Pillole Vintage – Idiofoni dal passato: il tubofono della UFIP

Written by Luca Luciano. Posted in Tools, Vintage

Oggi la parola tubofono rimanda a strumenti musicali di diverso ingegno e timbro nati alla fine dell’Ottocento, oltre che a varie sperimentazioni artistiche. Negli anni ’70 dello scorso secolo, la disponibilità alla ricerca della famiglia Tronci dell’UFIP, con l’atteggiamento esploratore del batterista-compositore Andrea Centazzo, portò – oltre alla realizzazione della linea di idiofoni metallici ICTUS 75 –  anche alla creazione del sopra detto Tubofono. Si tratta di un profilato prodotto in ottone crudo o bronzo industriale, ancora oggi disponibile in diverse misure e con spessore variabile (0,6 o 0,8 cm.). L’idiofono può essere suonato appoggiato su un sostegno, una superficie amorfa, oppure tenuto in mano regolando la pressione sul corpo dello strumento. Utilizzato anche nelle esecuzioni di alcune composizioni di Iannis Xenakis, viene descritto da Centazzo nel libro da cui è tratta la foto – Guida agli strumenti a percussione, storia e uso (Ed. Il formichiere, 1979) –  come una piastra rettangolare piegata a parallelepipedo con un bordo aperto. Cambiando battenti e tecnica esecutiva la gamma di suoni può variare dal clangore di un china ai piccoli gong cinesi.

Foto tratta da “Guida agli strumenti a percussione” – Andrea-Centazzo – Ed. Il Formichiere

2002 Giga Bell Ride Psychoctopus

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Il produttore svizzero ha presentato il nuovissimo 18″ 2002 Giga Bell Ride “Psychoctopus”, sviluppato insieme al batterista brasiliano Aquiles Priester, che ha guidato il team di sviluppo della Paiste con le sue idee in termini di sonorità e di look. La Paiste ha voluto celebrare con questo nuovo modello la fedeltà di Priester come endorser. La campana è martellata e ha un diametro di circa 8″, e domina l’intero piatto. La finitura nera è la Color Sound, e sulla superficie spiccano i disegni in bianco della maschera di Priester e il logo Psychoctopus. Viene realizzato con la usuale lega dei 2002, e ha uno spessore decisamente importante, con una martellatura simile a quella del 2002 Heavy Ride. La definizione del ping è elevata e la campana ha un suono molto presente e ficcante. Dedicato a tutti i batteristi Prog-Metal.

Sabian V-Crash & AAX Line

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

La recente dismissione della serie Vault da parte della Sabian non sta a significare la scomparsa della serie in questione. I modelli della serie Vault sono stati ora inglobati nelle linee AAX, HHX, AA e HH, al fine di semplificare l’intero catalogo. Come risultato, sono usciti alcuni nuovi modelli come i nuovi AAX V-Crashes, brillanti, con un pitch molto alto e con una finitura brillante. Il volume è medio/alto e lo spessore è sottile, senza compromettere però la resistenza che qui risulta più alta che in altri crash molto sottili. Gli AAX V-Crashes benficiano inoltre di una maggior potenza sonora della campana e di un profilo arcuato per un attacco pieno e potente e un suono brillante con un’ottima risposta. Reagiscono bene se suonati con poca energia ma anche se vengono usati alla massima potenza. Il suono viene definito come molto moderno e pulito. I nuovi AAX V-Crashes sono disponibili nelle misure di 16″, 17″, 18″ 19″ e 20″.

 

Pillole Vintage 3 – Aggiungi Un Tono

Written by Luca Luciano. Posted in Vintage

Ci piacerebbe avere sotto mano un aggeggio del genere, e forse qualcuno di voi potrebbe provare a costruirlo e farci sapere come funziona. Il prodotto si chiama Add-a-Tone e risale ai primi anni ’80: un pezzo semicircolare in materiale acrilico bianco che si agganciava alle viti che assicuravano i blocchetti, in leggero contatto con la pelle battente, creando una seconda camera sonora all’interno del fusto, quindi, secondo il costruttore, un secondo suono quando la membrana veniva percossa in quella zona senza modificare quello originale. Fu testato e approvato da Joe Morello, ma il prodotto non ebbe successo.

