A Passirano, Brescia, dal 5 al 6 settembre si è svolta la prima edizione di una kermesse dedicata alle percussioni etniche, ma in particolare all’hang drum e al disco armonico, aperto anche alla danza e alle arti del mondo in generale.
Tra i principali artisti invitati, lo specialista di hang drums David Kuchermann, protagonista del video collegato (Leggi Tutto >>)
Il mio esercizio preferito sull’argomento rimane quello che mi fece vedere il grande Alan Dawson tanti anni fa. Si tratta di prendere le otto pagine centrali del libro Syncopation di Ted Reed – quelle che vanno da pagina 38 a pagina 45 (o, in altre edizioni dal 37 al 44, comunque sono numerate da 1 a 8) – ed eseguirle suonando con il rullante tutti gli ottavi, dunque le note corte, e con la cassa le note lunghe, ossia i quarti, i quarti puntati e anche gli ottavi legati. Nel video trovi la mia esecuzione delle prime due pagine di Reed. Buona visione e buon lavoro! (Leggi Tutto >>)
Ciao a tutti, questo mese la rubrica Overture presenta un brano dei Porcupine Tree, tratto dall’album In Absentia del 2002, con alla batteria Gavin Harrison. Il suo elemento caratterizzante è il groove, che gira insieme alla chitarra in 7/4 (Leggi Tutto >>)
Impossibile vedere/ascoltare una sua performance senza rimanere incuriositi dai suoni che riesce a produrre, utilizzando un set veramente atipico e non convenzionale. Per la rubrica meno ortodossa di Drumset Mag intervistare Sebastiano De Gennaro è un must. Il video collegato è il primo teaser del suo album All My Robots (Leggi Tutto >>)
Abbiamo a disposizione una serie di figurazioni ritmiche che devono essere combinate tra di loro: fill da uno, due e quattro quarti. Le figure proposte vengono assemblate in varie combinazioni, sempre in base al contesto nel quale ci si trova a suonare.
Si inizia con una variazione sulla prima delle figurazioni di un ottavo. La seconda figura ritmica presentata è la quartina di sedicesimi, con l’ultimo sedicesimo suonato con la cassa (X). Terza figurazione è una terzina di ottavi. Di seguito non può mancare la sestina di sedicesimi, che in velocità è usata tantissimo come ultimo movimento di un fill (Leggi Tutto >>)
Con tematiche legate alla droga, al carcere e ai problemi di Jeff Loomis con la religione, Dead Heart in A Dead World viene promosso dal singolo “Believe in Nothing”; prodotto da Andy Sneap, il disco riceve ottime critiche e diventa uno dei must della band, che vedeva dietro piatti e tamburi il riccioluto
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Comparso nel catalogo Slingerland nel 1965 con la cassa da 20”, il Gene Krupa Outfit era già presente nel catalogo del 1963, ma con cassa da 22”. Il set che potete vedere e ascoltare nel video collegato è sicuramente del 1970, con la prima versione del badge Niles Silver and Black e numeri di serie a cinque (88737) e sei (1244xx) cifre nella rara finitura White Sparkle. Il rullante è il Sound King Gene Krupa, in bronzo a 10 tiranti equipaggiato con la macchinetta tendi cordiera denominata Zoomatic Strainer (Leggi Tutto >>)
Una nuova serie di piatti che va a inserirsi nella fascia delle serie PST, linee economiche create con diversi tipi di lega, dall’alluminio all’ottone, fino al pregiato bronzo CuSn8 di diverse serie professionali, fra cui la 2002. Se volete espandere il vostro set senza svenarvi eccessivamente e non suonate heavy metal, la serie PSTX ha sicuramente delle buone carte per poter attirare il vostro interesse (Leggi Tutto >>)
Si espande in maniera costante la linea Sound Lab Project della Tama: è il turno di due nuovi rullanti in quercia (prodotti in edizione limitata), che mantengono alcune delle caratteristiche della linea citata, ma con un suono diverso, in virtù del fusto in quercia. In prova anche un tamburo in acero da 14 per 6,5 pollici. Il video collegato è stato registrato dal batterista romano Giuliano Ferrari (Leggi Tutto >>)
Pilastro della percussione mondiale, il musicista di Puerto Rico ha portato la tecnica delle congas ad altissimo livello, ponendosi come punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia approfondire seriamente lo studio di questo strumento. Nel video collegato vediamo Hidalgo impegnato in un incredibile assolo durante l’esibizione della band Volcán al Clarjazz Festival 2015 di Madrid (Leggi Tutto >>)
Nel 2014 è uscito il suo primo disco da solista, Masileyo, Soundtracks for A Real Life, che a un anno dalla pubblicazione si trova ancora nella classifica Best Sellers di iTunes. Seguendo le ombre di Mike Oldfield, Villetti concepisce i suoi brani suonandoli quasi tutti in solitaria. Il suo disco è interamente autoprodotto e contrario alle tipologie dell’industria culturale. Collegato all’articolo il video ufficiale dell’album (Leggi Tutto >>)
Viene da Palmi (RC), da una famiglia che vanta altri due illustri batteristi. Dopo tanta gavetta, un diploma al conservatorio e studi al Musicians Institute di Los Angeles, sta diventando uno dei nuovi nomi di riferimento nella scena pop nazionale. Nel video collegato possiamo apprezzare una sua versione ’groovosa’ di “Once and for All” di Lynne Timmes Carlock (eMusic) (Leggi Tutto >>)
Trasversale batterista della scuola napoletana, personalità gentile e uomo socialmente impegnato, De Lorenzo ha un modo di suonare la batteria caratterizzato da un fluire semplice e per niente matematico. Nel video collegato il musicista napoletano è impegnato alla testa del suo ottetto nell’esecuzione di “Waiting #3”, registrato dal vivo il 12 maggio 2013 all’Auditorium Maria Aprea di Volla, Napoli (Leggi Tutto >>)
Il musicista veneto, apprezzato docente di batteria jazz nei conservatori, ha iniziato ascoltando e suonando rock con gli amici, per poi rimanere folgorato dal jazz e dall’eleganza di batteristi neri quali Art Blakey e Louis Hayes. Da sempre impegnato anche in contesti di musica leggera, è da anni al fianco di Angelo Branduardi, come nel video collegato, registrato al teatro Dal Verme di Milano il 19 aprile 2015. Il brano è “Gulliver“. (Leggi Tutto >>)
I Vital Information NYC Edition rappresentano l’ennesima evoluzione della sua band, attiva ormai dal 1983. In occasione dell’uscita del nuovo album, Viewpoint, Steve Smith ci ha raccontato qualcosa sulle sessioni di registrazione e sul significato delle scelte musicali e della direzione intrapresa dal suo gruppo.
Da anni legato al marchio Sonor, nel video collegato Steve Smith è alle prese con la nuova nata in casa del produttore tedesco, la Vintage Series (Leggi Tutto >>)
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