Steve Smith, Stolen Moments: “Sister Cheryl”

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Tutorial

Per quanto riguarda le trascrizioni pubblicate sul numero di settembre di Drumset Mag relative al protagonista della nostra copertina, Steve Smith, abbiamo proposto degli esempi tratti dal dvd Drum Legacy: Standing On The Shoulder Of Giants (Hudson Music, 2008).

Per maggiori informazioni e per acquistare il DVD cliccare su questo link:

http://www.hudsonmusic.com/hudson/products/drum-legacy-standing-on-the-shoulders-of-giants .

Sulla rivista trovate le trascrizioni e i commenti relativi al brano “Sister Cheryl” nella versione di Tony Williams, cui si riferisce il video che segue.

Sister Cheryl

Sempre dallo stesso dvd realizzato per la Hudson Music vi proponiamo alcune classiche frasi di Philly Joe Jones (“Two Bass Hit”). Il video che segue comincia con la prima di una serie di classiche frasi soliste di questo batterista. Molti degli esempi in video includono accenti suonati sulle bacchette (stick-on-stick): la bacchetta sinistra, ferma sulla pelle del rullante, è percossa dalla destra (il contrario per i mancini). Gli sticking di tutti questi esempi sono di Steve Smith, ma vengono dall’ascolto attento di Philly Joe Jones e dalle trascrizioni dei suoi ritmi. Smith ha usato la sua esperienza sui rudimenti e il lavoro sui libri di Charlie Wilcoxon (gli stessi che ha studiato Philly Joe) per creare degli sticking che suonassero bene e che funzionassero in modo naturale sul set. Nell’ultimo esempio i rulli vengono ottenuti facendo dei leggeri buzz con tutte e due le bacchette sul rullante e sulle pelli dei floor tom.

Nella pagina che segue potete trovare le trascrizioni e il video legato al brano “Two bass Hit”.

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Play Along: “Limpo”

Written by Paolo Valli. Posted in Paper2Media, Tutorial

Partendo dal presupposto che la cosa più importante è divertirsi suonando, ho pensato di proporvi il play-along di un mio pezzo: “Limpo”. Il brano, senza traccia di batteria, è in 4/4, adatto a qualsiasi livello a seconda delle esigenze di ognuno (va benissimo anche solo suonarci sopra un beat aggressivo per tutta la sua durata). Insomma, sentitevi liberi di usarlo per ogni vostro esperimento batteristico! La versione suonata da me è comunque ricca di idee personali che spero possano servirvi da stimolo. A tal proposito, sul n. 5 di Drumset Mag (settembre 2012) vi suggerisco alcune idee – con relative trascrizioni – per la costruzione dei fill con le due casse: nonostante siano di media difficoltà, vi possono aiutare a comporre moltissimi altri fill di grande effetto.
Nei due video collegati a questo breve articolo trovate quindi una versione completa di “Limpo” e una Play Along, priva cioè della mia parte di batteria… Buon divertimento.

“Limpo”: Full Mix

“Limpo”: Minus Drums

Gospel Fill 1 – Tre semplici combinazioni mani-cassa

Written by Bruno Farinelli. Posted in Paper2Media, Tutorial

Cari amici di Drumset Mag, questa è la prima di quattro puntate di didattica (che saranno pubblicate sui numeri di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2012 della rivista) dedicate ai fill gospel, argomento di assoluta attualità, ma alle volte di difficile comprensione.

Fissiamo alcune regole utili da tener presente durante questa serie di lezioni.

La distanza timbrica è un elemento fondamentale: un suono di hi-hat immediatamente seguito da un timpano, oppure una campana del ride seguita da una cassa sono elementi onnipresenti in questo stile.

I gruppi irregolari che verranno affrontati vengono quasi sempre contestualizzati in divisioni binarie o ternarie; per intenderci, quartine o sestine di sedicesimi.

Alcuni dei fill trovano un’applicazione anche come variazione al groove, semplicemente venendo applicati solo allo hi-hat, alla cassa e al rullante.

Questo stile ha bisogno di fill il più possibile esplosivi, pertanto troveremo molto raramente uno sticking RRLL. Troveremo invece spesso le mani all’unisono nei fill, scelta questa che li renderà ancora più energici.