Paiste – Big Sounds for a Big Series

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

La Paiste ha annunciato l’introduzione di tre nuovi modelli nell’ormai leggendaria serie Formula 602, seguendo il trend delle misure più grandi e del suono caldo e puro. Il nuovi modelli sono stati sviluppati insieme a Vinnie Colaiuta, fresco endorser del produttore svizzero, che li ha testati in studio e sul palco. Vinnie sta infatti suonando questi nuovi piatti nell’attuale tour estivo di Sting. Il nuovo 15″ Medium Hi-Hat ha un feel morbido e un suono molto articolato e ricco di frequenze basse per una buona versatilità. Il 24″ Medium Ride ha un suono che si articola su un range abbastanza ampio di frequenze. Il volume è elevato, e il ping della bacchetta  inizialmente produce delle frequenze molto alte. Questo ride è abbastanza morbido da produrre  anche un buon effetto crash. Il 22″ Thin Crash è un piatto molto potente e dà la possibilità di ottenere il caratteristico suono dei Paiste 602, adatto per i grandi palchi e per le situazioni di volume medio/elevato. Ottimo anche per essere usato come ride leggero. I Paiste Formula 602 sono realizzati a mano in Svizzera con la lega di bronzo CuSn20, utilizzando metodi tradizionali che sono rimasti immutati per oltre cinquanta anni.

Protection Racket Musicians Tool Kit Bag

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Si chiama Musicians Tool Kit Bag, la nuova custodia morbida per batteristi prodotta dalla Protection Racket. La nuova Musician Tool Kit Bag è stata disegnata per tutti quei musicisti che hanno bisogno di una custodia dalle dimensioni compatte e capace di ospitare con sicurezza tutti gli accessori di un certo valore, come gli in-ear monitor, le chiavette di accordatura o qualsiasi altro accessorio da tenere sempre a portata di mano. La custodia ha le dimensioni di 15″x12″x3″, con una zip che copre tutta la superficie e tutti i sei scompartimenti separati interni. Ci sono anche tre anelli elasticizzati destinati alle bacchette, penne, coltellini e altro ancora. La custodia è dotata di una comoda maniglia centrale ed è disponibile a un prezzo decisamente accessibile a tutti.

Paiste Black Alpha Hyper Cymbals

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Il produttore svizzero Paiste, ha presentato la nuova serie di piatti denominata Black Alpha “Hyper”, espressamente dedicata a Joey Jordison, il bravissimo batterista degli Slipknot. La serie in questione riflette la passione di Joey per l’eccentricità e l’originalità del design dei piatti. Tutti i modelli sono rivestiti con l’innovativa tecnica di colorazione (nera in questo caso) denominata ColorSound, e ogni singolo modello è dotato di nove loghi Tribal-S argentati. La martellatura è molto profonda ed è esclusiva della serie Black Alpha Hyper, e contribuisce al look decisamente originale. I piatti vengono realizzati in lega bronzea CuSn8 (la stessa dei leggendari 2002), e hanno un suono brillante e potente, adatto ai voumi del genere metal. Il set include un 14″ Hyper Hats, un 20″ Hyper Ride, tre crash, 16″, 17″ e 18″ Hyper Crashes, un 18″ Hyper China e un 10″ Hyper Splash. Disponibile anche un Black Alpha “Hyper” Set composto da un 14″ Hyper Hats, un 16″ Hyper Crash, un 20″ Hyper Ride e un 10″ Splash in omaggio.

Maxx Furian e il suo nuovo TAMA S.L.P. LMP1455

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Torniamo a parlare della nuova serie di rullanti Tama S.L.P. , presentati nel corso dell’edizione 2012 del Musikmesse di Franncoforte. La serie include ben otto modelli molto diversi tra di loro per materiali, misure e sonorità. In questo video possiamo osservare all’opera il bravissimo Maxx Furian (endorser Tama e Zildjian) con il suo S.L.P. LMP1455, il modello in acero da 14″x5.5″. Maxx suona il rullante con due diverse accordature e senza cordiera. Enjoy it!
I prodotti Tama sono distribuiti in Italia dalla Mogar Music – www.mogarmusic.it

Opening your first Gretsch USA Custom – Mike Johnston

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Mike Johnston è un artista Gretsch, ed è un un insegnante di livello internazionale. In questo video abbastanza inusuale, Mike condivide la sua esperienza dell’aprire per la prima volta un set Gretsch USA Custom appena arrivato. La USA Custom è la serie di punta del produttore americano, e offre una scelta di più di 75 misure per i tamburi, e 60 tipi di finiture. I fusti sono realizzati con sei strati di acero secondo la tradizionale formula Gretsch, e i bordi sono tagliati e rifiniti a mano con un’inclinazione di 30 gradi. E’ interessante osservare Mike in azione con il suo nuovo set, dall’apertura, al montaggio fino ad arrivare all’esperienza magnifica di “That Great Gretsch Sound”. Enjoy it!

