La nuova Aviation è una serie di rullanti inclusa all’interno della cosiddetta British Collection della Premier: strumenti disegnati e prodotti esclusivamente in Gran Bretagna dal marchio di Kibworth, realizzati a mano utilizzando tecniche tradizionali e materiali di prima scelta. (Leggi tutto>>)
In prova su Drumset Mag di aprile 2013 il nuovo set Tama completo di tutti gli accessori, destinato al settore di mercato entry-level, quello rivolto prevalentemente a un pubblico di batteristi e studenti alle prime armi. Oltre ai fusti, la Rhythm Mate include infatti un crash da 16”, un crash/ride da 18” e un hi-hat da 13”, un’asta a giraffa, una dritta, un pedale per la cassa, un’asta di supporto per hi-hat, una per il rullante e il seggiolino. (Leggi tutto>>)
Insieme a Joey Jordison, batterista degli Slipknot, l’azienda elvetica Paiste ha creato una nuova linea di China, ampliando la serie Wild già presente da diversi anni sia nella RUDE che nella serie 2002. Nel nostro primo video e nel test pubblicato su Drumset Mag di aprile 2013 prendiamo in esame i modelli disponibili in tre differenti misure: 16, 18 e 20 pollici. Wild (in italiano significa selvaggio) è un nome quanto mai azzeccato per dei piatti davvero aggressivi sia nel look che nelle frequenze generate. (Leggi tutto>>)
In questo test mettiamo a confronto tre diverse spazzole per cajon prodotte da tre case produttrici. Le Flares della Regal Tip, le Cajon Brush #2 Black Crisp della Schlagwerk Percussion e le Cajon Brush della Vater. Come potete vedere dal filmato si tratta di tre paia di spazzole competamente diverse una dall’altra sia per il materiale con cui sono costruite, sia per misure, peso e ovviamente suono. (Leggi tutto>>)
Uno dei test pubblicati sul numero di aprile 2013 di Drumset Mag riguarda una batteria Pork Pie, azienda di Bill Detamore situata in Canoga Park, un sobborgo di Los Angeles. Si tratta di un set della serie Custom Exotic in versione Zebrawood/Rosewood i cui fusti sono prodotti utilizzando il progressive ply design: una parte interna in acero, con il numero degli strati che aumenta seguendo l’incremento del diametro dei fusti. (Leggi tutto>>)
Uno strumento dal grande volume e dotato di attacco e definizione. A un prezzo assai interessante. I fusti possono essere realizzati con nove strati di mogano o, quelli con le finiture esterne in Textured Ash, sei strati di mogano e due in Ash. Le finiture a disposizione sono cinque, i rack tom sono equipaggiati con il sistema di sospensione YESS… (Leggi tutto>>)
La Mark Drum Yes, progettata e prodotta interamente in Italia, coniuga la fedeltà di risposta e di sonorità allo strumento acustico con la semplicità di assemblaggio e una grande facilità di trasporto. La Yes ècomposta da un modulo sonoro, quattro pad con pelli mesh, due pad per i piatti e uno per lo hi-hat… (Leggi tutto>>)
Disegnati in collaborazione con il batterista tedesco Benny Greb, i Sand Cymbal Models, prodotti dalla Meinl arrivano sul mercato dopo il successo riscosso dai Sand Ride da 20″ e 22″ e dai Sand Hats da 14″ e riflettono alla perfezione lo stile e il suono del musicista teutonico. (Leggi tutto>>)
Questo mese proviamo un classico della casa tedesca Schlagwerk Percussion: il Bass Udu.
Si tratta di un’anfora di grandi dimensioni (31 cm di diametro x 40 di altezza) e quindi in grado di produrre dei bassi profondi e prolungati. Un udu così grande impone dei costi di produzione piuttosto elevati ma è destinato ad incontrare facilmente i favori del pubblico. Questa è stata esattamente la storia del bass udu della Schlagwerk. (Leggi tutto>>)
La rubrica My Old Flame del numero di marzo 2013, quella dedicata al vintage, ricostruisce storia e fortune di un rullante reso celebre soprattutto per il fatto di essere stato quello con il quale Ringo Starr ha praticamente suonato, inciso e registrato per tutta la sua carriera con i Beatles. (Leggi tutto>>)
Tra i nuovo modelli immessi nel mercato nell’anno 2012 dal marchio Zildjian spiccano due K Custom Dark Complex Ride e un A Custom 20th Anniversary Ride, che celebra il ventesimo anniversario della serie nata nel 1992… (Leggi tutto>>)
A metà del 2012 la Latin Percussion ha presentato orgogliosamente, ma fuori dal clamore delle fiere internazionali, la nuova serie di cajones Americana. Come dice esplicitamente il nome, si tratta di strumenti di fascia alta, interamente realizzati in USA per il mercato professionistico… (Leggi tutto>>)
Vocazione assolutamente rock & roll per questa batteria, come risulta chiarissimo dalle misure: cassa 24” x 14”, tom 12” x 8”, floor tom 16” x 16” e rullante (opzionale) 14” x 7”. I fusti sono realizzati mescolando betulla e acero, la superficie interna è dotata di una particolare finitura nera che migliora le proprietà di risonanza… (Leggi tutto>>)
Una lunga serie di esperimenti e di ricerche è stata condotta dalla Tama con l’intento di realizzare la più vasta gamma possibile di sonorità attraverso l’utilizzo di materiali differenti… (Leggi tutto>>)
Verso la fine del 2011 il marchio svizzero ha deciso di lanciare sul mercato un ride pensato per il batterista Aquiles Priester; inizialmente venduto solo sul mercato brasiliano, il piatto è stato inserito definitivamente nella serie 2002 nel luglio 2012… (Leggi tutto>>)
Un prodotto di fascia medio alta, uno di quei rullanti made in Taiwan con un rapporto prezzo/qualità interessante se paragonato ai fratelli maggiori di fabbricazione USA. Le caratteristiche meccaniche sono identiche al modello firmato da Jim Riley, eccetto il materiale del fusto – ottone dello spessore di 1,5 mm invece dell’acciaio – e la sua profondità, che in questo caso si ferma a 6,5”. Hardware brunito, cerchi diecast, blocchetti versione tube, macchinetta tendicordiera di qualità non eccelsa, cordiera ottonata a 20 fili. Il volume di questo tamburo è davvero notevole, soprattutto con l’uso dei rimshot; la nota fondamentale tende verso il basso; accordando le pelli a una tensione media esplode tutta la suaanima rock. Anche le prove ad altre tensioni risultano però soddisfacenti, dimostrando una grande capacità di sensibilità e dinamica, dimostrando ampiamente la possibilità di essere usato in diverse situazioni anche più soft.
