Archive for gennaio, 2014

Peter Erskine Jazz Essential Play-Along App

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Tools

Jazz Essentials Play-Along è il nome della nuova App per iPhone e iPad, messa a punto dal grande Peter Erskine. L’App è in pratica un grande music-minus destinato a tutti i musicisti, con un mixer integrato che può dare vita ad un’infinità di utilizzi. L’App è stata disegnata per l’uso da parte di tutti quei musicisti  interessati a perfezionare le proprie capacità d’espressione nel  jazz. La parte più importante del jazz è quella di sapere suonare il blues e gli standard nelle tonalità più comuni e a velocità differenti. Utilizzando il mixer integrato, è possibile realizzare il prorpio combo. Si può ottenere una sezione ritmica completa (trio), e si può utilizzare la base musicale eliminando il piano, il basso o la batteria, oppure isolare le tracce di ogni singolo strumento. Molte le opzioni relative al click e al conteggio prima dell’inizio di ogni brano. Sono inclusi i file PDF relativi alle partiture di ogni brano, in tre tonalità diverse.

Per ulteriori info:

https://itunes.apple.com/us/app/erskine-jazz-essentials-volume/id588220939?mt=8

Erskine-App-web

 

Drumset Mag n. 9 – Gennaio 2013: Il Menù

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in News & Events

Ritratto e intervista a Joey Kramer

Joey KramerSpotlight del numero 9 di Drumset Mag (in edicola da Lunedì 7 Gennaio) dedicato a un ‘grande vecchio’ della batteria, un rocker a 18 carati, quel Joey Kramer sulla breccia da 40 anni, mano salda e groove all’acciaio temperato sempre al servizio della canzone; e di un gruppo – gli Aerosmith – che rappresenta la quintessenza della rock band.
Ritratto e intervista a firma Mauro Porcu, trascrizione di alcuni groove a opera di Edoardo Sala!

 

 

Heroes – Furio Chirico

Written by Mario A. Riggio. Posted in Musicians, Paper2Media

Protagonista della rubrica Heroes pubblicata sul numero di gennaio 2013 di Drumset Mag, ecco Furio Chirico ripreso dal vivo con la band The Trip, durante il concerto alla Prog Exhibition di Roma 2010. Il brano è un solo di batteria musicato, in cui Furio ci mostra tutte le sue doti di ambidestro.
The Trip, band in cui ha militato anche il chitarrista storico dei Deep Purple, Richie Blackmore, è tornata insieme nel 2010 dopo trentasei anni di silenzio. Il rientro sulle scene ha avuto il suo triste epilogo con la scomparsa del cantante/bassista Arvid Wegg Andersen, nello scorso marzo. Ora il gruppo prosegue l’attività guidato da due membri della formazione anni ’70: il tastierista Joe Vescovi e, appunto, Furio Chirico.

Paolo Inserra

Written by Alfredo Romeo. Posted in Musicians, Paper2Media

Per “Fame”, la rubrica che mensilmente Drumset Mag dedica ai talenti emergenti, sul numero di gennaio 2013 si parla di Paolo Inserra, musicista originario di Ciriè, Torino. Iniziato sin da piccolo allo strumento al Percstudio di Torino da Sergio Bertolotti, ha poi studiato con Paolo Narbona, quindi con Bruno Astesana e attualmente è seguito dal ‘nostro’ Marco Volpe. Attivo in  tanti contesti differenti, dal punk-rock al blues, dal post rock al jazz più contemporaneo, dalla world music al latin e al beat anni ’60, dal marzo 2010 Paolo Inserra è il batterista dei Baustelle, il cui nuovo album è in uscita proprio questo mese. Inoltre dallo scorso febbraio suona nella band ska – rocksteady del trombonista degli Africa Unite, Mr T-bone & the Young Lions. Il video collegato è stato girato l’1 maggio 2010 in piazza San Giovanni a Roma; la band Baustelle, il brano “I mistici dell’Occidente”.