Evans Black Chrome

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Nel corso dell’edizione estiva del NAMM (Nashville, 12/14 luglio), la Evans ha presentato la nuova serie di pelli denominata Black Chrome, espressamente dedicata ai batteristi dalla mano pesante, e più specificatamente ai generi Rock/Metal/Progressive.

Disegnate per unire il look e il sound in un’unica pelle, le Black Chrome sono pelli a doppio strato con una finitura Black Mirror. Offrono un suono piuttosto deciso, un sustain controllato e un’estrema semplicità di accordatura.

Lo strato superiore da 7 mil è trasparente e viene applicato sopra un altro strato di colore nero da 8 mil. , per un’ottima durata e una superficie a specchio. La combinazione dei due strati contribuisce a una maggiore presenza delle frequenze più basse.

Pillole Vintage 2 – La Cina è vicina

Written by Luca Luciano. Posted in Vintage

Se diamo uno sguardo alla batteria, strumento non solo nuovo, ma che abbraccia Europa, Africa, America e Oriente (lo strumento più interculturale che c’è), oltre alla doppia nazionalità dei piatti (Turchia e Cina), sappiamo ormai che i tom sono i discendenti dei tamburi cinesi, o presunti tali, montati sulle prime batterie. Ma è singolare sapere che esistono tamburi cinesi tradizionali che assomigliano ancora di più ai nostri tom per la possibilità di accordare le pelli superiori e quelle inferiori, quando presenti: i Paigu (pronuncia pái gǔ), in set di tre, cinque, sei o sette, sono tamburi tradizionali di legno con pelle animale e sono utilizzati per intrecci melodici e ritmici. Oggi si trovano anche su stand moderni.

Meinl Benny Greb Masterpad

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Presentato dalla tedesca Meinl il nuovo Benny Greb Masterpad. Il pad ha una forma rotonda con un diametro di 6″, e le sue dimensioni ridotte lo rendono ideale per il trasporto, anche nel caso di una stick bag.

La parte inferiore è in schiuma morbida proprio per evitare lo scivolamento, e può anche essere montato su una normale asta per piatto. La grafica riprodotta sulla superficie del pad simbolizza il modo di concepire l’esercizio e la musica da parte di Greb.

Dovrebbe servire a ricordarci di prestare attenzione non solo alle mani e ai piedi mentre ci si esercita, ma anche all’ascolto di cosa si sta facendo. Il motto del batterista tedesco è quello di suonare sempre in modo intelligente, con l’emozione e il feel giusto.

Protection Racket Stick Case

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

La Protection Racket ha espanso e rinnovato la propria gamma di Stick Case, le custodie morbide disegnate per contenere e trasportare bacchette e battenti di ogni tipo. La tracolla elastica è stata sostituita da una nuova cinghia rigida molto più resistente, ed è stato aggiunto un bottone automatico esterno che permette di chiudere ulteriormente la custodia per una maggior sicurezza. La linea include cinque modelli: Slim (finitura standard o deluxe), Standard, Deluxe e Supersize. La finitura è di colore bianco per permettere una più rapida individuazione tra le tante custodie di un palco.

Jose Pasillas Goes To Vater

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Jose Pasillas, il batterista messicano cresciuto in California, noto per essere il motore ritmico degli Incubus, è entrato a far parte del roster degli endorser della Vater, il marchio americano che produce bacchette, battenti e accessori per batteria e percussioni. Gli Incubus sono attualmente in tour per promuovere If Not Now, When?, il loro ultimo CD uscito nell’estate dello scorso anno. Jose Pasillas ha scelto di usare il modello 7A con la punta in legno (L=16″/D=.540″).

