 18 e 20 pollici. Wild (in italiano significa selvaggio) è un nome quanto mai azzeccato per dei piatti davvero aggressivi sia nel look che nelle frequenze generate. (Leggi tutto>>)
Tratto dal disco dei Meshuggah ObZen (2008), il groove di “Bleed” è uno di quelli che colpisce nel segno per potenza, velocità di esecuzione e resistenza fisica, caratteristiche tipiche del batterista svedese Tomas Haake, protagonista della cover story del numero di aprile 2013 della rivista Drumset Mag. (Leggi tutto>>)
Il terzo disco dell’ex cantante dei Black Sabbath fu realizzato in fase di composizione con l’aiuto di Jake E. Lee, ex chitarrista di RATT e Rough Cutt. Il batterista in studio per l’occasione era TommyAldridge, che aveva iniziato a suonare con il madman già durante il tour precedente… (Leggi tutto>>)
Verso la fine del 2011 il marchio svizzero ha deciso di lanciare sul mercato un ride pensato per il batterista Aquiles Priester; inizialmente venduto solo sul mercato brasiliano, il piatto è stato inserito definitivamente nella serie 2002 nel luglio 2012… (Leggi tutto>>)
La rubrica dedicata agli album storici heavy e metal (Before I Forget) pubblicata sul numero di febbraio di Drumset Mag si occupa di un album del 1983 della Vergine di Ferro, in cui alla batteria – dopo l’abbandono di Clive Burr, compare Nicko… (Leggi tutto>>)
Nella rubrica “Before I Forget” pubblicata sul numero di gennaio 2013 di Drumset Mag, si parla della band brasiliana Angra e di come abbia dovuto sostituire il batterista alla vigilia dell’incisione di Angel Cry (1993) dopo la defezione del drummer originale. Al suo posto un sessionman veloce e affidabile, Alex Holzwarth, già batterista della prog band Siegens Even, attualmente docente presso la scuola Drummers Focus di Monaco.
I groove solidi ed efficaci di Kramer hanno costituito da sempre la colonna vertebrale del quintetto, ma il suo contributo non si è limitato alla sola propulsione ritmica, essendo accreditato anche come autore di alcuni brani degli Aerosmith. A proposito del suo ruolo di batterista Kramer dice: “Durante i concerti il mio ruolo è quello della ‘nave madre’: io sto al centro del palco e sono lì affinché tutti si appoggino a me. Il mio lavoro è tenere lo show sul giusto binario evitando che la situazione deragli. È una responsabilità che mi sono sempre assunto negli anni. Mi piace essere affidabile…”. E ancora: “Quello che cerco di fare è ideare sempre una buona traccia di batteria sulla quale costruire il brano, dando più importanza a ‘come’ si suona rispetto a ‘quanto’ si suona. Contribuisco a creare il feel e contemporaneamente fornisco ai ragazzi quanti più appigli possibile ai quali ‘appendere il loro cappello’. Credo di esserci riuscito abbastanza bene nel corso degli anni”.
Un prodotto di fascia medio alta, uno di quei rullanti made in Taiwan con un rapporto prezzo/qualità interessante se paragonato ai fratelli maggiori di fabbricazione USA. Le caratteristiche meccaniche sono identiche al modello firmato da Jim Riley, eccetto il materiale del fusto – ottone dello spessore di 1,5 mm invece dell’acciaio – e la sua profondità, che in questo caso si ferma a 6,5”. Hardware brunito, cerchi diecast, blocchetti versione tube, macchinetta tendicordiera di qualità non eccelsa, cordiera ottonata a 20 fili. Il volume di questo tamburo è davvero notevole, soprattutto con l’uso dei rimshot; la nota fondamentale tende verso il basso; accordando le pelli a una tensione media esplode tutta la suaanima rock. Anche le prove ad altre tensioni risultano però soddisfacenti, dimostrando una grande capacità di sensibilità e dinamica, dimostrando ampiamente la possibilità di essere usato in diverse situazioni anche più soft.
Il 21 luglio 1987 usciva un album che ha fatto la storia dell’hard rock e che avrebbe venduto ben 35 milioni di copie in tutto il mondo.
L’album segna il primo passo dei Guns N’ Roses verso una carriera breve e stellare, fatta di show galattici, droghe e tanti problemi con le forze dell’ordine e con Axl Rose, voce tanto carismatica quanto estroversa e difficilmente gestibile.
I primi screzi all’interno della band furono causati anche dalla dipendenza dalla droga di tale Michael Coletti, batterista con evidenti geni italiani in corpo e meglio conosciuto sotto il nome di Steven Adler.
Alcuni dei groove di Appetite for Destruction sono proposti nel video che accompagna questo articolo, a sua volta collegato alla rubrica Before I Forget pubblicata su Drumset Mag di Dicembre 2012.
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