Archive for gennaio, 2014

Djembrush

Written by Francis P. Pellizzari. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica didattica Djembrush pubblicata nel numero 2 di Drumset Mag si parla dell’utilizzo della spazzola, impugnata da una sola mano, nella nuova e originale tecnica escogitata da chi scrive e denominata appunto Djembrush. Praticando questo sistema, ci si può sbizzarrire e divertire studiando i rulli, i paradiddle e tutte le altre ginnastiche della NARD (National Association of Rudimental Drummers). Questa tecnica che consiste nel picchiettare con una mano la spazzola dall’alto; emesso il colpo, la spazzola lascerà la pelle per permettere all’altra mano di suonare il secondo colpo. Ripetendo i due movimenti alternati (mano destra che picchietta dall’alto e sinistra che ribatte il colpo) otterremo un Single Stroke Roll, ovvero un rullo a colpi singoli (un colpo per ogni mano, in questo caso sulla stessa spazzola). Il mio consiglio è quello di non stringere troppo la spazzola con la mano che avete scelto di usare per l’impugnatura (in questo esempio la sinistra), permettendo così alla stessa di ottenere naturalmente il rimbalzo che verrà sfruttato dalla mano destra.

Ska

Written by Marcello Piccinini. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella mia rubrica pubblicata sul numero di giugno 2012 di Drumset Mag prendo in esame lo ska, un genere musicale che ha avuto origine in Giamaica nei primi anni ’60 ed è considerato, assieme al rock-steady, il precursore del reggae. La forte contaminazione da parte dei generi musicali statunitensi e il radicale cambiamento del mercato discografico in Giamaica favorirono la nascita dello ska, che per almeno un cinquantennio caratterizzò il panorama musicale dell’isola e non solo. Accostando le progressioni di accordi blues e le linee di basso del boogie con i ritmi della tradizionale chitarra da accompagnamento, e con una varietà di testi che spaziava da temi leggeri e privi di significato a quelli più duri di denuncia sociale, lo ska ebbe grande successo attraverso band come The Skatalites, The Wailers e artisti come Prince Buster e Derrick Morgan. L’ondata migratoria dalla Giamaica all’Europa fece sì che lo skasviluppasse una seconda corrente in Gran Bretagna, dove già era conosciuto col nome di Bluebeat; alla fine degli anni ’70 gruppi come The Specials, Madness e gli stessi Police contribuirono a una forma più veloce e ibrida, la cosiddetta seconda ondata, o Second Wave of Ska. Negli anni ’90 The Mighty Mighty Bosstone, The Toasters e i Fishbone fusero le ritmiche ska a linee vocali e melodiche più pop dando vita alla Third Wave of Ska.

Tempi dispari 2

Written by Emanuele Smimmo. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica dedicata al batterismo latin pubblicata sul numero 3 di Drumset Mag, continuiamo a sviluppare il discorso intrapreso sul numero precedente della rivista, volto a sviluppare un groove latin in 5/8. Nell’appuntamento di maggio vengono proposti alcuni esercizi di coordinazione e indipendenza utili a consolidare ancora di più la nostra libertà di movimento con la pulsazione del 5/8 e con l’ostinato dei piedi a essa legato. Esercizi la cui esecuzione è proposta nel video collegato a questo articolo. Buon lavoro.

Anni ’80 & ’90

Written by Daniele Giovannoni. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica dedicata ai batteristi del rock pubblicata nella sezione didattica di Drumset Mag n. 3, giugno 2012, mi occupo di due grandi musicisti che hanno caratterizzato gli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo: Stewart Copeland e Dave Grohl. Del primo viene preso in esame e riproposto in video il brano inciso con i Police intitolato “Don’t Stand so Close to Me” tratto da Zenyatta Mondatta del 1980: oltre a essere il singolo che ha lanciato il disco, è la sintesi di quel reggae-rock che ha contaraddistinto i Police e il drumming di Stewart Copeland. Di Dave Grohl ho invece analizzato “In Bloom”, inciso con i Nirvana nel cd  Nevermind del 1992. Grohl, come più volte ha dichiarato, aveva come modello John Bonham, e dal batterista degli Zeppelin ha ereditato l’essenzialità, la potenza sonora e la capacità di suonare le cose giuste al momento giusto.

