“ESCLUSIVO”: The Creators – Il Making Of… Pt. 1

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, News & Events

creators-tmbThe Creators è il nome di un progetto davvero originale e intrigante, e anche molto creativo, cosa all’ordine del giorno quando si parla di Giovanni Giorgi, uno dei batteristi più bravi della scena italiana, e non solo… Dopo i primi due episodi già pubblicati su Youtube, arriva anche il terzo della serie, in esclusiva per i lettori di Drumset Mag. Godiamoci la visione del nuovo video, e il racconto dettagliato della genesi e della realizzazione del progetto The Creators… Buona visione e buona lettura… (Leggi tutto>>)

Da dove nasce l’ idea di unire musica e fantascienza?

Tutto nasce dalla mia antica passione per la fantascienza Sci-Fi anni ’40-’50.

Le mie produzioni preferite sono quelle americane, per intenderci quelle in cui compare il classico mostro, lo scienziato pazzo, l’ invasione aliena ecc. Ne adoro la realizzazione, i colori, le colonne sonore, lo spirito di iniziativa, le sceneggiature geniali (parliamo di produzioni quasi sempre low budget) e le tematiche del tipo armi ad energia, mondi surreali. Queste opere di fantascienza sono state spesso utilizzate per affrontare delicati temi sociali e di attualità , come il pacifismo, la guerra fredda, la xenofobia, le conseguenze dell’ inquinamento, in periodi storici attraversati da crisi morali. In america all’atteggiamento fiducioso e ottimistico nei confronti della scienza, a causa della bomba atomica si sostituisce un approccio più angosciato.

Qualche titolo?

Nei miei momenti di tempo libero vede e rivedo capolavori come “Ultimatum alla Terra” di Robert Wise, “La cosa da un altro mondo” di Christian Nyby e Howard Hawks, entrambi film del 1951, “La guerra dei mondi”, “L’astronave atomica del dottor Quatermass” , e ancora: “Ho sposato un mostro venuto dallo Spazio”, “Destinazione… Terra!” , ”Quando i mondi si scontrano”, “Cittadino dello spazio”, “Blob – Fluido mortale” … sono tantissimi. Il mio favorito rimane il pianeta proibito (Forbidden Planet) un classico del cinema di fantascienza del 1956, diretto da Fred McLeod Wilcox, che credo di aver visto circa una cinquantina di volte, anche al cinema, in occasione di una rassegna dedicata. Non mi spingo oltre la meta’ degli anni sessanta, ma mi piace ricordare il lavoro di François Truffaut, che nel 1966 giro’ Fahrenheit 451. A volte faccio un salto “indietro” , in settimana vorrei infatti ritagliarmi del tempo e rivedermi “Metropolis” un film muto del 1927 diretto da Fritz Lang. Da sempre nutrivo il desiderio di fissare in musica questo mio interesse, l’ occasione è arrivata con la realizzazione di questo cortometraggio per il brand giapponese ZOOM.

The Planet of Creators Episode 3

Il tuo suono e quello della band è molto curato e definito, come è stato realizzata la parte audio e come hai scelto la location? Hai effettuato dei sopralluoghi? Hai incontrato delle difficolta’ nella realizzazione?

Partiamo dalla location, ero alla ricerca di un posto molto coreografico, dunque mi sono attivato per trovarne uno che rispondesse alla caratteristiche che avevo in mente e che in piu’ suonasse bene. In Lombardia ci sono molte ville e Palazzi del Cinquecento e del Settecento, dopo un attento esame ho scelto il luogo piu’ spettacolare in assoluto, Villa Borromeo Visconti Litta a Lainate (MI). E’ un posto magnifico, e ancor piu’ spettacolare è l’ambiente in cui abbiamo girato, lo spazio relativo al Ninfeo. Pirro I Visconti Borromeo, che nel XVI secolo volle creare questa struttura ricca di grotte artificiali, decorate da stalattiti in tufo, conchiglie e pietre dure, stanze rivestite a mosaici di ciottoli bianchi e neri o dipinti.

Una volta avute le informatomi sui costi e verificate le modalita’ ne ho parlato con Matteo Pirola, Brand Manager in Mogar che si occupa di Zoom, e lui ha accettato la scommessa con entusiasmo. Un progetto di non facile realizzazione che cerca di unire qualita’ a un discorso di marketing; sicuramente sarebbe stato piu’ semplice puntare su attivita’ piu’ pratiche e veloci, quali la realizzazione di video-demo in cui il prodotto viene rappresentato da un singolo artista, tuttavia io VOLEVO che il protagonista fosse la musica, suonata live e con una band. In seguito ho effettuato dei sopralluoghi per verificare l’ acustica, e alcuni ambienti, pur essendo molto coreografici, avevano un “ritorno di suono” poco propizio alla registrazione. Ho verificato anche il sussistere di problemi oggettivi, per esempio, molti degli ambienti sono semi aperti, e in caso di pioggia avremmo avuto infiltrazioni dal soffitto. Dopo un attento esame acustico ho deciso di microfonare completamente la batteria; oltre alle riprese d’ ambiente, gli altri strumenti sono stati ripresi in “linea”, ossia in diretta, con l’ utilizzo di in-ear monitor. Questi luoghi non sono ambienti concepiti per la musica, nonostante l’ ambiente in cui abbiamo suonato (l’unico che non sono riuscito a testare nei sopralluoghi), si sia rivelato favoloso, di sicuro anche per il suo soffitto altissimo, circa 10-15 metri.