Drummers Camp Sardinia

Written by Elena Secci. Posted in News & Events, Paper2Media

La prima edizione di questa manifestazione si è svolta dal 29 settembre al 6 ottobre 2012, da un’idea di Tom Beck – batterista svizzero fondatore e direttore di scuole con sedi a Thun e Berna che portano il suo nome. Conosciuto il clima, il paesaggio e le bellezze della Sardegna, in Tom è nata la voglia di offrire ai suoi alunni una vacanza studio sui generis, una settimana in full immersion con albergo vista mare, piscina e ottimo cibo. Oltre a lui, hanno insegnato Alex Vesper, batterista e produttore tedesco e l’italo-brasiliano Raphael Saini, uno dei più conosciuti batteristi metal italiani. Il camp si è svolto a circa 70 km da Cagliari, a Porto Paglia, tra l’agriturismo L’Orizzonte e la struttura offerta dal comune di Gonnesa S’Olivariu in cui si sono svolte le lezioni. www.drummerscamp.com o www.tombeck.ch per maggiori informazioni e prenotarsi per l’edizione 2013.

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  • Drummers Camp Sardinia
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Drum Guru

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Paper2Media, Tools

Nel numero di gennaio 2013 di Drumset Mag la consueta rubrica dedicata alle app musicali solitamente curata da Carlo Marzo (“Sounds Good to Me”) viene lasciata a Rob Wallis, ex boss della DCI Video, quindi presidente della Hudson Music e ora creatore di Drum Guru, la prima app didattica per batteristi. Nell’articolo pubblicato sulla rivista Wallis racconta come e perchè sia stata sviluppata, grazie anche a un team di produzione e creativo composto da Joe Bergamini, Mike Hoff e Mike Sorrentino. Drum Guru ha contenuti didattici nuovi e originali, forniti da Berganini,  Sorrentino (entrambi insegnanti privati molto esperti), Steve Smith Steve Gadd, Chad Smith e Mike Portnoy, ai quali si sono di recente uniti per il rullante Dennis DeLucia e Jeff Prosperie. Nei due video che seguono, e che ci sono stati forniti in esclusiva dalla Hudson Music, possiamo godere di due nuovissime video-lezioni ad opera di due grandissimi batteristi: Steve Smith e Steve Gadd. Enjoy it!

http://itunes.apple.com/us/app/drum-guru/id508081854

Steve Smith

Steve Smith Lesson 01

I groove degli Angra

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica “Before I Forget” pubblicata sul numero di gennaio 2013 di Drumset Mag, si parla della band brasiliana Angra e di come abbia dovuto sostituire il batterista alla vigilia dell’incisione di Angel Cry (1993) dopo la defezione del drummer originale. Al suo posto un sessionman veloce e affidabile, Alex Holzwarth, già batterista della prog band Siegens Even, attualmente docente presso la scuola Drummers Focus di Monaco.

Maxx Furian

Written by Mario A. Riggio. Posted in Musicians, Paper2Media

Protagonista di uno dei “Face to Face” pubblicati sul numero di gennaio 2013 di Drumset Mag è Max Furian, che ci racconta con tre video alcune sue importanti esperienze musicali. Ecco le sue parole-

“Per il video della Monday Orchestra – con ospiti Randy Brecker e Bob Mintzer (che però in questo brano non suona) –ho voluto farci vedere le prove del pomeriggio per assaporare cosa vuol dire leggere ‘alla prima’ parti da big band. La big band è un mondo a parte per noi battersisti, è un universo da scoprire a da sperimentare, fa crescere la lettura e l’interpretazione della musica e del vostro strumento, insomma un colore a parte”.

“Per il trio con Andrea Dulbecco (vibrafono) e Michele Tacchi (basso) ho voluto inserire uno standard per farvi notare un tipo di evoluzione jazzistica che di sera in sera potrebbe cambiare. Questa è una forma, ma notate l’evoluzione del mio set con un hi hat da 16” e un rullante al posto del tom. E arriveranno altre sorprese”.

