Archive for gennaio, 2014

Vic Firth & Keith Carlock – New Signature Stick

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Musicians, Tools

Le nuove bacchette signature firmate da Keith Carlock e realizzate dalla Vic Firth sono state ufficialmente presentate dal colosso americano che produce bacchette, battenti e accessori per batteria e percussioni, e che annuncia quindi il nuovo prestigioso endorser. Keith Carlock è un batterista eccezionale e di grande originalità, e proprio queste caratteristiche lo hanno portato a collaborare con alcuni dei più grandi artisti internazionali come Sting, Donald Fagen, John Mayer, Steely Dan, James Taylor, Wayne Krantz e molti altri ancora. Le nuove bacchette denominate SKC, sono realizzate in hickory e hanno una lunghezza di 16″ e un diametro di .555″. La punta ha la forma di una piccola goccia e il bilanciamento è ottimo, per ottenere un grande rimbalzo e una risposta velocissima.

In questo bellissimo video realizzato dalla Vic Firth, possiamo ammirare Keith all’opera in tutto il suo splendore, con le sue nuove bacchette signature. Check it out!

Silverfox Bopmaster

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

La Grover Pro Percussion, ha annunciato l’arrivo di un nuovo modello di bacchetta deniminato Bopmaster, che va ad aggiungersi al catalogo Silverfox, già ricco di un gran numero di bacchette e battenti per batteria e percussioni. Questa nuova bacchetta è prodotta in hickory americano, e ha una lunghezza di 16.25″, con un diametro di .515″ e un’estensione totale del collo di .236″. E’ stata disegnata specificatamente per i batteristi jazz, e ha una punta ovale allungata, perfetta per una netta definizione del ping sul piatto ride. La finitura esterna Duracrylyx (produzione proprietaria Silverfox) rende la bacchetta molto più forte e resistente rispetto alle usuali laccature.

Meinl Classic Custom Extreme

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

La nuova serie Classic Custom Extreme, prodotta dalla tedesca Meinl, è realizzata con la lega B10 usando metodologie computerizzate high-tech. E’ stata sviluppata insieme a diversi artisti e batteristi di tutto il mondo, ed è stata disegnata per le necessità dei batteristi di metal estremo. I piatti di questa nuova serie hanno un suono molto aggressivo, potente, un ottimo attacco, una grande penetrazione sonora e un sustain abbastanza breve. La martellatura è molto evidente e il peso è notevole. La finitura è brillante e il logo è in puro stile extreme metal. I modelli includono: 10″ Extreme Metal Splash, 14″ Extreme Metal Hihat, 16″/18″ Extreme Metal Chinas, 16″/17″/18″/19″ Extreme Metal Crashes, 20″ Extreme Metal Ride, 16″/18″ Extreme Metal Stack, 14″/18″/20″ Extreme Metal Cymbal Set.

Alfred – Essential Drum Lessons With The Greats

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Essential Drum Lessons With The Greats è un titolo abbastanza eloquente, e fa riferimento a un metodo che include un libro e due CD pubblicato dalla Alfred.

Il metodo è in pratica una raccolta (curata da John Xepoleas) di lezioni fondamentali sulla tecnica, i concetti, i groove e i fill, da parte di otto batteristi di grande rilievo come Dave Weckl, Steve Smith, Peter Erskine, Neil Peart, Gregg Bissonette, Tim Alexander, Kenny Aronoff e Mike Portnoy.

I temi trattati includono i warm-up, i soli, i fill, i groove con la doppia cassa, i poliritmi, gli sticking, gli ostinato, i tempi dispari e il tocco sullo strumento.

I due CD allegati contengono oltre 140 minuti di esercizi e performance ad opera dei veri protagonisti.

www.alfred.com

SCHLAGWERK PERCUSSION AWARD 2012

Written by Antonio Gentile. Posted in News & Events

Suoni il cajon? Ti piacerebbe vincere il Golden Cajon e un premio di 3000 euro? Partecipa al concorso della Schlagwerk Percussion e vinci!