Tuning

Written by Alessandro Bagagli. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica didattica Sound & Technology del numero di maggio di Drumset Mag si parla di pelli, delle loro caratteristiche, del materiale impiegato nella loro costruzione, della loro origine (in principio si trattava di membrane naturali, ossia ricavate da vere e proprie pelli animali) e della loro evoluzione, delle tipologie più facilmente reperibili sul mercato. A prescindere dal tipo di pelle utilizzato, nel video collegato a questo articolo vediamo alcuni principi basilari della complessa arte dell’accordatura.

Si ringrazia il negozio Cherubini di Roma per aver fornito le pelli utilizzate nel video.

Gretsch Name Band Sunset Satin Flame

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Tools, Vintage

La Name Band, batteria di punta in casa Gretsch negli anni ’60, nacque dai consigli del grande Dave Tough, dell’orchestra di Benny Goodmann, che chiese alla ditta di Brooklyn di costruirgli una cassa più piccola, più facilmente trasportabile in città. La Gretsch gli costruì un set con una cassa da 20”. I due tom invece rimasero delle dimensioni standard: rack tom da 13” e floor tom da 16”. Il set è tuttora versatilissimo! I tom si prestano a molteplici accordature e la cassa da 20” x 14” è un concentrato di punch e toni bassi; i tom sono capaci di escursioni timbriche incredibili e di accordature molteplici; intonazione bassa per un uso pop o rock oppure, tiratissimi, mantengono quel suono ‘grasso’ che tanto fa impazzire i jazzmen più incalliti. Il rullante in legno da 14” x 5,5” Name Band a 8 tiranti, è equipaggiato con quella che fu la novità del catalogo Gretsch 1969, la macchinetta tendi cordiera denominata Lightning Throw Off nella sua prima versione, con la levetta alla sinistra e non centrale, come sarebbe stato negli anni ’70. Il rullante di legno era un optional su questa batteria nel catalogo del 1969 perché, sulla scia della Ludwig, oramai quasi tutti i set venivano forniti con il rullante in metallo di serie. Altra grande particolarità custom order di questo strumento sono le meccaniche reggitom: come spesso succedeva all’epoca, i batteristi si facevano montare meccaniche anche di altre ditte, ritenute più funzionali, come in questo caso, con il braccetto reggitom Slingerland (le altre meccaniche del set sono le classiche Gretsch Floating Action). La finitura è rarissima: la Sunset Satin Flame non è mai apparsa su catalogo (per questo molti la chiamano erroneamente Salmon Satin Flame).
Pace e Amore

Photogallery

  • Gretsch Name Band sunset satin snare
  • Gretsch Name Band sunset satin snare
  • Gretsch Name Band sunset satin snare
  • Gretsch Name Band sunset satin snare
  • Gretsch Name Band sunset satin snare
  • Gretsch Name Band sunset satin flame
  • Gretsch Name Band sunset satin flame
  • Gretsch Name Band sunset satin flame
  • Gretsch Name Band sunset satin flame
  • Gretsch Name Band sunset satin flame
  • Gretsch Name Band sunset satin flame
  • Gretsch Name Band sunset satin flame
  • Gretsch Name Band sunset satin
  • Gretsch Name Band sunset satin
  • Gretsch Name Band pedal

Congas Toca Traditional Series

Written by Antonio Gentile. Posted in Paper2Media, Test, Tools

I fusti delle congas Traditional sono realizzati in doghe di quercia asiatica. Il profilo dei fusti è a pancia media, con un disegno che la stessa casa produttrice definisce slanciato, tutto sommato fedele alla tradizione cubana.

Anche le meccaniche, molto robuste, sono di tipo tradizionale, memtre le pelli sono di bufalo orientale. Disponibili in tre misure standard e due colorazioni, queste congas hanno un rapporto qualità prezzo tra i più interessanti presenti sul mercato.