“Per il video con Marco Bianchi (pianoforte) e Michele Tacchi (basso) ho semplicemente postato un solo su una struttura AABA (Rhythm and Changes). Registro spesso i miei soli per perfezionarmi e correggere gli errori, così posso migliorare. A mio avviso Il metodo migliore è videoregistrarsi, amici”.

I groove di Joey Kramer

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Tutorial

I groove solidi ed efficaci di Kramer hanno costituito da sempre la colonna vertebrale del quintetto, ma il suo contributo non si è limitato alla sola propulsione ritmica, essendo accreditato anche come autore di alcuni brani degli Aerosmith. A proposito del suo ruolo di batterista Kramer dice: “Durante i concerti il mio ruolo è quello della ‘nave madre’: io sto al centro del palco e sono lì affinché tutti si appoggino a me. Il mio lavoro è tenere lo show sul giusto binario evitando che la situazione deragli. È una responsabilità che mi sono sempre assunto negli anni. Mi piace essere affidabile…”. E ancora: “Quello che cerco di fare è ideare sempre una buona traccia di batteria sulla quale costruire il brano, dando più importanza a ‘come’ si suona rispetto a ‘quanto’ si suona. Contribuisco a creare il feel e contemporaneamente fornisco ai ragazzi quanti più appigli possibile ai quali ‘appendere il loro cappello’. Credo di esserci riuscito abbastanza bene nel corso degli anni”.

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

  • Joey Kramer

Alessandro Bissa

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media

Tra i protagonisti delle interviste che potete leggere su Drumset Mag in edicola a gennaio 2013 c’è anche l’attuale batterista dei Vision Divine, che a Elena Secci ha raccontato come si è sviluppata la sua carriera, dalle serate con varie cover band ai gruppi metal della sua zona, dai primi turni in studio di registrazione al suo duraturo e costante contatto con la didattica. Un bagaglio che gli ha permesso di superare l’audizione giusta nel posto giusto al momento giusto, quella per entrare nei Vision Divine e portare a termine il tour a supporto di The Perfect Machine. Di questa band è da poco uscito Destination Set to Nowhereper l’etichetta Edel, un concept che tratta tematiche politico-sociali attuali attraverso una storia ambientata nel futuro. “House of the Angels” è il brano eseguito nel video allegato da Alessandro con il suo nuovo drum kit messogli a disposizione dalla Vibe Drums. Buona visione.

Davide Pettirossi

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians, Paper2Media

Ha da poco presentato il suo terzo lavoro discografico come solista, Electrio (con Alex Gwis al Fender Rhodes e Pierpaolo Ranieri al basso), mentre quasi contemporaneamente usciva anche il quarto volume della sua collana didattica Drums Colours, intitolato Basic Coordination. Sul numero di gennaio 2013 di Drumset Mag abbiamo intervistato Davide Pettirossi, che ci ha parlato del nuovo album, delle differenze con i suoi precedenti lavori, dei cambiamenti intervenuti nel suo modo di suonare e comporre e di tanto altro ancora. Nei tre video che seguono, abbiamo la possibilità di osservare Davide all’opera in diverse situazioni, così da poterne apprezzare il talento. Enjoy it!

Flying Drums – Tratto dal DVD “Tempi Moderni”

Drum Solo – Electrio – Villa Celimontana – 2010

Frankestein Dance – Villa Celimontana 2010

Carlo Marzo

Written by Antonio Gentile. Posted in Musicians, Paper2Media

Il suo è un nome familiare ai nostri lettori. Fin dal primo numero di Drumset Mag cura infatti una rubrica mensile sulle nuove tecnologie. Ma sul numero di gennaio 2013 è protagonista di un Face to Face: lo abbiamo intervistato infatti in occasione dell’uscita di un suo metodo dedicato alle piccole percussioni intitolato Shakers & Co. “Guardandomi un po’ in giro alla ricerca di un metodo che trattasse l’argomento, confrontandomi con colleghi e amici, mi sono reso conto di quanta poca considerazione, poco materiale, poco studio e poca attenzione venga posta su questa categoria di strumenti a percussione. A mio avviso il percussionista ‘moderno’ deve assolutamente saper utilizzare correttamente tutti questi toys”.