Puoi caricare il tuo video dal 3 maggio al 31 luglio. Sarà votato dai fans sulla pagina FB della Schlagwerk e il 1° ottobre sarà decretato il vincitore!

Possono partecipare sia solisti che gruppi di qualsiasi genere purché suonino un cajon. Per partecipare al concorso segui questo link: Schlagwerk Award 2012

Antonio Sanchez

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians

Periodo intenso per Antonio Sanchez, che ha iniziato il 2012 con le registrazioni del suo nuovo CD da solista a nome di Antonio Sanchez & Migration. Il titolo sarà New Life, e la pubblicazione è prevista entro l’estate. Antonio ha inoltre registrato lo scorso febbraio il nuovo CD della Pat Metheny Unity Band, un quartetto che vede nella formazione, oltre ad Antonio Sanchez e Pat Metheny (chitarra), anche Chris Potter (sax) e Ben Williams (basso). Seguirà un lungo tour estivo con questo quartetto, al quale ne seguirà un altro (Stati Uniti/Europa) con il quartetto del sassofonista di Porto Rico, David Sanchez. Nel prossimo mese di ottobre ci sarà poi un tour europeo con il quintetto del pianista Kenny Werner, mentre il prossimo novembre 2012 vedrà invece lo svolgimento di un tour europeo di Antonio Sanchez & Migration, per celebrare l’uscita del nuovo CD.

DIMENSIONE MUSICA 10-14 maggio a Torino

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in News & Events

Il Salone Internazionale del Libro di Torino ospita la seconda edizione di Dimensione Musica, autentica vetrina-laboratorio del Made in Italy del settore musicale, al Lingotto Fiere dal 10 al 14 maggio. Un’occasione straordinaria per “toccare con mano” quanto si produce, si sperimenta e si crea oggi in Italia nel variegato mondo della musica. L’area espositiva ospiterà le migliori realtà produttive nazionali che operano nel settore: costruttori di strumenti tradizionali, etichette discografiche, agenzie di management, scuole di musica, associazioni, festival. Novità di quest’anno sono le clinic curate dell’Accademia Lizard Piemonte. Gli appuntamenti didattici si svolgono, da venerdì a domenica, nello Spazio Clinic. Le lezioni, tenute da alcuni dei più importanti insegnanti del panorama musicale italiano, spaziano dall’Espressività e Tecnica nella chitarra moderna con Tony De Gruttola sabato 12 alle 15.30, a La batteria moderna. Tecnica e musicalità con Stefano Incani venerdì 11 alle 17, all’amplificazione con Guglielmo “Guru” Cicognani sabato 12 alle 17, all’hard disk recording con Piero Vallero venerdì 11 alle 14. Due location, Auditorium e Sala Rossa, ospiteranno un ricco programma di show case, concerti, presentazioni di libri e performance live. Confermate anche le sale prova, dove improvvisare jam session e testare la qualità degli strumenti.

LP CAJON AMERICANA SERIES

Written by Antonio Gentile. Posted in Factory News

LP Americana Snare Style Cajon

Latin Percussion lancia una nuova serie di cajon chiamata Americana. Come si può intuire dal nome si tratta di strumenti professionali interamente realizzati in America. La serie comprende tre modelli: String Style, Snare Style e Peruvian Style.

Tutti e tre sono caratterizzati da un corpo di compensato di betulla del Baltico a undici strati.

Il modello String Style ha un frontale in legno di sapele e un sistema di corde d’Addario. La casa lo consiglia per il flamenco.

Lo Snare Style ha il frontale in okume+lyptus e una cordiera in ottone Purecussion. La casa lo consiglia per imitare il suono della batteria.

Il modello Peruvian Style ha il frontale in okume e nessuna cordiera. Raccomandato per la world music.iframe>

LP Americana Peruvian Style Cajon

LP Americana String Style Cajon

I groove di Steve Jordan

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

In questo video vengono mostrate le esecuzioni a velocità rallentata e reale di tre groove tra i più rappresentativi dello stile di Steve Jordan. Per una migliore comprensione e per lo studio nota per nota, sono state inserite le trascrizioni di ogni singolo groove. I brani scelti sono tutti tratti dal repertorio di John Mayer.