Alla base della serie PHX ci sono dei fusti ibridi, costituiti da 11 strati assemblati secondo un preciso ordine: i legni usati sono progressivamente più duri a partire dal centro, andando verso l’esterno del fusto. Lo strato centrale è costituito da Jatoba, quelli che lo racchiudono sono costituiti da Kapur (4+4), quelli che infine completano l’esterno e l’interno del fusto (1+1) sono realizzati in acero (ma alcuni fusti utilizzano uno strato esterno in Burled Ash).
Davvero sorprendente l’equilibrio sonoro tra i vari elementi del set, con un range di frequenze molto ampio: la cassa ha un’ottima presenza generale e una gran bella dotazione di frequenze estremamente basse; i tom hanno un suono molto articolato, con una quantità di armonici che risulta abbastanza controllata e che lascia in evidenza la nota fondamentale, rendendola molto pulita e precisa. La risposta rimane sempre molto morbida (caratteristica comune a tutti i fusti Yamaha) e rende piacevolissima l’esperienza di suonare l’intero set, che non richiede una grandissima energia per esprimere la piena sonorità. Ottima la quantità di volume a disposizione.
Nel video che segue, il bravissimo Wolfgang Haffner ci mostra le qualità sonore del set Yamaha PHX.
I piatti della serie Millennium, appartenenti alla linea Jazz, hanno un profilo tipico dei piatti sottili e dal peso molto leggero e producono un suono scuro e articolato, molto tradizionale. Il Ride Sizzle da 22” a nostra disposizione è risultato perfetto, oltre che come ride, anche nelle accentazioni sul bordo e nell’uso come crash leggero di grandi dimensioni. Il suo volume non eccessivo ne circoscrive l’uso al jazz e alle situazioni in cui non è richiesto un volume esagerato. Anche lo Hi-Hat Super Light da 14” ha una sonorità di base abbastanza scura, ma al tempo stesso anche molto articolata, con buona presenza e ottima versatilità. Il Crash Thin da 18” ha spessore sottile e suono caldo e tagliente. Ideale in situazioni di volume non elevato è ottimo anche se usato come crash/ride.
I Rammerdrum sono metallofoni basati su scale pentatoniche, realizzati in due serie: Disco, a sei note, e Tamburo, a 8. Quest’ultima, di dimensioni maggiori, consta di due calotte sferiche unite da una parete cilindrica. Sulla calotta superiore sono state ricavate delle linguette d’acciaio intonate. Nella calotta inferiore c’è un foro circolare. Nella serie Disco le due calotte sferiche sono saldate direttamente una sull’altra e formano una specie di disco volante. Il Rammerdrum può essere suonato facilmente tenendolo in grembo o su un supporto standard, tipo quelli da rullante. Lo si può suonare con le dita o, a piacimento, con battenti di vario tipo. Il suono che produce è delicato e avvolgente, impreziosito da un naturale effetto chorus dovuto alle risonanze metalliche delle diverse parti dello strumento. Adatto sia ai percussionisti solisti che a quelli che lavorano in gruppo, musicisti da strada e da teatro.
Un rullante (14” x 5,5”) in bambù a doghe da 14 mm. con incastro brevettato, cerchi a tripla flangia da 2,3 mm., tube lugs in ottone cromato, macchinetta tendi cordiera semplice, elegante ed efficace, 10 tiranti per lato, cordiera di ottima qualità in bronzo. Il tamburo si accorda con facilità e ha una sonorità particolare, molto calda, precisa e controllata; perfetto per i combo jazz, una volta microfonato è anche un grande rullante da studio perchè ‘naturalmente’ controllato, senza bisogno di particolari accorgimenti.
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