Il timbro è molto caldo e ricco di frequenze medie. Il suono è rotondo e morbido, per niente aggressivo. Sono strumenti docili e versatili, adatti a tutti gli stili. Della stessa serie  sono disponibili anche i bongos.

Clearsonic IsoPac A

Written by Alfredo Romeo. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Le cabine IsoPac del produttore americano Clearsonic (azienda specializzata nella produzione di schermi in materiale acrilico per isolare strumenti e amplificatori sul palco o in sala di registrazione) garantiscono un buon livello di abbattimento delle emissioni (come testimoniato nel nostro video) e un sufficiente grado di isolamento acustico nei confronti dell’esterno. A determinate condizioni. Le cabine IsoPac A sono formate da pannelli (CSP, o Clear Sonic Panels) spessi un quarto di pollice (0,6 cm. circa), autoreggenti e abbastanza facilmente trasportabili, forniti dalla casa in differenti altezze, con la possibilità di aggiungere delle estensioni superiori. Ai CSP si aggiungono gli schermi Sorber, cuscini rettangolari di lana di vetro rivestiti in velcro, dello spessore di 1.6 pollici, che isolano acusticamente e, in combinazione con i CSP, assorbono parte dei suoni diretti o riflessi. I sorber possono avere le dimensioni di 60 cm. x 55 (S2) o di 165 x 120 cm (S5-2). La cabina è dotata di una copertura superiore realizzata tramite altri sorber di forma trapezoidale più un raccordo rettangolare, uniti da strisce di velcro e sostenuti tramite due leggere barre telescopiche in alluminio agganciate alla struttura di pannelli acrilici.
L’intera operazione di montaggio è documentata nel video collegato a questo articolo e richiede quasi tre ore di lavoro. I pannelli acrilici non avvolgeranno completamente la batteria, ma arriveranno grosso modo all’altezza del vostro sgabello, con i sorber più grandi che faranno da parete posteriore del box e da porta di ingresso alla cabina. La cabina resterà comunque aperta dietro le spalle, in alto: non bisogna quindi aspettarsi pretendere che possano costituire la soluzione finale per chi ha problemi nel suonare la batteria in un appartamento.

Photogallery

  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of
  • Clearsonic IsoPac A - making of

Taye Go Kit

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Il set base della Taye Go Kit è composto da rullante 13” x 4”, cassa 18” x 7,5”, tre tom rispettivamente de 8” x 5”, 10” x 5,5”, 12” x 6”. La grande novità è l’aggiunta di un timpano con le gambette da 14” x 11”. Separatamente è possibile acquistare tre borse professionali dove alloggia l’intero set. I bordi risultano ben rifiniti a 45°, i fusti sono in multistrato di betulla e tiglio americano di buona qualità, con le venature del legno a vista. Il set è equipaggiato con pelli denominate Dynatone, ottime ed efficaci come resa.
Personalmente ho sempre resistito per anni alla tentazione di questo Go Kit, che però in poche settimane si è conquistato il plauso di tutti coloro che mi circondano, dal pianista con cui suono, al drum tech che trasporta e monta lo strumento, dal proprietario del club a quello dello studio di registrazione. Per finire al sottoscritto, che alla fine ha ceduto alle lusinghe di questo attrezzo, perché la sua schiena… comincia a dare segni di cedimento! Tenendo presente la facilità con cui è poi possibile customizzarlo (con un proprio rullante, o con altri suoni che lo spazio risparmiato ci consente di utilizzare) consiglio caldamente questo set che ha un costo accessibile, pari alla qualità con cui è costruito, e che tornerà di grane utilità per una serie infinita di situazioni lavorative, come prove, concerti in piccoli posti, ma anche in grandi, data la possibilità di amplificarlo facilmente e con ottimi risultati.
Pace e Amore

Davide Billia

Written by Elena Secci. Posted in Paper2Media, Tutorial

Autodidatta, giovane e assai promettente, Davide “Brutal Dave” Billia è il nuovo batterista della storica band Antropofagus, tornati alla ribalta con Architecture of Lust, un nuovo album distribuito dall’etichetta americana Comatose Music.