Waiting On The World To Change

In questo brano, tratto da Continuum di John Mayer (2006), Jordan esegue un groove tipicamente R&B, che deriva da quello suonato da Billy Griffin nel brano We’re A Winner degli Impressions di Curtis Mayfield (1967). La particolarità del brano sta nel fatto che la prima parte viene suonata marcando gli ottavi sul ride senza interpretazione, mentre la seconda parte viene suonata in terzine. Nella seconda misura del groove il back beat viene spostato sul levare del quarto movimento, creando così un effetto di sospensione davvero notevole.

Wait Until Tomorrow

In questo brano tratto dal repertorio del trio di John Mayer, e più precisamente dal CD live Try! (2005), Steve affronta con grande grinta un groove abbastanza stretto e difficile da suonare con la giusta precisione proprio perché cassa e rullante si rispondono senza tregua in un’atmosfera super funk. Il suono del rullante, molto tirato, definisce il suono di questo groove.

I Got A Woman

Sempre tratto da Try!, questo brano è stato scritto da Ray Charles e Renald Richard, ed è stato pubblicato come singolo nel 1954. Il groove pesca a piene mani nella tradizione R&B/Soul e viene suonato interpretando tutte le note trascritte in un modo che viene definito “swung”, una via di mezzo tra l’interpretazione tradizionale in terzine e le note suonate “dritte”, senza alcuna interpretazione. Questo modo di suonare deriva direttamente dal genere New Orleans/2nd Line. Lo hi-hat è suonato con una leggera apertura, mentre il backbeat sul secondo movimento è seguito da un altro accento sul relativo levare. Irresistibile.

Video:

Delay Groove

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

A soli 27 anni aveva già un curriculum di rilievo, diventato importantissimo quando ha ricevuto la chiamata per occupare lo sgabello del gruppo di musica leggera più longevo e famoso d’Italia, i Pooh. Un ruolo delicato, anche perché dopo l’abbandono dello storico Stefano D’Orazio Phil si è trovato a sostituire un grandissimo batterista quale Steve Ferrone. Ma il giovane musicista originario dell’Alta Badia non solo ha dimostrato di avere le carte in regola per quel lavoro, ma anche di avere tanto altro da dire in altri e per certi versi più impegnativi contesti musicali.
Sul numero di maggio di Drumset Mag Phil Mer ha trascritto le prime battute di un suo solo (“Delay Groove”) in cui emula l’effetto del delay riproducendolo ‘artigianalmente’ sul rullante. Di “Delay Groove” trovate il file audio con l’esecuzione della parte trascritta sulla rivista, mentre nel video collegato a questo articolo Phil Mer improvvisa su una base di basso e batteria da lui stesso suonati, mettendo in pratica alcune delle idee esposte nella sua intervista a Drumset Mag. Il brano si intitola “Naso”. Buon divertimento.

Video:

Il file audio in versione mp3:

Meinl 21″ Ghost Ride

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Test

Realizzato in maniera eccellente e non privo di una certa versatilità, questo nuovo ride della tedesca Meinl è firmato dal batterista dei Mastodon e fa parte della serie Mb8, per la cui costruzione si usa una lega di bronzo B8 e si ricorre alla martellatura computerizzata.
Indicato soprattutto per generi come rock e heavy, è un piatto dallo spessore medio/pesante, ping abbastanza definito, con un alone molto presente, ma mai eccessivo. La campana è molto tagliente e riesce a farsi sentire in qualsiasi situazione musicale.

