Posts Tagged ‘tempi dispari’

Il poliritmo 4 su 3 su tempo dispari – Tutorial di Giovanni Giardina

Written by Giovanni Giardina. Posted in Drumset Mag - Edizioni Mensili, Drumset Mag n. 27 – Settembre 2014, Tutorial

Il poliritmo 4 su 3 su tempo dispari - Tutorial di Giovanni GiardinaL’esercizio proposto a pag. 79 del n. 27 di Drumset Mag, in edicola a Settembre 2014, mette in evidenza come sia possibile suonare il poliritmo di 4 su 3 su un tempo dispari di 3/4. L’esercizio proposto si articola a sua volta in sette esercizi da eseguire dapprima sul rullante e poi sull’intero set. (Leggi tutto >>)

Tempi Dispari

Written by Alex Bonacci. Posted in Paper2Media, Tutorial

bonacciSi parla di tempi dispari e della loro divisione in semplici, composti e irregolari nell’articolo didattico pubblicato sul n. 15 di Drumset Mag di luglio/agosto 2013. Nell’articolo compare la trascrizione della ritmica tenuta sul solo del brano “And Nothing Will Be the Same” contenuto nell’album Did You Miss Me? della band All the Mornings of the World. (Leggi tutto>>)

Drumset Mag n. 4 – Luglio/Agosto 2012: Il Menù

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in News & Events

Spotlight su Daniel Adair

Spotlight su Daniel Adair, batterista impostosi all’attenzione del pubblico e della critica per la sua proficua militanza con la band Nickelback.
Un bel gioco di squadra ha portato Mauro Porcu, Bob Baruffaldi ed Edoardo Sala (responsabili rispettivamente dell’articolo principale, dell’intervista e delle trascrizioni) a confezionare la nostra cover story di questo mese.
Sul web l’esecuzione di “Follow You Home” e di altri groove intriganti del musicista canadese a opera di Edoardo Sala.

Tempi dispari 2

Written by Emanuele Smimmo. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica dedicata al batterismo latin pubblicata sul numero 3 di Drumset Mag, continuiamo a sviluppare il discorso intrapreso sul numero precedente della rivista, volto a sviluppare un groove latin in 5/8. Nell’appuntamento di maggio vengono proposti alcuni esercizi di coordinazione e indipendenza utili a consolidare ancora di più la nostra libertà di movimento con la pulsazione del 5/8 e con l’ostinato dei piedi a essa legato. Esercizi la cui esecuzione è proposta nel video collegato a questo articolo. Buon lavoro.

“Pagano”: analisi stilistica di Lorenzo Petruzziello

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

In questo articolo, e nel video collegato, Lorenzo Petruzziello analizza il brano “Pagano”, tratto dal cd Cicciput di Elio e le storie tese (2003), un pezzo dalla divisione metrica tutt’altro che semplice. La trascrizione di “Pagano”, come anche di “Parco Sempione“, commentate dallo stesso Christian Meyer, le trovate sul n. 1 di Drumset Mag, in edicola ad aprile.
Elementi distintivi sia dei brani più ‘semplici’ che di quelli più ‘elaborati’ suonati da Christian Meyer sono la rilassatezza, il groove, la finezza e soprattutto la padronanza del timing tipici del suo personalissimo stile musicale. Non fa eccezione “Pagano”, brano da cui sono sempre stato affascinato per come viene affrontata la divisione metrica: è un 5/4 + 5/4 + 3/4 o, come qualcun altro preferisce definirlo, un 13/4, a una velocità che si aggira intorno ai 235 bpm.
Consiglio a tutti di studiare attentamente questo brano per rendersi presto conto di quanto spesso e velocemente cambino le parti al suo interno. Inoltre è un ottimo esercizio per chi voglia imparare ad affrontare tempi dispari complessi, e a sincoparli al massimo.
La trascrizione che trovate sulla rivista riguarda la parte iniziale del brano; dopo una intro di ottoni (che ci ricordano i vecchi film sull’impero romano), c’è un fill di due battute in 5/4. Segue un groove che accompagnerà quasi tutto il brano. La cosa che balza alle orecchie e agli occhi è che lo hi-hat non esegue una figurazione regolare, ma sincopata, che gioca con cassa e rullante.

 

Lo stesso dicasi al minuto 0,33 del brano, dove Christian suona la campana del piatto (ride bell). Da notare le ultime tre battute trascritte, in cui Meyer sposta il rullante sul battere della seconda battuta, dopo aver marcato i due colpi in levare di cassa con all’unisono ride e hi-hat con il piede, per poi accentare gli obbligati della penultima battuta sul levare del terzo e del quinto movimento.
In conclusione, molti batteristi potrebbero suonare un simile tempo articolato, soprattutto musicisti provenienti dal progressive, ma Christian Meyer anche questa volta è riuscito a dare qualcosa in più, quella classe e quella raffinatezza che dipendono probabilmente dalla sua esperienza e dal suo gusto per il jazz.

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