A 15 anni nella sua prima band, gli Halphas, Billia nel 2006 entra nei Putridity, con cui pubblica Mental Prolapse Induces Necrophilism, e nel 2008 anche nei Septycal Gorge, altra band piemontese affermata in campo estremo con già un album alle spalle.

Con loro registra Erase the Insignificant e Degenerating Anthropophagical Euphoria. Chiamato dagli Antropofagus per completare le registrazione di un nuovo disco (a 10 anni di distanza dall’ultimo), “Brutal Dave” è stato definito dal suo leader “una garanzia in termini di potenza e velocità”.

Caratteristiche riscontrabili dal video collegato a questo articolo, in cui il drumming del musicista piemontese, alle prese con un brano degli Antropofagus, è ripreso da una videocamara dedicata.

Ruy Adrian Lopez-Nussa

Written by Gian Franco Grilli. Posted in Paper2Media, Tutorial

Venticinquenne, cubano, Ruy Adrian è un tipo tranquillo, che conversa con la calma di un veterano, ma in pedana si scatena elegantemente mostrando fermezza, tecnica prodigiosa e un’esplosività ritmica inusitate.  In sintesi, il suo drumming è un concentrato di accenti jazz, fusion, rock che fa risaltare il ritmo afrocubano d’una luce nuova, moderna. La scorsa estate si è esibito in vari festival jazz europei con l’Harold Lopez-Nussa Trio – combo guidato da suo fratello maggiore, pianista, e completato dal contrabbassista Felipe Cabrera – per il lancio dell’ultimo album El Pais de las Maravillas (World Village), in cui è ospite il sax portoricano David Sánchez.
Della sua formazione musicale, degli studi fatti a Cuba, della musica che si ascoltava in casa sua (il padre, Ruy Lopez Nussa, è uno dei musicisti che ha contribuito a creare maggiori opportunità alla batteria nell’ambito delle orchestre cubane, ed è autore di Ritmos de Cuba, prezioso manuale con cd) il giovane talento cubano ci parla nell’intervista pubblicata sul numero 3 di Drumset Mag, in edicola a giugno. Nel video collegato a questo articolo possiamo apprezzare un intero concerto dell’Harold Lopez Nussa Trio, registrato al Monte Carlo Jazz Festival 2010. Ruy Adrian è in particolare evidenza sulla seconda traccia, “Guajira” (in particolare da 5′ e 30″), e soprattutto nella terza, “La Jungla” (da 19′.00″).

Pier Foschi

Written by Luciano Beccia. Posted in Paper2Media, Tutorial

Considerato uno dei migliori batteristi Italiani, per 20 anni è stato il motore ritmico di Jovanotti, suonando al fianco anche di molti altri artisti quali Whitney Houston, Adriano Celentano, Terence Trent D’Arby, Laura Pausini, Nek, Piero Pelù, Ligabue, Cesare Cremonini…

Nell’intervista pubblicata sul numero di giugno di Drumset Mag l’estroso batterista parla soprattutto del suo primo album da leader, per batteria, voce (la sua) e pochi strumenti, che si alternano uno alla volta sulle varie tracce (tromba, o sax o pianoforte). Ne è scaturito un album originale e allo stesso tempo funzionale, con un bel suono di batteria, ottenuto con  un microfono alla cassa e due panoramici in una stanza grande e sonora. Il video collegato a questo breve articolo è stato registrato al Teatro degli Animosi di Marradi (FI), con Maurizio Piancastelli (trumpet & noise), Alessandro Cristofori (Rhodes & MS20, Telonio Mpc 5000 & FX.