Video:

I Groove di Glen Sobel

Written by Edoardo Sala. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial


Nonostante la relativa poca fama di cui gode in Italia, il batterista nativo di Los Angeles ha un curriculum vastissimo, dal quale emergono le collaborazioni con Alice Cooper, Paul Gilbert, Jennifer Batten e tanti altri…
Di tutto questo e della sua mentalità aperta Sobel parla nell’intervista pubblicata sul numero di maggio 2012 di Drumset Mag. In questo breve articolo per il nostro sito gli abbiamo invece chiesto qualcosa a proposito della sua collaborazione con un famosissimo musicista italiano.
Com’è nata la collaborazione con Vasco Rossi? E che esperienza è stata?
Suonare con Vasco è stata una bellissima avventura – la mia prima volta in Italia – nonché il tipico esempio di situazione dovuta a un buon rapporto lavorativo e personale con i colleghi di lavoro. Ricordo di essere stato chiamato la sera di mercoledì 8 settembre dal produttore Saverio Principini, con il quale avevo lavorato anni prima a LA: Matt Laug aveva dei problemi fisici e se avessi accettato l’ingaggio, il sabato successivo avrei dovuto suonare davanti a 40.000 persone! Conoscevo Vasco solo di nome, a LA è famoso per aver portato in Italia batteristi di rilievo come Aronoff, Castronovo, Colaiuta; era quindi un’occasione che non potevo perdere, anche solo per rispetto nei confronti di chi mi considerava all’altezza della situazione.
Dove hai fatto la prima data con Vasco?
In uno stadio in Sardegna, un posto meraviglioso e pieno di gente; abbiamo avuto solo tre giorni effettivi di prove prima dello show, perché tutta la produzione andava poi portata sul palco vero e proprio. Ricordo le persone accanto a me giustamente molto tese il giorno del concerto, ma dopo le prime due canzoni suonate senza problemi tutto è filato via liscio. Avevo le mie trascrizioni di fianco nel caso di vuoti di memoria, ma ero conscio di aver fatto bene i compiti a casa ed ero sicuro di quelli che stavo facendo. Entrare in una band a tour iniziato è sempre più difficile, gli altri membri del gruppo si erano abituati ai fill e ai groove di Matt Laug, dovevo cercare di suonare come lui, non potevo imporre il mio stile.
Come hai fatto a studiare in soli tre giorni lo stile di Matt?
Mi hanno mandato le registrazioni degli show precedenti e ho trascritto i passaggi fondamentali; tutto lo staff di Vasco si è dimostrato disponibile e gentile con me, in più la presenza di un amico come Stef Burns ha agevolato molto le cose. Molti amici stasera verranno infatti a vedermi con Alice Cooper: devo ammettere che siete un popolo meraviglioso!
Nel video che segue, alcuni groove di Glen Sobel, la cui trascrizione è pubblicata sul numero 2 di Drumset Mag.

Every Day Looper

Written by Carlo Marzo. Posted in Paper2Media, Tutorial

Per il secondo appuntamento della rubrica di ‘tecnologia pratica’ Sounds Good to Me sul numero di maggio di Drumset Mag parliamo di Every Day Looper,  applicazione dotata di un’interfaccia grafica molto intuitiva che permette di registrare dei loop in real time su ben sei tracce separate.
Autore di questa app è Marco Flores, francese residente a New York. L’utilizzo è semplice e immediato e i risultati – più che soddisfacenti con l’utilizzo del microfono integrato nell’iPad – sono a dir poco incredibili se si interfaccia il tablet con un mixer e con microfoni professionali. Per un risultato ottimale è preferibile utilizzare delle cuffie in cui ascoltare il click, poiché senza lo stesso rientra in ogni singolo loop.
Nel video che segue vi propongo alcuni loop che ho creato utilizzando il solo microfono dell’iPad. Buon divertimento e alla prossima!
Keep in touch!

Latin Drumming: tempi dispari

Written by Emanuele Smimmo. Posted in Paper2Media, Tutorial

Come spiegato nella rubrica didattica pubblicata sul numero di maggio 2012 di Drumset Mag, ci avviciniamo ai tempi dispari nel latin drumming partendo da una ritmica brasiliana ascoltata in “13 de Maio”, dal cd di Caetano Veloso Noites Do Norte Ao Vivo. Il ritmo principale è dato da una pulsazione in 5/8, una variante molto simile a uno dei tanti ritmi della band Olodum di Bahia.
Per comodità di lettura riproponiamo qui le partiture, oltre al video dimostrativo, con i passaggi necessari per suonare correttamente il brano.

