La rubrica curata dal vibrafonista e compositore Davide Merlino ospita, sul numero di Febbraio 2015 di Drumset Mag (che potete leggere gratis sul nostro sito e/o scaricare in versione pdf dal 2 Febbraio 2015), un’intervista al compositore più popolare del mondo, il brasiliano Ney Rosauro, che recentemente si è esibito insieme all’Orchestra di percussioni Wakiki, diretta da Merlino. (Leggi tutto >>)
Nella puntata natalizia della rubrica curata dal sottoscritto su DrumsetMag (n. 30, Dicembre 2014) vi parlo di confini, curve immateriali, limiti che noi ci inventiamo per delimitare, circoscrivere, magari anche proteggere quelle poche certezze che abbiamo. Bene, come il Grinch distrugge il Natale, io ora voglio eliminare i vostri confini! (Leggi tutto>>)
Nella sua consueta rubrica Davide Merlino ci ricorda che imparare a disporre i propri strumenti sul palco, con un po’ di esperienza, può diventare un aspetto divertente e può avere i suoi lati positivi. Per alcuni può addirittura diventare un momento di concentrazione intimo molto importante, che può dare maggior valore a quello che si suonerà poi durante il concerto. (Leggi tutto >>)
Nella rubrica curata dal vibrafonista Davide Merlino pubblicata sul numero 24 di Drumset Mag, in edicola a maggio 2014, si parla della difficoltà del mestiere del musicista creativo al giorno d’oggi.
Afferma Merlino che “In questo momento storico, poi, vista la scarsità di fondi investiti in cultura, bisogna ingegnarsi anche a pensare e creare dei progetti piccoli. Pochi elementi, magari un duo, per sintetizzare quello che ci passa per la testa”. (Leggi tutto >>)
Il jazz, se troppo ‘pulitino‘, a volte mi lascia un po’ di amaro in bocca, come se mancasse qualcosa a quello che sto ascoltando. Un po’ di sporco e qualche graffio aiutano a dare spessore e ad aggiungere valore a quello che sentiamo. Insomma, il jazz per sua natura è contaminazione allo stato puro, è espressione dell’anima, è musica cangiante: quindi perché doverlo ridurre a incolore tecnicismo? Il jazz è musica improvvisata? Bene e allora questo deve essere! (Leggi tutto >>)
Nella rubrica che cura per la nostra rivista, Davide Merlino ci parla questo mese di uno degli ensemble di percussioni più numerosi d’Europa (consta di ben 25 elementi), che guida da ormai una quindicina di anni. L’Orchestra di percussioni Waikiki – una formazione definita “esaltante” dal suo direttore – ha di recente avuto l’onore di vedersi scrivere appositamente una composizione dal grande Ney Rosauro, autore negli anni passati molto eseguito dall’Orchestra stessa. (Leggi tutto >>)
“Per l’artista invece la creazione è un flusso vitale a cui non può sottrarsi, un dolce frutto, un fiore profumato che titilla le sue papille sensoriali. Una droga, per alcuni”. Questo scrive Davide Merlino sul n. 19 di Drumset Mag (Dicembre 2013) nella sua rubrica mensile dedicata alle esperienze musicali poco ortodosse. (Leggi tutto >>)
Percussionista e batterista, Paolo Sanna è il protagonista della rubrica Unorthodox Behaviour del mese di novembre 2013, curata come sempre da Davide Merlino. Paolo ha suonato sin da bambino in modo istintivo, assemblando dei set con oggetti trovati, oltre che con percussioni, piatti, tamburi e altro. Studia a Milano e a Roma e ha modo di suonare con diversi improvvisatori europei sia in workshop che in concerti, festival e spazi indipendenti. (Leggi tutto >>)
La rubrica Unorthodox Behaviour curata da Davide Merlino si occupa nel numero di settembre 2013 di un grande percussionista senegalese, oramai in Italia da 25 anni, che incarna il concetto di world drumset, Dudù Kouate. Il suo set è infatti un’esplosione di colori e suoni, costruito intorno alle calebasse, che utilizza in modo poco ortodosso, sostituendosi a volte alla ritmica della batteria. (Leggi tutto >> )
Nella rubrica Unorthodox Behaviour curata da Davide Merlino, nel numero di maggio 2013 si fanno alcuni nomi di batteristi e percussionisti decisamente eterodossi, ossia che utilizzano i loro strumenti in modo poco convenzionale. Si possono percorrere diverse strade per ottener un risultato sensibile in questa direzione: lavorare sull’indipendenza dei quattro arti, in modo da poter produrre tutti gli incastri ritmici che possono interessare… (Leggi tutto>>)
Nel suo appuntamento mensile Unorthodox Behaviour pubblicato sul numero di febbraio di Drumset Mag, Davide Merlino intervista un musicista decisamente poco ortodosso, che ha fatto molto per l’evoluzione della percussione in Italia… (Leggi tutto>>)
Nella rubrica Unorthodox Behaviour pubblicata sul numero di Dicembre 2012 di Drumset Mag si parla di alcuni musicisti che hanno superato difficoltà ritenute insormontabili per superare barriere consolidate nel tempo. Ricordatevi che un musicista che ha voglia e coraggio di infrangere gli stereotipi è un esploratore di nuovi mondi. Un pazzo secondo alcuni, un visionario secondo altri, ma comunque qualcuno che si spinge in avanti. “Verso dove?” vi starete giustamente chiedendo… Be’, non si sa, ma il divertente è proprio questo! Nel video collegato a queste poche righe vi propongo una libera improvvisazione per vibrafono e bacchette poco ortodosse. Buon ascolto.
Spotlight su Daniel Adair, batterista impostosi all’attenzione del pubblico e della critica per la sua proficua militanza con la band Nickelback.
Un bel gioco di squadra ha portato Mauro Porcu, Bob Baruffaldi ed Edoardo Sala (responsabili rispettivamente dell’articolo principale, dell’intervista e delle trascrizioni) a confezionare la nostra cover story di questo mese.
Sul web l’esecuzione di “Follow You Home” e di altri groove intriganti del musicista canadese a opera di Edoardo Sala.
Dalla prima puntata della rubrica Unorthodox Behaviour, che trovate ogni mese su Drumset Mag, vi sto chiedendo di parlare con il vostro strumento. Sul numero di aprile avevamo infatti analizzato come affrontare il nostro set, come ci si può porre con gli altri musicisti, l’interplay da cercare (anche con il pubblico) e il modo in cui si può sperimentare qualcosa di nuovo.
Nel numero di luglio/agosto ho analizzato degli esempi storici: partiture, album, musicisti, per illustrare diversi modi di comunicare.
Nel video collegato a questo breve articolo ho registrato cinque minuti di delirio serale a casa Merlino: pennellate, immagini, colori, ruggiti dal sottosuolo e uccelli che scappano impazziti. Il tutto su un set poco ortodosso (ovviamente!).
Ho infatti utilizzato due rullanti montati al contrario (da 10″ e 14″) per poter ‘grattare’ sulla cordiera; davanti alla cassa ho appoggiato un ride per aver un suono vibrato-sporco; ho usato varie catene e sonagli per rovinare i piatti, oltre a un archetto per contrabbasso e un tubo elettrico.
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