Una chiacchierata a ruota libera con un personaggio assurto a un ruolo centrale nella scena batteristica italiana, vuoi per le sue innegabili doti artistiche (oltre che eccellente performer è anche compositore e leader di proprie formazioni), vuoi per il ruolo di Direttore Artistico del più importante festival italiano dedicato alla batteria, vuoi per la sua attività di produttore discografico ed editore musicale. (Leggi Tutto >>)
Arrivato a 50 anni il batterista umbro ha deciso di concentrarsi un po’ più su se stesso, puntando sulla sua produzione di metodi didattici e su un disco solista, Exit, che ne mette in risalto le doti di compositore e ci dice tanto sulla sua idea di drumming. (Leggi Tutto >>)
Personalità allo stato puro: questo è ciò che viene alla mente quando si parla di Simon Phillips, un batterista che ha attraversato generi musicali e decenni di storia, marchiando in maniera indelebile qualsiasi album o brano su cui abbia suonato. Dotato di uno stile inconfondibile e di un suono assolutamente unico, è riuscito nell’impresa quasi impossibile di cambiare il sound di una band come i Toto, già marchiato a fuoco dal drumming di un insostitubile gigante come Jeff Porcaro. (Leggi tutto >>)
Icona fondamentale della batteria free-jazz, nel suo curriculum vanta esperienze ‘convenzionali’ con maestri quali Joe Henderson, Lee Konitz, Charlie Mariano, Stan Getz, Sonny Rollins, Bill Evans, ma anche e soprattutto tanta sperimentazione e libertà a partire dagli anni ’70. Un musicista attentamente fuori dalle etichette non per anticonformismo, ma per coerenza con la sua strada. (Leggi tutto >>)
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Il boogaloo nasce negli anni ’60 a New York City dall’unione di jazz, rhythm-and-blues e funk con mambo, salsa, rumba, ecc. Dunque un ritmo afrolatino, che trae la sua caratteristica dal semplice spostamento di un accento, in grado di sortire un effetto semplicemente fantastico e di cambiare completamente l’andamento ritmico: vediamo come nel video. (Leggi tutto >>)
Una tecnica presa in prestito dalla darbuka, applicabile a strumenti quali Hang e Handpan: tale tecnica prevede l’alternanza degli indici e degli anulari fino a raggiungere un rullo continuo, che può essere molto delicato o molto potente, come indicato nel video collegato. (Leggi tutto >>)
Esploriamo tutte le possibilità all’interno di uno schema di sei colpi per suonare frasi ternarie con doppi accenti. Questo approccio matematico, mutuato dal grande Dave Garibaldi, è chiamato permutazione. Per ultimare il nostro studio introduciamo infine la possibilità di sostituire alcuni colpi di ogni sticking con dei colpi di cassa, creando così delle frasi solitamente definite lineari. (Leggi tutto >>)
Tutti conosciamo la sequenza RRLLR – LLRRL del rullo a cinque colpi (five stroke roll). In questo video sperimentiamo l’applicazione di questo rudimento in un contesto jazzistico. Vediamo cosa ne è uscito fuori. (Leggi tutto >>)
Band italiana nata sulle ceneri dei Catacomb, i capitolini Novembre sfornarono in pochi anni sei dischi di gran valore. Alla batteria nel 2000, quando fu inciso il loro terzo album intitolato Classica, c’era Giuseppe Orlando. (Leggi tutto >>)
Attraverso il concetto di Time Stretching possiamo rendere più elastica la nostra mente, quindi più pronta alla percezione e all’esecuzione di figure binarie e ternarie su un tappeto poliritmico dove convivono entrambe. Come esposto nel video, gli argomenti tecnici più tradizionali dello studio della batteria – coordinazione, indipendenza, ritmica e rudimenti – sono finalizzati ad avvicinarci a un fraseggio musicale e melodico. (Leggi tutto >>)
All’inizio degli anni Novanta la musica leggera italiana cambiò suono, tiro e balance: per la batteria, artefice di questo nuovo tipo di suono è stato sicuramente Lele Melotti. Nel video prendiamo in esame alcuni brani di quel periodo, suonati dal già citato Melotti, da Alfredo Golino, Massimo Pacciani e altri. (Leggi tutto >>)
In questo successo del 1979 della band The Knack, con il compianto Bruce Gary dietro i tamburi, la batteria è lo strumento che predomina sin dall’inizio del pezzo, partecipando attivamente a ogni cambio della struttura del brano, di per sé abbastanza elaborata. (Leggi tutto >>)
Il giovane batterista romano, ormai entrato in pianta stabile nella band Hopes Die Last, ha già avuto modo di collaborare con Syria, Electric Diorama ed Ether Dome, oltre che di sostituire il collega Jacopo Volpe con Gemitaiz&Madman (collaborazione alla quale si riferisce il video collegato). (Leggi tutto >>)
Bella parata di talenti alla VI edizione del Concorso nazionale per batteristi non professionisti tenutosi a Novellara (RE) lo scorso 18 e 19 aprile. E non è mancato un primo premio assoluto, quello al giovane batterista di Imola Marcello Repola. Nei video collegati, una raffica di mini interviste ai primi classificati di ogni categoria e le loro performance . (Leggi tutto >>)
Un normale cajon cui sono stati aggiunti tre pad elettronici, ai quali è possibile abbinare ben 10 banchi di suoni contenuti in una semplice scheda SD, gestibili tramite un pedale switch (compreso, come la scheda, nel prezzo). (Leggi tutto >>)
Per celebrare i 140 anni di attività della Sonor, il produttore tedesco ha riportato in vita nel 2015 il suono e il look in voga tra gli anni Cinquanta e i primi anni Settanta con la nuova Vintage Series, lavorando a stretto contatto con artisti e collezionisti di tutto il mondo. (Leggi tutto >>)
Sconosciuto ai più in Italia, il musicista egiziano ha alle spalle una serie impressionante di collaborazioni con alcune star mondiali della world music, della danza orientale e della tribal, protagonista di una nuova commistione tra generi in cui rientrano anche drum’n’ bass ed elettronica. (Leggi tutto >>)
La casa USA propone una serie di nuovi effetti per arricchire il proprio range espressivo: Oriental China Trash da 8” e 10”, Volcano Cup Zil-Bel da 7,5” e FX Spiral Stackers da 10” e 12”. Dotati di suoni molto particolari e intriganti, alcuni di essi possono essere usati in accoppiata con altri piatti e differire dal suono e dall’idea originaria per cui sono stati pensati. (Leggi tutto >>)
Nato con le bacchette praticamente in mano, somiglia incredibilmente al padre, che è stato uno dei più grandi batteristi italiani. A lui deve la sua corretta impostazione delle mani e l’importanza che dà al tocco nello studio di tutti i rudimenti. Insomma, un musicista a 360°, con un tamburo nel DNA. (Leggi tutto >>)
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