 

Pillole Vintage 1 – Premier Resonator

Written by Luca Luciano. Posted in Vintage

Cosa è successo da 15 anni a questa parte nel mondo del vintage? Negli anni ’80 si cercava di comprare l’ultimo modello di batteria della marca preferita, anche la linea scelta sarebbe rimasta in vita per molto tempo. Nei ’90, forse anche perché ‘annoiati’ dalla continua uscita di novità, ci si è incuriositi verso la storia dei set che una volta venivano acquistati di seconda mano per risparmiare. Le storie si sono ricostruite, i collezionisti sono cresciuti, i prezzi si sono gonfiati e l’attitudine a farsi la guerra sulle competenze si è annidata in questo campo di interesse. Ci sarebbe molto da dire su questo punto. Ma ancora più da dire c’è su tutto quello che non è stato ancora scritto, forse perché non scoperto oppure perché si tratta ancora di storie incerte o brevi. Il vintage forse è un’area che considera storie e microstorie, uomini, business, cicli economici, contaminazioni culturali, tentativi, e naturalmente nomi e caratteristiche di tamburi e piatti. Con questa rubrica cercheremo di aprire piccole finestre su tamburi minori, invenzioni brevi, echi di altre culture, raccontare storie di tamburi famosi o singolari, qualche riflessione sulle origini e lanciare un sasso nello stagno.

Le Premier Resonator

Negli ’80 Mel Gaynor dei migliori Simple Minds suonava una elegante Premier Resonator, set con tamburi aventi un’intercapedine interna, grazie all’esistenza di un foglio di legno rimuovibile, praticamente un fusto più sottile. Ma le origini risalgono a un progetto di Alan Gilby. Alan progettò le batterie Resonator, dopo aver provato a mettere un fusto dentro un rullante Ludwig, nell’occasione del passaggio dell’amico batterista Kenny Clare dalla Ludwig alla Premier nei primi ’70. Le Resonator furono poi proposte con una piccola fascia centrale sui fusti, in versione Black Shadow, e successivamente in diverse finiture. Le viti dei blocchetti non si vedevano perché coperte dal fusto interno. La Premier ebbe l’esclusiva per qualche anno per produrre questi tamburi, fin quando Richmo e Clare non iniziarono a produrre la loro linea di tamburi sotto il nome Richmo.

Odery Eyedentity Series

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Test

Il produttore brasiliano sta realizzando alcuni modelli di drumset prodotti in Cina con un prezzo finale che li rende accessibili ai batteristi di ogni livello e con qualsiasi tipo di budget. Sul numero 4 di Drumset Mag abbiamo provato un set della serie Eyedentity composto da una cassa da 22” x 18”, due rack tom da 10” x 8” e 12” x 9”, due floor tom da 14” x 13” e 16” x 15” e un rullante da 14” x 6”, con finitura di tipo satinato denominata Imbuia Fade. I fusti sono realizzati interamente in acero del Nord America, con uno spessore di 5.5 millimetri per i tom e i floor tom (sette strati) e di 7.2 millimetri per le casse e i rullanti (sei strati). I cerchi sono tutti del tipo a tripla flangia, mentre i blocchetti singoli (a eccezione del rullante) toccano il fusto solo in due punti e restano in qualche modo sospesi e isolati tramite degli appositi spessori in gomma.
La cassa ha un suono abbastanza potente e controllato anche senza materiale di sordina all’interno del fusto, la quantità di frequenze basse a disposizione è ottima, così come il volume, che contribuisce a un’ottima presenza complessiva.
I tom rappresetano uno dei veri punti di forza di questo set, con un suono rotondo e incredibilmente definito, assenza pressoché totale di armonici e risonanza abbastanza controllata. La nota è molto precisa e il suono risulta articolato su un’ampia gamma di frequenze, con quelle basse molto presenti. I floor tom sono molto potenti e abbastanza controllati e si fanno sentire con decisione. Il rullante ha un suono dotato della giusta quantità di armonici, mai fastidiosi, gode di un’ottima presenza del corpo e di un buon volume generale. La sensibilità è eccellente.
Le virtù della Odery Eyedentity sono ben evidenziate dalla performance del formidabile Carmine Landolfi, immortalato in questo video girato presso il negozio Acustica di Napoli, che ringraziamo per averci messo lo strumento a disposizione per il test.