 

 

 

 

 

VIDEO:

 

Continua a leggere per esaminare le trascrizioni:

Rock Drumming: anni ’60 e ’70

Written by Daniele Giovannoni. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica didattica dedicata al rock drumming pubblicata sul numero di maggio 2012 di Drumset Mag vengono proposte le trascrizioni di due brani  esemplificativi del batterismo degli anni Sessanta e Settanta. Per i primi il batterista analizzato non poteva che essere Ringo Starr, con la trascrizione della sua performance sulla beatlesiana “Here Comes the Sun”. Anche per i Seventies  la scelta era quasi obbligata: “Kashmir” dei Led Zeppelin, eseguita dall’immortale John Bonham. Nel video allegato, una guida alla corretta esecuzione di questo grooves.

Video:

Yamaha YD 9.000 Recording Custom

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Vintage

Le Yamaha 9000 sono l’esempio di come a volte i difetti si trasformino, grazie anche a un sapiente marketing, in virtù. Ho posseduto una di queste batterie e ricordo perfettamente la mia impressione: “Ma, non suona!?!?”. Le 9000 sono delle batterie a mio parere discutibili, con volume minimo e per di più con una quantità di massa hardware addosso che impedisce ai fusti di vibrare, con un suono ‘medioso’ e casse quasi sorde. Il frutto di un’epoca non bellissima come gli anni ‘80 in cui sono cresciuto. Ma allora, perché lo strumento ha avuto un grande successo? Molte componenti: innanzitutto il marketing. La Yamaha investì molto in pubblicità ed endorser (si dice che addirittura a Cozy Powell e al suo enturage regalarono delle moto!). Inoltre, le batterie che usavano gli endorser di rado erano quelle acquistabili dai comuni mortali: Tommy Aldrige ne aveva una in carbon-fibra, Colaiuta e altri avevano strumenti custom, pur continuando a usare negli studi altre batterie; Larry Mullen degli U2 utilizza da sempre i rullanti Brady e le stesse batterie in studio; e nella copertina di un album è immortalato con una Ludwig nera Superclassic. Tant’ è che, a eccezione di Gadd e Weckl (che non ha mai avuto ‘normali’ Yamaha), molti sono poi ritornati a ditte americane, Colaiuta ed Erskine in testa.
Ma è importante inquadrare anche il periodo storico-tecnologico: siamo agli inizi degli anni ‘80, il digitale è appena comparso con i DAT, mentre la registrazione multi traccia si fa ancora su nastro. Le 9000 sono poco sonore e spesso in tandem con le pelli Pinstripe si rivelano perfette, in relazione ai limiti dinamici della registrazione di quei tempi: in pratica lo strumento sembra essere tarato per la ripresa microfonica e per gli studi di registrazione e consente ai fonici di realizzare facilmente il suono di una batteria ‘ipercontrollata’. Insieme alle casse NS 10 della Yamaha, lo standard in studio per i monitor (che personalmente ho odiato nei missaggi per la loro assoluta ‘neutralità’), le 9000 sono richieste dagli studi e – come mi ricorda il liutaio Stefano Berti (SteppoDrums) – venivano inserite negli imballaggi le istruzioni su come amplificarle già dalla stessa ditta!
A onor del vero le meccaniche – aste, snodi, pedali e quant’altro – erano di primissimo livello, tuttora le mie preferite, ma i fusti… Quando con gli ADAT su nastri Super VHS la registrazione digitale divenne multi traccia, comparirono le Yamaha 10000, le altre batterie di fascia alta in acero tornarono in auge mentre le 9000 divennero, per fortuna, obsolete.
Ma negli anni ‘80 spopolavano! In quel periodo divenne possibile acquistare a poco prezzo batterie vintage fantastiche; la mia prima Gretsch la scambiai con la 9000 e spesso ho utilizzato le Yamaha come merce di scambio. E pensare che in commercio in quegli anni la Rogers produceva le XP8 totalmente in acero e la Gretsch, pur esagerando con la lunghezza dei fusti, aveva un suono fantastico. Adesso le 9000 ritornano! Aiuto! Anzi no. Speriamo abbiano successo, e che ritorni la moda di vendere i ‘vecchi catorci’ Ludwig, Gretsch, Rogers o Slingerland e altri ancora; mi raccomando: avvisatemi se lo fate!