Luis Abreu: Un Ricordo Personale

Written by Gian Franco Grilli. Posted in Paper2Media

Domenica 18 gennaio 2010, presso la Casa de la Cultura di Plaza all’Avana, ho scambiato per l’ultima volta una paio di battute prima con Jesús e poi con Luis Abreu, appena terminato il loro concerto alla Peña de la Rumba. Dopo aver ripercorso velocemente il nostro primo incontro a Bologna del 1982, due tour italiani con il Tropicana tra fine ’80 e ’90 e un concerto nel club La Rumba di Milano nel 2008, c’è stata la stretta di mano finale, con il sacro “cuìdate, hermano, un saludo a todo el mundo de allá”. Non prima però di avermi ricordato (non avevamo più toccato l’argomento da quel lontano dicembre) che gli strumenti a percussione di mia costruzione regalati loro nel 1982 – un gesto di solidarietà e amicizia – li avevano donati a una scuola di educazione musicale per ragazzini. Poiché tra quegli oggetti musicali c’era una versione di bongo a tre sonorità, abbiamo rifotografato mentalmente il momento in cui Luis, Jesus e Alfredo, con l’okay del leader Papin, acconsentirono che quell’eretico bongo potesse chiamarsi trongo, nome che buttai lì, senza nessuna logica, nonsense spontaneo e da due soldi:  cioè se bi significa due, e quindi bongo, tri ci portava dritti a trongo. E giù tutti a ridere del trongo nel mio piccolo appartamento pieno di amici e di qualche infiltrato latino, tutti curiosi di vedere e poter chiacchierare con quei quattro marziani cubani della percussione tra strade emiliane. E su quel nomignolo ridemmo di gusto tutti assieme anche nel 2010 all’Avana, mentre Jesús – rovistando nella sua automobile – cercava di mostrarmi una copia del loro ultimo dvd. Così, pensando alle parole di Luis, all’abbraccio e a quell’atmosfera allegra della rumba che nel frattempo i Tataguineros avevano provveduto a surriscaldare, voglio terminare a nome di tutti gli amici della percussione questo omaggio alla memoria dell’uomo e incommensurabile artista Luis Abreu.

Photogallery

  • Rumba de los Tataguineros
  • Papines 1988
  • Los papines 2010 Habana
  • Jesus Abreu
  • Jesus Abreu e il dvd Nunca es tarde si la rumba es buena
  • Alexander Luisito Yuliet e Luis Abreu
  • Alexander Luisito, Luis e Jesus, Habana 2010
  • Alexander, Luisito e Luis figli e padre de Papines
  • Luis Abreu Hernandez Habana 2010

Daniele Natalini

Written by Alfredo Romeo. Posted in Musicians, Paper2Media

Classe 1989, originario di Foligno (PG), studente in Farmacia, Daniele Natalini già dal 2009 suona con l’Orchestra Italiana Renzo Tomassini, una formazione da ballo che viaggia al ritmo di 110 serate l’anno.

Non male per un ragazzo poco più che ventenne, innamoratosi della batteria per ‘colpa’ del padre (a sua volta batterista), che a soli due anni lo ha spinto a provare.

Il talento era evidente, ed è stato coltivato grazie a studi fatti con ottimi maestri quali Fabrizio Sferra, Vincenzo Restuccia e Claudio Mastracci.

Nel video realizzato espressamente per Drumset Mag Daniele si cimenta in “Get in Line” della Gordon Goodwing Big Fat Band.

 

 

 

 

 

 

 

Intervista a Ray Luzier

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Paper2Media

La spotlight del numero di giugno di Drumset Mag si accende su Ray Luzier, il batterista dei Korn, intervistato lo scorso inverno a Milano dal nostro Edoardo Sala; all’incontro era presente, armato di telecamera, anche il collega Lorenzo Gandolfi di Chitarre, al quale dobbiamo le immagini in video dell’incontro.
Oltre a parlare del connubio tra acutica ed elettronica per l’ultima fatica discografica dei Korn, The Path to Totality, Luzier ci ha racontato dei suoi inizi e dei suoi studi musicali a Los Angeles, delle prime sostituzioni e di come è riuscito a farcela! Buona visione.