Kanjira Remo

Written by Antonio Gentile. Posted in Paper2Media, Test

La Kanjira della Remo ha l’ambizione di essere il più fedele possibile all’originale dell’India del Sud, realizzato in un unico pezzo di legno e dotata di una pelle di rettile indigeno (varanus bengalensis). Il varano del Bengala è però annoverato tra le specie protette e l’esportazione di strumenti con pelli di questo animale è stata vietata. La Remo ha pertanto realizzato uno strumento con le stesse caratteristiche sonore, impiegando materiali ecosostenibili. La pelle sintetica Skyndeep riproduce fedelmente all’occhio e al tatto l’aspetto e la grana della pelle di rettile. Il risultato è molto interessante anche dal punto di vista acustico. Ma le particolarità della Kanjira Remo non finiscono qui, come spiegato nel test che pubblichiamo sul n. 4 di Drumset Mag. Quanto al suono, godetevi il video collegato a questo articolo, che vede all’opera il maestro inglese Pete Lockett.
Buon divertimento!

Piatti Bosphorus Latin Series

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Test

Questi piatti rimpiazzano nel catalogo Bosphorus la serie firmata da Ignacio Berroa. Sarebbe riduttivo pensare che simili strumenti siano adatti solo al genere latin; i due ride che abbiamo provato sul numero 4 di Drumset Mag si sono mostrati versatilissimi e adatti a generi diversi e anche lontani da quello cui fa esplicito riferimento il nome della serie di appartenenza. La prova da noi effettuata è stata fatta su i due piatti principali della linea, i ride da 20 e 22 pollici che, pur simili nelle caratteristiche strutturali, si sono dimostrati molto diversi per sonorità e comportamento sul campo, come risulta evidente dal video collegato a questo breve articolo.
Pace e Amore.

Rullante Craviotto Limited Diamond Tube Lugs

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Test

Un grande artigiano e costruttore contemporaneo di tamburi come Johnny Craviotto, memore della lezione del passato, si è cimentato nella costruzione di una serie di rullanti in mogano del Perù, tra cui il meraviglioso 14” x 4” che abbiamo testato sul numero 4 di Drumset Mag. Uno strumento finemente lavorato, con tube lugs di qualità, finiture curatissime, cerchi a tripla flangia, fusto in mogano con cerchi di rinforzo…

Il nostro cuore ha ceduto a una simile bellezza, per diventarne schiavo totalmente dopo averlo suonato. Dopo il Ludwig Down Beat non avevo mai più ascoltato un rullante di simili dimensioni di tale bellezza: c’è tutto in questo tamburo: corpo, pacca, sensibilità, volume e bellezza di suono.
Pace e Amore.

Sound & Technology – MATERIALI E TIPOLOGIE DI COSTRUZIONE

Written by Alessandro Bagagli. Posted in Paper2Media, Tools, Tutorial

Nel video che segue si parla della costruzione dei fusti di una batteria, e in particolare dei materiali normalmente utilizzati, che sono in primis il legno, quindi i metalli e le leghe metalliche (utilizzate soprattutto per i rullanti) e l’acrilico. La tecnica costruttiva più diffusa è quella del legno in multistrato, con vari fogli di legno piegati e incollati tra loro utilizzando una colla di tipo vinilico e inseriti all’interno di un cilindro in acciaio.
Con la tecnica di costruzione di un fusto a doghe si incollano tra loro delle doghe rettangolari in massello. I fusti così costruiti hanno la particolarità di avere un suono pieno e armonico, ma sono forse sensibili più del multistrato alle variazioni termiche.
Altra tecnica, più costosa e rara, è quella che utilizza un unico pezzo di legno in massello, una tavola di legno spessa anche fino a 3 cm, piegata a caldo con l’utilizzo del vapore che, ammorbidendo le fibre della tavola, rende possibile la sua piegatura intorno a un cilindro del diametro necessario. Alla fine del processo vengono incollati i due lembi per chiudere il cilindro.
I metalli più utilizzati per la costruzione di fusti sono l’alluminio, l’ottone, il bronzo, l’acciaio, il rame. Ancora oggi esistono artigiani che producono e commercializzano non solo rullanti, ma batterie complete fatte in metallo, in alluminio per la precisione.
Resta un ultimo materiale, l’acrilico; i fusti costruiti con questo materiale sono adatti al batterista alla ricerca di un suono definito, con pochi armonici e una frequenza ristretta, per un suono decisamente controllato.

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