E’ stato necessario attrezzarsi per quanto riguarda l’ alimentazione a corrente, wattaggio e amperaggio corretti, necessari per le nostre attrezzature, oltre ai vari cavi, luci, stativi e un enorme quantita’ di materiale di cui ci siamo serviti. Un enorme grazie va a Corrado Poli che ci ha fornito il materiale necessario, e una lode speciale naturalmente al suo santo fratello Lorenzo che ha imparato in una notte a usare e cablare tutte le attrezzature necessarie al video. Per le registrazioni audio abbiamo usato tutti prodotti ZOOM: nel dettaglio Zoom H6, Zoom R16, Zoom Q4, Zoom iQ6, Zoom G3X, Zoom B3, e Zoom TAC-2R come interfaccia audio. Il tutto registrato su piattaforma Mac Book Pro Retina 13”, attraverso Logic Pro X. I microfoni che abbiamo usato per la batteria sono i seguenti: AKGD112, Subkick Yamaha (per la cassa), 2 Shure SM57,(per il rullante), Rhode NT2A (come “mono” a 4 metri dalla batteria), 2 AKG C3000 come over, Yamaha MZ204 sul floor, AKG414 per i due tom, AKG SE300 B con capsula CK92 per il charleston.

Lorenzo Poli ha utilizzato un basso basso LAKLAND 5502, testata Tc Electronic RH750, cassa Tc Electronic RS212, corde ERNIE BALL 45-130 e i pedali Zoom G3X e B3.

L’ ambiente è stato ripreso in diverse angolazioni da varie registratori ZOOM H6.

I giorni di impegno sono stati due, il primo giorno i preparativi sono durati 18 ore, nelle quali abbiamo predisposto la sala audio/video e gli strumenti.

La parte live recording strumenti alla mano è stata effettuata la sera del primo giorno, ed è durata due ore in totale, comprese le prove e il check per le cuffie. Non abbiamo potuto fare prove con la band prima di quel giorno e non è stato possibile andare oltre gli orari stabiliti dal comune, questo anche per l’ eccessivo freddo serale. Quelle che si vedono nei filmati sono tutte prime take ad eccetto dell’ episodio 3. Il secondo giorno è stato dedicato alle riprese video in esterna e alle parti “recitate”.

The Planet of Creators full Episode

Come avete realizzato la parte video?

La parte video è stata affrontata grazie al supporto tecnico di Corrado Poli, esperto fonico fratello di Lorenzo, che ha messo a disposizione il materiale necessario, luci, stativi, generatori, consolle, ecc. Nel dettaglio ecco cosa abbiamo usato: 4 spot a Led 80 W 26° RGBW Rush Par 1 Martin (8 x 10W smd), 2 diffusori Led RGB 240W ArcLed (24x10W smd), 8 spot led RGBW 10° Prolight, consolle luci 12/24 Showtek, 1 macchina del fumo Antari 1200, 1 splitter Dmx 1-8 Britek.

Con gli assistenti di camera Emil Yardo e Federico Li Monta, abbiamo realizzato i video con macchine fotografiche Canon Full HD, in totale 4. La parte piu’ impegnativa è stata spostare luci, camere, stativi e cavi per ogni scena in diverso ambiente, abbiamo deciso di girare di notte perche’ l’ ambiente illuminato artificialmente era ancora piu’ suggestivo. Una volta effettuate le riprese ho montato video e audio con Adobe Premiere Pro CC.

Che tipo di preparativi hai effettuato prima delle riprese?

Con Lorenzo abbiamo effettuato un check dei microfoni e degli aux cuffie, in studio da me, per i brani ci siamo limitati a registrare dei canovacci sui quali principalmente improvvisare sul luogo, ho chiesto a Pancho Ragonese di mettere insieme delle idee che comprendessero jazz e del funk e R&B, come la versione house di “In a sentimentali mood”, che richiama nella seconda parte il famoso riff di Duke Ellington e John Coltrane. Pancho ha poi composto anche tutta la sound track del cortometraggio originale, quello in esclusiva per ZOOM. In questo caso, i riferimenti che ho fornito sono stati le sonorizzazioni anni ’50 che venivano usate per i vecchi film e musica varia di Stravinsky.

The Planet of Creators Episode 2

Seguivi un copione o avete improvvisato sul posto?

Dati i tempi strettissimi ho avuto la necessita’ di preparare uno script dettagliato, una sceneggiatura che prevedesse i tempi di arrivo della troupe, della sistemazione degli strumenti, della sala regia audio video, del cablaggio, della microfonazione, e della preparazione delle luci. Nella sceneggiatura erano previste anche le parti recitate, le battute, i dialoghi e i movimenti di camera, dai campi lunghi ai piani americani, campi medi, e i primi piani su noi “attori”. Naturalmente ho pensato per tempo ai vestiti di scena, cosa che mi ha divertito moltissimo.