Photogallery

  • Ray Luzier on stage
  • Ray Luzier in concert
  • Ray Luzier (by Paul Griffin)
  • Ray Luzier MAAW
  • Ray Luzier
  • Korn in Los Angeles
  • Korn (by Rick Wenner)
  • Korn at Palladium
  • Ray Luzier

Drumset Mag n. 3 – Giugno 2012: Il Menù

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in News & Events

Tutti i Video collegati agli Articoli

  • Intervista a Ray Luzier

  • I Groove di Ray Luzier

  • Jammit

  • Pier Foschi

  • Daniele Natalini

  • Ruy Adrian Lopez Nussa

  • Davide "Brutal Dave" Billia

  • Taye Go Kit

  • Tama Starphonic

  • Toca Traditional Series

  • Clearsonic Isopac A

  • Gretsch Name Band

  • Tutorial - Tuning: l'accordatura della Batteria

  • Tutorial - Rock Drumming: Anni '80 & '90

  • Tutorial - Latin Drumming: I tempi dispari

  • Tutorial - Reggae & Jamaican Drumming: Ska

  • Tutorial - Djembrush

Il Menù di Drumset Mag n. 3 di Edicola a giugno

Ray Luzier

Ray LuzierUn esperimento rischioso, ma riuscito quello tentato dai Korn e dal loro batterista Ray Luzier nell’ultimo cd della band, The Path of Totality, per quanto riguarda la fusione tra batteria acustica ed elettronica. Stando a ciò che l’eccellente batterista statunitense ha raccontato però al nostro Edoardo Sala nell’intervista di copertina di questo terzo numero di Drumset Mag (e visibile anche in video grazie alle riprese di Lorenzo Gandolfi) dal vivo c’è ancora da lavorare per mettere a punto e far funzionare alla perfezione il suo set acustico con robuste iniezioni elettroniche. Intriganti i groove di Luzier, alcuni dei quali trascritti sulla rivista e suonati in video dall’autore dell’intervista.

Welcome to the Machine

Welcome to The MachineCroce e delizia di molti batteristi e percussionisti, il rapporto ormai quasi quarantennale con l’elettronica viene analizzato nei suoi primissimi passi nella rubrica Welcome to the Machine dal prode Enrico Cosimi, che ci guida in un percorso accidentato, non privo di stimoli e sorprese.

 

Jammit

JammitContinuando a parlare di rubriche, e di diavolerie elettroniche, è d’uopo la citazione per Jammit, la nuova app suggerita per lo studio e il diletto da Carlo Marzo nel suo spazio Sounds Good to Me, con tanto di video collegato.

 

 

 

Michele Rabbia

Michele RabbiaI comportamenti eterodossi di Davide Merlino sono invece dedicati alle gesta di un musicista tanto preparato quanto coraggioso nelle scelte sin qui operate in carriera, Michele Rabbia.

 

 

Unforgettable

Luis AbreuUnforgettable è la rubrica in cui commemoriamo i grandi che ci hanno lasciato, inaugurata loro malgrado da Levon Helm, indimenticato batterista della Band, e da Luis Abreu, uno dei membri originali del conjunto Los Papines, del quale Gian Franco Grilli sul sito traccia un ricordo personale, condito da una bella gallery fotografica.

 

Giuseppe Girolamo

Giuseppe GirolamoIndimenticabile anche Giuseppe Girolamo, il batterista scomparso nel naufragio della Costa Concordia, celebrato nell’annuale Cena dei batteristi di cui vi riporta la cronaca Mario A. Riggio. È a lui che è indirettamente dedicata la rubrica mensile Heroes e più in generale l’intero numero 3 di Drumset Mag.

 

Daniele Natalini

Daniele NataliniLo spazio dedicato ai talenti della batteria sui quali scommettere in un prossimo futuro è questo mese occupato da un giovane e promettente professionista, l’umbro Daniele Natalini, ripreso in video durante una sua performance al concorso internazionale Giornate della Percussione di Fermo del 2011.

 

 

 

Ancora per le rubriche, oltre alle notizie, alle nostre recensioni e al diario londinese di Andrea Saccardo, da leggere attentamente quanto risponde con la consueta sincerità Marco Volpe a un lettore assai emotivo, mentre Vincenzo Martorella mette in luce le contraddizioni di un’iniziativa pur meritoria, quale quella di celebrare lo scorso 30 aprile la Giornata Mondiale del Jazz.

Pier Foschi

Pier FoschiPassando a parlare di musicisti, il numero 3 di Drumset Mag vi consegna le riflessioni intelligenti, spiritose e mai banali di un personaggio estroverso e diretto, Pier Foschi, raccolte da Luciano Beccia. Di Pier Foschi in video vi suggeriamo la performance di “Penso a Prince”, un brano tratto dal suo primo lavoro per batteria solista, voce e poco altro.