Foto Gallery

Bass Tube & Cajon Flap

Written by Antonio Gentile. Posted in Paper2Media, Test

La casa tedesca Schlagwerk propone due nuovi accessori per cajon. Il Bass Tube è un cilindro in materiale plastico in grado di esaltare e potenziare le frequenze basse, mentre il Cajon Flap è in grado di produrre il suono di un paio di nacchere: si può applicare sul fianco del cajon e si suona con le dita.
Oggetto di una prova dettagliata sul numero di maggio di Drumset Mag, i due accessori sono i protagonisti del video collegato a questo articolo.

Sound Check Video

2Box Drumlt 5

Written by Alex Barberis. Posted in Paper2Media, Test

Una batteria elettronica facile da trasportare e montare, ma soprattutto un giusto compromesso per quei batteristi che non vogliono distaccarsi troppo dalla batteria acustica, con un ricco modulo sonoro per uno strumento ergonomico e funzionale, resistente e piacevole nei suoni e nella risposta dinamica. Come ampiamente descritto nel test pubblicato sul numero due di Drumset Mag, la 2Box Drumlt Five presenta tre particolarità: un rack molto leggero, ma nello stesso tempo molto robusto; dei pad in alluminio pressofuso che permettono al batterista di montare qualsiasi tipo di pelle acustica al posto delle mesh;  un modulo sonoro molto potente. Le sonorità ‘della casa’ sono assai realistiche, come si riscontra dal video collegato a questo articolo, in cui oltre al sottoscritto potete ascoltare e vedere in azione la batterista Giulia NC Lazzarino.

Video:

Frankfurt Musikmesse 2012

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in musikmesse2012, Paper2Media

Gallery fotografica Enrico Cosimi

Nel numero di maggio di Drumset Mag pubblichiamo un approfondito reportage dell’annuale Fiera della Musica e degli Strumenti svoltasi dal 21 al 24 marzo a Francoforte. Un’edizione tranquilla, nel complesso non deludente. Nei padiglioni destinati ai nostri amati strumenti il calo di espositori e visitatori, almeno in relazione ai primi giorni di fiera, è sembrato evidente, ma è stato ampiamente compensato da una discreta presenza di novità in tutti i settori merceologici di nostro interesse.
Nei video collegati a questo articolo, come anche nella ricca gallery fotografica firmata da Enrico Cosimi, potrete apprezzare molte delle novità in questione.

Messe 2012 – Drum Mix A-L

Messe 2012 – Drum Mix M-Z

Messe 2012 – Istanbul El Negro

Messe 2012 – PEARL Percussion

Messe 2012 – Roland TD-30KV

Ivan Ciccarelli

Written by Mario A. Riggio. Posted in Musicians, Paper2Media

Precoce talento batteristico, verso la fine del 2001 Ivan viene colpito dalla Sindrome di Duputryan, malattia che compromette la mobilità della mano destra e lo porta a modificare il modo di suonare e di tenere la bacchetta.
Invece di piangersi addosso, il musicista milanese di origini napoletane comincia a lavorare come produttore, si apre uno studio e inizia a comporre, affrontando con grinta la malattia: inizialmente adattando il suo modo di suonare alla nuova condizione fisica e quindi trasformando questa sua caratteristica in un punto di forza del suo drumming.


Anche per questo il set di Ivan Ciccarelli è molto particolare, perché unisce alla batteria tradizionale un insieme di percussioni.
Ivan Ciccarelli è anche un eccellente didatta. Lo abbiamo visto in azione al Percfest 2011 di Laigueglia, dove ha tenuto una clinic seguita anche da molti spettatori non batteristi. In questa occasione ha eseguito un solo, di cui pubblichiamo un estratto.
Nel video si nota benissimo la particolare tecnica di Ivan, che usa contemporaneamente batteria e percussioni in modo originale, ma funzionale.

Video:

ga('send', 'pageview');