La parte musicale è stata come al solito, il fattore X… Mi sono fidato dei miei compagni di viaggio e tutto è andato bene, anche perche’ i loro impegni erano incompatibili per eventuali prove. Va detto che senza l’aiuto di un team di lavoro entusiasta e capace come quello di cui ho potuto disporre, nulla sarebbe stato possibile. Desidero ringraziare quindi in ordine sparso i miei amici Daniele Motta, Enrico Carugno, Flavio Piccinini (tutti validi batteristi), Emil Yardo e Federico Limonta, Marco Lanciotti e Jacopo Consorti di “Startrash”, Alberto Cutolo, Sergio cocchi – voice over infaticabile otre che strepitoso cantante – , Daniele Moretto (fortunato possessore di un Phaser originale), Corrado Poli, Ludovico Clemente, che mi ha approntato il computer, l’ ufficio cultura di Lainate nella figura di Marta Tramontini, Matteo Pirola di Mogar, e altre anime sante che sono intervenute durante la lavorazione dandoci conforto (e pizza).

Come ti sei regolato nella scelta degli elementi della band? Cosa avevi in mente?

Quando devo registrare qualcosa a livello promozionale mi sforzo di pensare ad un insieme musicale, di band, che risulti interessante non solo dal punto di vista “commerciale”. Ovviamente se l’obiettivo era in questo caso rappresentare la qualita’ audio dei registratori zoom, crediamo di esserci riusciti, ma in primis indentifico un suono, una modalita’ esecutiva che stimoli chi insieme a me viene coinvolto nel progetto.

La scelta di avere un DJ nella band mi è parsa stimolante perche’ Andrea Ciaudano, non si limita a caricare campioni, ma usa i vinili e improvvisa con noi, si muove nella struttura di un blues e usa lo scratch in maniera creativa (e poi era l’ unico a cui stesse bene la divisa gialla di Star Trek :-). Al basso ho cercato Lorenzo perche’ c’è UN SOLO Lorenzo Poli, le sue competenze in qualsiasi campo lo rendono insostituibile, oltre al fatto che la sua capacità realizzativa di “entrare nella musica” è immediata, è strabiliante, qualsiasi musica si suoni… Ripeto, c’è un solo LP.

Che strumentazione hai usato?

La batteria che ho usato è la mia Yamaha “Blazing Purple”, serie Absolute customizzata da Sport Color, misure 22”-10”-12” 14” rullante Manu Katchè 14 x 5 1/2. Le bacchette sono Vic Firth American Custom SD10 Swinger Rock Maple, le pelli Remo Ambassador coated su tutti i fusti, cassa compresa, in ear Yamaha EPH-M200, e naturalmente ZOOM per la parte audio.

Programmi futuri?

Questo mese realizzero’ il mio terzo lavoro discografico, in duo con il chitarrista Jacopo Bertacco, che mi raggiungera’ apposta da Berlino. Uscira’ a giugno/luglio 2015. Ho deciso di registrare un CD/DVD, 6-7 brani (forse piu’, vedremo in studio), in pratica di ogni traccia del audio sara’ disponibile la parte video, in un unico cofanetto. Per il resto prosegue la mia attivita’ concertistica e di sideman, oltre a quella didattica che affronto nel mio studio privato e al CPM di Milano.

Un grande saluto a tutti i lettori di Drumset Mag e a presto !

Giovanni Giorgi BIO

Sponsored by Yamaha, Zoom, Zildjian, Remo & Vic Firth he begins drumming at a very young age, thanks to his father who is also a drummer.

Here’s part of his collaborations:

Delfeayo Marsalis, John Patitucci, Jimmy Haslip, Delmar Brown, Andy Timmons, Carl Verheyen, Guthrie Govan, Paul Jeffrey, Tommy Emmanuel, James Cammack, Katia Labeque, Marielle Labeque, Giovanni Sollima, Matthew Garrison, Linley Marthe, Bobby Vega, Michael Manring, Ollestad Tollak, Viktoria Mullova, Hadrien Feraud, Flavio Boltro, Gianluca Petrella, Stefano Di Battista, Dario Deidda, Stefano Cerri, Paolino Dalla Porta, Roberto Rossi, Dino Piana, Patrizio Fariselli, Gigi Cifarelli, Antonio Farao’ , Fabrizio Bosso,The Thrust, Emanuele Cisi, Dado Moroni, Petra Magoni, Sarah Jane Morris, Carl Anderson, Frank McComb, Giorgia, Alexia, Biagio Antonacci, Eugenio Finardi, Dirotta su cuba, Alice, Roberto Vecchioni, Nick the night fly, Teresa De Sio, Ricky Gianco, Karima Ammar, Luca Jurman, Mario Biondi, Eros Ramazzotti, Malika Ayane, Petra Magoni, Giuliano Palma, Ricky Martin and many more.

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