Nel video che accompagna questo breve articolo trovate l’esecuzione dei sette esercizi trascritti sul n. 5 di Drumset Mag, in edicola a settembre 2012, relativi ad alcune combinazioni di mani e cassa. Non è necessario considerare tali combnazioni come fill gospel: sono certo che molti di voi li avranno già affrontati chiamandoli semplicemente ‘treni di terzine’ oppure fill lineari. Ciò che li rende inusuali sarà lo sviluppo che vedremo attraverso l’orchestrazione e lo sticking.

Buon lavoro e buon divertimento!

Pesta Con Gusto: Il 3 sul 4

Written by Ivano Zanotti. Posted in Paper2Media, Tutorial

Sul n. 5 di Drumset Mag (settembre 2012) trovate la prima puntata di una mia rubrica didattica intitolata Pesta con gusto. Sulle pagine della rivista vi propongo una cosa semplice, cioè il 3 sul 4, con qualche idea su come svilupparla, quest’idea. Nell’articolo e nelle trascrizioni riportate si mostra il 3 sul 4 ‘base’, quindi si parla degli accenti che danno la cadenza, di quintine con cassa, poi di sestine e settimine e della loro interpretazione estesa sui tamburi e sui piatti, quindi partendo in levare di un sedicesimo e poi di un ottavo. Nel video collegato a questo breve articolo trovate l’esecuzione di tutti i sette esrcizi trascritti sulla rivista. Naturalmente ognuno di voi dovrà cambiare le frasi a suo gusto e quindi trovare i propri incastri di quintine, ecc., e tutto ne beneficierà in termini di fantasia e gusto personale, un fatto importantissimo. Rock ‘n’ Roll!

Iron Maiden – The Number of the Beast

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nel numero di settembre 2012 di Drumset Mag ha fatto la sua comparsa una nuova rubrica, Before I Forget, in cui si analizzano alcuni degli album storici del metal e se ne trascrivono i groove. Abbiamo iniziato con questo album degli Iron Maiden, uscito il 22 marzo 1982, poco più di 30 anni or sono.
Subito acclamato dalla critica dei tempi come il miglior album della storia del genere, è il primo disco della band britannica a raggiungere il primo posto nelle classifiche, senza contare la certificazione di disco di platino negli USA e il successo dei video dei singoli “Run to the Hills” e della stessa “The Number of the Beast”, uniche occasioni di vedere immortalato il primo batterista ufficiale – ma quarto nella reale storia della band – Clive Burr, autore di una intro tanto semplice quanto efficace e riconoscibile anche a distanza di 30 anni.
L’album fu prodotto da Martin Birch e registrato presso i Battery Studios di Londra. Artwork disegnato da Derek Riggs.
La formazione: Bruce Dickinson, voce; Dave Murray e Adrian Smith, chitarre, Steve Harris, basso; Clive Burr, batteria.

Bembé: tradizione e invenzione

Written by Nebridio Fin. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nel numero di settembre 2012 di Drumset Mag prende il via un ciclo di quattro appuntamenti con la musica afrocubana, con notizie storiche, oltre a esercizi e trascrizioni di ritmi per percussioni e batteria. Nel primo dei quattro appuntamenti si parla, tra l’altro, di Bembé. Dato che ho voluto dare una forma moderna alla rubrica, ho pensato di trascrivere per le congas un esempio tradizionale di questo ritmo, seguito da un mio arrangiamento e a qualche ‘invenzione’ in direzione bembé/funky, aggiungendo anche parti di batteria, timbales e batá. Tutte le trascrizioni le trovate sulla rivista; le esecuzioni sul video collegato a questo articolo. Buona visione!

Follow You Home Intro

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Tutorial

La luce dei riflettori di Drumset Mag si è accesa su Daniel Adair nel numero 4 della rivista (luglio/agosto 2012). Nella prima sezione Stolen Moments dedicata al batterista di Nickelback, Martone e altri, il nostro collaboratore Mauro Porcu ha trascritto per voi l’intro di “Follow You Home”, tratta dall’album “All the Right Reasons”. A questo proposito lo stesso Adair ha dichiarato: “Ho avuto la possibilità di aprire l’album All the Right Reasons con un lavoro di doppia cassa à la Donati, che è una specie di proclama: “salve, sono il nuovo batterista!”. Non c’è che dire , davvero un bel biglietto da visita. Buono studio…

I Groove Di Daniel Adair

Written by Edoardo Sala. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

La copertina del numero di luglio/agosto di Drumset Mag (n. 4) è dedicata a Daniel Adair, del quale abbiamo trascritto alcuni groove tratti da due cd della band Nickelback: All the Right Reasons del 2007 e Black Horse del 2008. Da questi album abbiamo tratto i groove relativi ai brani S.E.X e Photograph di cui si parla nei video collegati a questo articolo.