 

Ruy Adrian López Nussa

Ruy Adrian López NussaIl nuovo fenomeno batteristico sulla scena latin jazz cubana è rappresentato dal giovane Ruy Adrian López Nussa, figlio e fratello d’arte, intervistato per voi da Gian Franco Grilli. Sul nostro sito il link per gustare Ruy Adrian in un intero concerto nel trio del fratello pianista Harold a Vienna nel 2010.

Davide “Brutal Dave” Billia

Davide “Brutal Dave” BilliaGiovane e assai promettente anche Davide “Brutal Dave” Billia, nuovo batterista per una band nel suo genere ‘storica’ quali gli Antropofagus. Per il tosto Dave sul nostro sito l’esecuzione di un brano della band ripreso con una videocamera ‘dedicata’.

 

 

Taye Go Kit

Taye Go KitSoundcheck, ossia i nostri test del mese: Antonio Di Lorenzo ci canta le lodi del Go Kit marcato Taye, strumento compatto disponibile ora in un nuovo aggiornamento e diversa configurazione. Su carta e, ovviamente, in video.

 

 

Tama Starphonic

Tama StarphonicBob Baruffaldi prova due rullanti Tama Starphonic; il test ripreso in video riserva un finale a sorpresa…

 

 

Toca Traditional Series

Toca Traditional SeriesAntonio Gentile sottopone alla sua esperta lente d’ingrandimento le caratteristiche di uno strumento a percussione spartano, essenziale, ma assai funzionale, le congas Toca Traditional Series (potete giudicare voi stessi dal video).

 

 

 

 

 

Clearsonic IsoPac A

Clearsonic IsoPac AL’ultimo prodotto testato non è uno strumento, ma una cabina Clearsonic IsoPac A, a determinate condizioni un indubbio aiuto per poter fare pratica senza disturbare chi ci sta attorno. Nel video collegato Enrico Cosimi assiste e riprende il nostro direttore nel montaggio e nella prova della cabina.

 

 

Gretsch Name Band

Gretsch Name BandVintage: questo mese torniamo negli USA con Antonio Di Lorenzo e la sua Gretsch Name Band nella rarissima finitura Sunset Satin Flame. Dopo 50 anni la batteria suona ancora alla grande, come riscontrabile dal nostro video.

 

Didattica

Per quanto riguarda la didattica, anche per questo numero affidata a Bat-te-rì-a Drumming School di Roma, per la rubrica Sound & Technology Alessandro Bagagli tratta un argomento di cruciale importanza quale l’accordatura della batteria.

In Rock Drumming Daniele Giovannoni prende in esame due brani che possono essere considerati esemplificativi del modo di suonare negli anni Ottanta e Novanta del secolo da poco trascorso: “Don’t Stand So Close To Me” dei Police e “In Bloom” dei Nirvana.

Per la sezione Latin Drumming Emanuele Smimmo riprende dove aveva lasciato un mese fa, continuando a spiegare metodi di studio via via più articolati per potersi esprimere con proprietà di linguaggio e la necessaria scioltezza anche quando ci si confronta con metriche dispari.

Per Reggae & Jamaican Drumming Marcello Piccinini parla invece di Ska, genere sviluppatosi in Giamaica negli anni Sessanta e considerato, insieme al Rock Steady, antesignano e precursore del reggae.

Infine Francis P. Pelizzari spiega come nel suo originalissimo metodo Djembrush si possa impiegare una sola spazzola per riprodurre praticamente  tutti i rudimenti per rullante del NARD.

Buon divertimento, buona lettura e buona visione.

