Tra gli strumenti oggetto delle nostre prove questo mese abbiamo dei rullanti molto piccoli e particolari realizzati dalla giapponese Tama, che possono essere usati in diverse situazioni, come veri e propri effetti, utili per aggiungere colori differenti al proprio drumming. Dotati della sola pelle battente, hanno una cordiera che può essere regolata attraverso una piccola manopola posta sulla parte alta del fusto, proprio come accadeva con la regolazione delle sordine sui rullanti vintage. (Leggi tutto >>)
Nel numero 23 di Drumset Mag abbiamo provato per voi questi piatti dell’azienda tedesca Meinl, molto scuri e grezzi nel look, dotati di un suono particolare e asciutto, destinati non solo ai jazzisti, ma anche e forse soprattutto a batteristi che gravitano intorno ai generi musicali più moderni e di tendenza. La lega utilizzata è quella in bronzo denominata B20 e i modelli in catalogo sono quattro: 20”/22” Pure Ride e 20”/22” Pure Light Ride. (Leggi tutto >>)
Un set compatto, dall’ingombro ridotto, dalla notevole rapidità di montaggio, smontaggio e trasporto. Un ‘piccolo set’ destinato a un uso in spazi molto ridotti e in situazioni musicali prettamente acustiche. Pensato per essere suonato su un normale sgabello o anche in piedi, ha i fusti in betulla nelle seguenti dimensioni: cassa 16” x 6”, tom 10” x 5”, floor tom 14” x 5.5” e rullante da 12” x 5” (con il pedale della cassa modificato per l’uso sulla pelle orizzontale). (Leggi tutto >>)
Il rullante Backbeat Bubinga Birch Limited Edition da 14” x 7” – di cui ci occupiamo con un test approfondito sul n. 22 di Drumset Mag, in edicola a Marzo 2014 – appartiene alla serie S.L.P. (Sound Lab Project) della giapponese Tama. Si tratta di uno strumento dotato di grande presenza e di altrettanta versatilità, il cui fusto è realizzato con tre strati interni di bubinga, e quattro esterni di betulla, ai quali va ad aggiungersi un ulteriore strato esterno in White Oak (una tipologia di quercia del nord America), per un totale di otto millimetri di spessore. (Leggi tutto >>)
Uno strumento in edizione limitata, con una disponibilità ridotta a soli 40 set e 12 rullanti destinati all’Europa, derivato direttamente dalle serie più prestigiose del catalogo dello storico marchio americano. La Renown è stata disegnata e realizzata per ottenere prestazioni sonore di altissimo livello, pur rimanendo nel settore mid/price. (Leggi tutto >>)
Nel numero di Drumset Mag in edicola a Gennaio 2014, il n. 20, potete leggere la prova di una batteria campione di vendite in un recente passato, reintrodotta un anno fa in occasione dell’edizione 2013 del NAMM con la denominazione EXX. La nuova Pearl Export ha fusti di natura ibrida (pioppo e mogano asiatico) assemblati in sei strati, per uno spessore totale di 7.5 millimetri, e bordi tagliati a 45 gradi. I cerchi, a tripla flangia, hanno uno spessore di 1.6 millimetri. (Leggi tutto >>)
L’ultima arrivata in casa Mapex, la nuova Saturn IV, è oggetto di un dettagliato test pubblicato sul n. 19 di Drumset Mag, in edicola a Dicembre 2013. I fusti di questo strumento sono ibridi (Maple/Walnut, ossia acero/noce) e due le versioni a disposizione, MH e MH Exotic Series (con sei configurazioni per ognuna delle due versioni). (Leggi tutto >>)
Il colosso statunitense, in occasione delle celebrazioni del suo 390° anniversario, ha presentato un rinnovamento sostanziale della storica serie A. Un nuovo look e un suono migliorato, con modifiche apportate alla curvatura e al peso dei diversi modelli, con un risultato sonoro che riflette gli stili musicali odierni. (Leggi tutto >>)
Il rullante Nomad nasce dalla stretta collaborazione della Mapex con Will Calhoun, il batterista dei Living Colour, che lo ha sperimentato e testato per ben quattro anni, prima di dare il definitivo assenso per la messa in produzione. Il rullante è stato realizzato tenendo a mente la versatilità. (Leggi tutto >>)