Photogallery

Reggae Drumming 3 – One Drop – Steppers – Rockers

Written by Marcello Piccinini. Posted in Paper2Media, Tutorial

Il reggae è caratterizzato dal ruolo primario del basso che suona su forme più sincopate e più lente rispetto a quelle dei generi musicali precedenti, come lo Ska e il Rocksteady, e da testi densi di riferimenti all’ideologia rasta e alla condizione dei giovani neri sottoproletari. Nell’articolo didattico pubblicato sul numero di luglio/agosto di Drumset Mag, oltre a illustrare origine e sviluppo di questo genere musicale, vengono trascritti i groove e gli esercizi che trovate eseguiti in questo video. Buona visione e buon divertimento.

Latin Drumming 3

Written by Emanuele Smimmo. Posted in Paper2Media, Tutorial

Con l’ultimo incontro dedicato ai tempi dispari nella musica latina, pubblicato sul n. 4 di Drumset Mag, mi sono prefisso l’obiettivo di fornirvi abbastanza elementi per affrontare liberamente l’improvvisazione con un qualsiasi tempo dispari. Non solo quindi con una pulsazione in 5/8, come visto nei numeri di maggio e giugno, ma – cambiando il tipo di ostinato con i piedi – utilizzandone ad esempio una in 7/8. Tutti gli esercizi riportati hanno la finalità di esplorare soluzioni ritmiche che ci diano maggiore disinvoltura e ci aiutino a risolvere le principali difficoltà che si possono incontrare quando proviamo a suonare e improvvisare liberamente con questi ostinati. Il punto di arrivo deve essere quello di avere una totale libertà di espressione quando suoniamo un tempo dispari, simile alla disinvoltura con la quale affrontiamo un tempo comune come il 4/4 o il 3/4. Buon lavoro.
Video 1

Video 2

Video 3

Video 4

Valter Sacripanti

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

Uno dei protagonisti dei “face to face”, ossia delle interviste di Drumset Mag n. 4 è nato ad Amelia, in Umbria, nel giugno 1965. Dietro alla batteria da quando aveva 13 anni, ha studiato con Ettore Fioravanti, Walter Martino, Roberto Gatto, Agostino Marangolo e maturato parecchia esperienza si in campo rock sia con orchestre di musica leggera. La gavetta gli è servita per approdare a lavori molto più prestigiosi, quali le collaborazioni live con Nek, Ivan Graziani, Loredana Berté, Paola Turci, Ricky Portera, Simone Cristicchi, il trio di Massimo Varini e Frankie Hi Energy, Andrea Febo, Scarlatto…
La sua discografia parla di Nek (Lei, gli amici e tutto il resto, 1996; In due, 1998; La vita è, 1999), Los Reyes (Gipsy Legend, 1998), Mario Lavezzi , Berté, Cristicchi, Lola-Ponce e Joe Di Tonno, Maurizio Fabrizio…
Dal punto di vista didattico, Valter Sacripanti è attivo come docente di batteria presso il NAMS di Rieti, la Jungle Music di Narni e la Roma Rock School. Tiene corsi di musica d’insieme con il progetto fusione TRIO (Massimo Varini, Andrea Rosatelli) nelle scuole più importanti d’Italia.
Da diversi anni ormai Sacripanti si occupa anche di produzione artistica e arrangiamento ed è chiamato a far parte della giuria in importanti manifestazioni nazionali (dal 2005 presidente di giuria a Sanremo Rock, è anche tutor del Tour Music Fest).

Nel video collegato a questo articolo, Valter ci mostra il groove di “Giovani”, un brano di Gioel, artista che sta producendo nell’ambito del CET (Centro Europeo di Toscolano, la scuola di perfezionamento musicale diretta da Mogol). Si tratta di una ballad orchestrata su tutto il set, la cui trascrizione è pubblicata sulla rivista Drumset Mag. Buon divertimento!