Rullante Ludwig Joey Kramer Signature

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Test

Un prodotto di fascia medio alta, uno di quei rullanti made in Taiwan con un rapporto prezzo/qualità interessante se paragonato ai fratelli maggiori di fabbricazione USA. Le caratteristiche meccaniche sono identiche al modello firmato da Jim Riley, eccetto il materiale del fusto – ottone dello spessore di 1,5 mm invece dell’acciaio – e la sua profondità, che in questo caso si ferma a 6,5”. Hardware brunito, cerchi diecast, blocchetti versione tube, macchinetta tendicordiera di qualità non eccelsa, cordiera ottonata a 20 fili. Il volume di questo tamburo è davvero notevole, soprattutto con l’uso dei rimshot; la nota fondamentale tende verso il basso; accordando le pelli a una tensione media esplode tutta la suaanima rock. Anche le prove ad altre tensioni risultano però soddisfacenti, dimostrando una grande capacità di sensibilità e dinamica, dimostrando ampiamente la possibilità di essere usato in diverse situazioni anche più soft.

Batteria Yamaha PHX Series

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Test

Alla base della serie PHX ci sono dei fusti ibridi, costituiti da 11 strati assemblati secondo un preciso ordine: i legni usati sono progressivamente più duri a partire dal centro, andando verso l’esterno del fusto. Lo strato centrale è costituito da Jatoba, quelli che lo racchiudono sono costituiti da Kapur (4+4), quelli che infine completano l’esterno e l’interno del fusto (1+1) sono realizzati in acero (ma alcuni fusti utilizzano uno strato esterno in Burled Ash).
Davvero sorprendente l’equilibrio sonoro tra i vari elementi del set, con un range di frequenze molto ampio: la cassa ha un’ottima presenza generale e una gran bella dotazione di frequenze estremamente basse; i tom hanno un suono molto articolato, con una quantità di armonici che risulta abbastanza controllata e che lascia in evidenza la nota fondamentale, rendendola molto pulita e precisa. La risposta rimane sempre molto morbida (caratteristica comune a tutti i fusti Yamaha) e rende piacevolissima l’esperienza di suonare l’intero set, che non richiede una grandissima energia per esprimere la piena sonorità. Ottima la quantità di volume a disposizione.
Nel video che segue, il bravissimo Wolfgang Haffner ci mostra le qualità sonore del set Yamaha PHX.

Piatti Turkish Millennium

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Test

I piatti della serie Millennium, appartenenti alla linea Jazz, hanno un profilo tipico dei piatti sottili e dal peso molto leggero e producono un suono scuro e articolato, molto tradizionale. Il Ride Sizzle da 22” a nostra disposizione è risultato perfetto, oltre che come ride, anche nelle accentazioni sul bordo e nell’uso come crash leggero di grandi dimensioni. Il suo volume non eccessivo ne circoscrive l’uso al jazz e alle situazioni in cui non è richiesto un volume esagerato. Anche lo Hi-Hat Super Light da 14” ha una sonorità di base abbastanza scura, ma al tempo stesso anche molto articolata, con buona presenza e ottima versatilità. Il Crash Thin da 18” ha spessore sottile e suono caldo e tagliente. Ideale in situazioni di volume non elevato è ottimo anche se usato come crash/ride.

Tamburo E Disco Armonico Rammerdrum

Written by Antonio Gentile. Posted in Paper2Media, Test

I Rammerdrum sono metallofoni basati su scale pentatoniche, realizzati in due serie: Disco, a sei note, e Tamburo, a 8. Quest’ultima, di dimensioni maggiori, consta di due calotte sferiche unite da una parete cilindrica. Sulla calotta superiore sono state ricavate delle linguette d’acciaio intonate. Nella calotta inferiore c’è un foro circolare. Nella serie Disco le due calotte sferiche sono saldate direttamente una sull’altra e formano una specie di disco volante. Il Rammerdrum può essere suonato facilmente tenendolo in grembo o su un supporto standard, tipo quelli da rullante. Lo si può suonare con le dita o, a piacimento, con battenti di vario tipo. Il suono che produce è delicato e avvolgente, impreziosito da un naturale effetto chorus dovuto alle risonanze metalliche delle diverse parti dello strumento. Adatto sia ai percussionisti solisti che a quelli che lavorano in gruppo, musicisti da strada e da teatro.