La copertina del n. 18 di Drumset Mag (novembre 2013) è dedicata al batterista australiano e al suo drumming “alieno”. Ecco qualche domanda che non ha trovato spazio sulla carta. (Leggi tutto >>)
Uno degli upgrade più recenti della tedesca Meinl è la versione più sottile (in termini di spessore) del ride Medium da 22” già presente in catalogo e appartenente alla serie Byzance, in lega B20, realizzato a mano dagli artigiani della fonderia situata in Turchia, con successive lavorazioni e tocco finale effettuati negli stabilimenti tedeschi. (Leggi tutto >>)
Dopo aver messo le mani e le orecchie sui set di batteria in bubinga e in acero, sul numero di settembre 2013 di Drumset Mag abbiamo avuto modo di osservare e analizzare da vicino i quattro rullanti appartenenti alla serie Star della Tama, disponibili individualmente. Tali tamburi sono divisi in due categorie principali: Solid Shell e Stave Shell. (Leggi tutto >>)
Venerdì 10 maggio dalle 14.00 alle 20.30 presso SonusFactory di Roma due imperdibili clinic con BobBaruffaldi (Drums & Sounds) e Pier Paolo Ferroni (Get The Time). La prima clinic (Ferroni) è basata sul concetto di ‘Tempo’: tratta di click, di suonare “a” e “sul” tempo, e di tanto altro ancora. La seconda clinic (Baruffaldi) è incentrata sulla conoscenza e sul controllo del suono della batteria, live e in studio di registrazione, dall’accordatura a principi di fonìa. Info e prenotazioni: tel. 06 45421624; segreteria@sonusfactory.com. (Leggi tutto>>)
Gavin Harrison – Intervista esclusiva di BOB Baruffaldi
Questo mese parliamo del suono. E lo facciamo grazie all’intervista esclusiva che Bob Baruffaldi ha realizzato con uno dei batteristi più amati e riveriti dall’ambiente, quel Gavin Harrison che ormai da anni staziona stabilmente in cima alle classifiche di gradimento del pubblico e delle riviste specializzate.
In questo video vengono mostrate le esecuzioni a velocità rallentata e reale di tre groove tra i più rappresentativi dello stile di Steve Jordan. Per una migliore comprensione e per lo studio nota per nota, sono state inserite le trascrizioni di ogni singolo groove. I brani scelti sono tutti tratti dal repertorio di JohnMayer.
Waiting On The World To Change
In questo brano, tratto da Continuum di John Mayer (2006), Jordan esegue un groove tipicamente R&B, che deriva da quello suonato da Billy Griffin nel brano We’re A Winner degli Impressions di Curtis Mayfield (1967). La particolarità del brano sta nel fatto che la prima parte viene suonata marcando gli ottavi sul ride senza interpretazione, mentre la seconda parte viene suonata in terzine. Nella seconda misura del groove il back beat viene spostato sul levare del quarto movimento, creando così un effetto di sospensione davvero notevole.
Wait Until Tomorrow
In questo brano tratto dal repertorio del trio di John Mayer, e più precisamente dal CD live Try! (2005), Steve affronta con grande grinta un groove abbastanza stretto e difficile da suonare con la giusta precisione proprio perché cassa e rullante si rispondono senza tregua in un’atmosfera super funk. Il suono del rullante, molto tirato, definisce il suono di questo groove.
I Got A Woman
Sempre tratto da Try!, questo brano è stato scritto da Ray Charles e Renald Richard, ed è stato pubblicato come singolo nel 1954. Il groove pesca a piene mani nella tradizione R&B/Soul e viene suonato interpretando tutte le note trascritte in un modo che viene definito “swung”, una via di mezzo tra l’interpretazione tradizionale in terzine e le note suonate “dritte”, senza alcuna interpretazione. Questo modo di suonare deriva direttamente dal genere New Orleans/2nd Line. Lo hi-hat è suonato con una leggera apertura, mentre il backbeat sul secondo movimento è seguito da un altro accento sul relativo levare. Irresistibile.
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