KoSA International 17

Written by Alfredo Romeo. Posted in News & Events


A Castleton nel Vermont (USA), dal 24 al 29 luglio, si svolgerà l’annuale appuntamento per batteristi e percussionisti di ogni genere e stile con i workshop, il drum camp e il festival KoSA, una full immersion per studiare e apprendere da ben 17 artisti di statura mondiale tra le verdi montagne del Vermount. Studio individuale, formazione di ensemble di musica brasiliana, classica, africana, cubana, oltre ai laboratori di sezione ritmica e alle jam quotidiane. Il contemporaneo festival, aperto al pubblico, offre l’opportunità di ascoltare in concerti serali gli stessi docenti. Al momento è confermata la presenza di artisti del calibro di Lenny White (Return to Forever, Stanley Clarke & Chick Corea), Hannah Ford, Alex Acuña, Arnie Lang (New York Philharmonic), Richie Gajate Garcia (Phil Collins), Marcus Santos (Berklee College, Paquito D’Rivera), Jim Royle (New England Jazz Ensemble), Aldo Mazza (Repercussion), Glen Velez (Paul Winter Consort), Sergio Bellotti (Berklee College), Dom Famularo, Jeff Salisbury (University of Vermont, Chuck Berry), Bob Gatzen, MBembe Bangoura, più un ultimo artista a sorpresa (l’anno passato si presentò addirittura Neil Peart…). Poter conversare a tavola come in classe con i vostri idoli dalla mattina alla sera per un’intera settimana: niente può eguagliare l’esperienza di un campus KoSA. Info e prenotazioni: www.kosamusic.com

 

Adam Deitch In Tour

Written by BOB Baruffaldi. Posted in News & Events

Tour italiano per Adam Deitch (endorser Tama e Zildjian), il batterista di New York emerso negli ultimi anni per il suo incredibile talento e la sua versatilità, che lo hanno portato a collaborare con artisti del calibro di John Scofield, Lauryn Hill, 50 Cent e Wu-Tang Clan. Arriva quindi l’occasione di vederlo all’opera da vicino in due importanti clinic organizzate dalla Mogar. Gli appuntamenti sono fissati per il 18 giugno a Milano, Percussion Village, Via Anfossi 6 (cortile interno), ore 19:00, ingresso libero, www.percussion-village.it , e il 19 giugno a Roma, Dream Music Studio, Via Robbio 23, ore 19:30, ingresso libero www.dreammusicroma.it . L’ingresso è totalmente gratuito, ed è consigliabile contattare in anticipo il negoziante per dare la propria adesione. Due appuntamenti da non perdere!

Chad Smith Bombastic Meatbats

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians

Si chiama Bombastic Meatbats, ed è la nuova band di Chad Smith, il batterista americano noto per essere il motore ritmico dei Red Hot Chili Peppers.

Chad è supportato in questa avventura da Jeff Kollman (chitarrista dei Cosmosquad), Kevin Chown (basso), e dal tastierista Ed Roth.

La band si è formata quasi per caso nel periodo in cui i quattro suonavano per Glenn Hughes, facendo delle lunghe jam di riscaldamento in attesa dell’inizio delle sessioni di registrazione.

La band di Los Angeles suona regolarmente al Don Randi Jazz Club e al Baked Potato, e proprio da queste esperienze è nato questo primo CD dal vivo, Live Meat And Potatoes, pubblicato dopo i due lavori in studio Meet The Meatbats (2009) e More Meat (2010).

Gavin Harrison & O5Ric In Tour

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians

“The Man Who Sold Himself”  è il titolo del terzo lavoro in studio ad opera di Gavin Harrison e del polistrumentista O5Ric, pubblicato dall’etichetta Kscope.

In questo montaggio audio è possibile ascoltare i sample audio di tutti i brani contenuti nel CD.

The Man Who Sold Himself (Album Montage)

L’insolito duo diventerà un quartetto (insieme ai due protagonisti ci saranno Justin Dwyer (chitarra) e Tiago Coimbra (basso), per un tour che toccherà alcune città del Regno Unito. Queste sono le date:

03/06 Manchester, Manchester Academy,  04/06, O2 Academy, 05/06, Cardiff, Clwb Ifor Bach, 06/06, Bristol, O2 Academy2 Bristol, 07/06, Londra, O2 Academy Islington.

Nel frattempo sono in corso le prove, come documentato da questo prezioso video che mostra la band all’opera nella definizione degli arrangiamenti e del setlist. Enjoy it!

ga('send', 'pageview');