Rullante Steppo Drum Bamboo Bombay

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Test

Un rullante (14” x 5,5”) in bambù a doghe da 14 mm. con incastro brevettato, cerchi a tripla flangia da 2,3 mm., tube lugs in ottone cromato, macchinetta tendi cordiera semplice, elegante ed efficace, 10 tiranti per lato, cordiera di ottima qualità in bronzo. Il tamburo si accorda con facilità e ha una sonorità particolare, molto calda, precisa e controllata; perfetto per i combo jazz, una volta microfonato è anche un grande rullante da studio perchè ‘naturalmente’ controllato, senza bisogno di particolari accorgimenti.

I fondamenti del Tamburo – Il Flam

Written by Gigi Morello. Posted in Paper2Media, Tutorial

Il Flam è uno tra i rudimenti meno compresi e peggio interpretati che esistano. L’errore di base è cercare di eseguire il flam basandoci su quello che udiamo,
cioè il primo colpo più debole seguito subito da un forte più forte, accentato. Formuliamo una definizione
tecnica di flam: Il flam si ottiene facendo cadere due bacchette contemporaneamente da altezze diverse. La differenza di altezza
contribuira’ a rendere il flam più o meno marcato e più o meno stretto o largo.
L’altezza diversa sarà il fattore che darà il ritardo necessario e la differenza di volume necessaria per avere l’effetto flam. La difficoltà tecnica sta nella indipendenza delle altezze.
Il primo esercizio per sviluppare il flam di sinistra e di destra è l’utilizzo del cosiddetto Flam nullo, che altro non è che un unisono con bacchette che cadono dalla stessa altezza. Variando le altezze prima di una mano e poi dell’altra otteniamo vari livelli di flam completamente controllabili e con colpi sempre uguali.

Non tutti i rudimenti si prestano a essere portati alle stesse velocità, perché alcuni sono tecnicamente più difficili di altri.
Isoliamo alcuni flam che hanno caratteristiche simili tecnicamente e mettiamoli insieme su base binaria e ternaria.
Alcuni rudimenti flam sembrano infatti appartenere alla ‘stessa famiglia’. È il caso di rudimenti quali la Swiss Army Triplet e il
Single Flammed Mill. Aggiungiamo poi dei colpi per ottenere degli ibridi.
L’esercizio sistematico consisterà nel mescolare gli esercizi su base ternaria e binaria, fino a coprire tutte le possibilità in cui ogni rudimento si mescola con
tutti gli altri.

Metal Style 1

Written by Gee Anzalone. Posted in Paper2Media, Tutorial

In questo video, collegato all’articolo didattico pubblicato sul numero di gennaio di Drumset Mag, vorrei parlare di doppia cassa e di sviluppo del foot control! Vi propongo di seguito una serie di esercizi ‘killer’, ossia di pattern con fraseggio di doppia cassa. Se non amate la doppia cassa, questi esercizi vi potranno comunque essere utili usando il piede sinistro sul pedale hi hat oppure – per esempio – un cowbell a pedale. Control, Relax, Endurance = C.R.E.!

Jazz Style 1

Written by Cristiano Coraggio. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica didattica dedicata al jazz pubblicata sul numero di gennaio 2013 di Drumset Mag si parla di coordinazione nel fraseggio swing. Il piatto ride sarà la nostra costante: quello che cambierà saranno le combinazioni tra cassa e rullante.
La base di partenza sono delle terzine di crome; di volta in volta il fraseggio cambia se inseriamo dei colpi di cassa o delle pause di crome, come potete vedere nel video collegato. Un consiglio: partite sempre a velocità molto basse mettendo il click su tutti i quarti e ricordate di accentare con il charleston, suonato con il piede, il secondo e il quarto movimento.

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