Photogallery

Davide Merlino

Written by Davide Merlino. Posted in Paper2Media, Tutorial

Dalla prima puntata della rubrica Unorthodox Behaviour, che trovate ogni mese su Drumset Mag,  vi sto chiedendo di parlare con il vostro strumento. Sul numero di aprile avevamo infatti analizzato come affrontare il nostro set, come ci si può porre con gli altri musicisti, l’interplay da cercare (anche con il pubblico) e il modo in cui si può sperimentare qualcosa di nuovo.

Nel numero di luglio/agosto ho analizzato degli esempi storici: partiture, album, musicisti, per illustrare diversi modi di comunicare.
Nel video collegato a questo breve articolo ho registrato cinque minuti di delirio serale a casa Merlino: pennellate, immagini, colori, ruggiti dal sottosuolo e uccelli che scappano impazziti. Il tutto su un set poco ortodosso (ovviamente!).
Ho infatti utilizzato due rullanti montati al contrario (da 10″ e 14″) per poter ‘grattare’ sulla cordiera;  davanti alla cassa ho appoggiato un ride per aver un suono vibrato-sporco; ho usato varie catene e sonagli per rovinare i piatti, oltre a un archetto per contrabbasso e un tubo elettrico.

Ellade Bandini: Jamin-A

Written by Mario A. Riggio. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

La fase finale della vita musicale di Fabrizio De André è stata caratterizzata dal suono di Ellade Bandini (protagonista della rubrica Heroes del numero 4 di Drumset Mag), che dal vivo ha reinterpretato tutte le parti di batteria delle canzoni dell’autore. Particolarmente interessante è l’arrangiamento di “Jamin-a”, un brano in lingua genovese tratto dall’album Creuza de ma, che in origine era stato suonato da Walter Calloni. Il testo è dai contenuti espliciti e racconta di Jamin-a, la compagna di un viaggio erotico che ogni marinaio pretende di trovare (a pagamento) in ogni porto.
Bandini è riuscito a reinterpretarne l’andamento, inserendo l’hi hat (in origine sovrainciso) per amalgamare il groove. Ne nasce una ritmica ripetitiva, “quasi un mantra” – dice il batterista ferrarese, senza fill, ma dal grande impatto percussivo. Le immagini, riprese durante un recente seminario alla scuola Music Line di Genova, ci mostrano il coinvolgimento del pubblico in un handclapping che cade su misure inusuali. Ecco un’ottima dimostrazione di come, grazie agli arrangiamenti di Mauro Pagani, la composizione di un cantautore può essere trasformata in un brano di grande musica.

Sound & Technology – MATERIALI E TIPOLOGIE DI COSTRUZIONE

Written by Alessandro Bagagli. Posted in Paper2Media, Tools, Tutorial

Nel video che segue si parla della costruzione dei fusti di una batteria, e in particolare dei materiali normalmente utilizzati, che sono in primis il legno, quindi i metalli e le leghe metalliche (utilizzate soprattutto per i rullanti) e l’acrilico. La tecnica costruttiva più diffusa è quella del legno in multistrato, con vari fogli di legno piegati e incollati tra loro utilizzando una colla di tipo vinilico e inseriti all’interno di un cilindro in acciaio.
Con la tecnica di costruzione di un fusto a doghe si incollano tra loro delle doghe rettangolari in massello. I fusti così costruiti hanno la particolarità di avere un suono pieno e armonico, ma sono forse sensibili più del multistrato alle variazioni termiche.
Altra tecnica, più costosa e rara, è quella che utilizza un unico pezzo di legno in massello, una tavola di legno spessa anche fino a 3 cm, piegata a caldo con l’utilizzo del vapore che, ammorbidendo le fibre della tavola, rende possibile la sua piegatura intorno a un cilindro del diametro necessario. Alla fine del processo vengono incollati i due lembi per chiudere il cilindro.
I metalli più utilizzati per la costruzione di fusti sono l’alluminio, l’ottone, il bronzo, l’acciaio, il rame. Ancora oggi esistono artigiani che producono e commercializzano non solo rullanti, ma batterie complete fatte in metallo, in alluminio per la precisione.
Resta un ultimo materiale, l’acrilico; i fusti costruiti con questo materiale sono adatti al batterista alla ricerca di un suono definito, con pochi armonici e una frequenza ristretta, per un suono decisamente controllato.

Rock Drumming 3 – Anni 2000 – 2010

Written by Daniele Giovannoni. Posted in Paper2Media, Tutorial

In questo terzo e ultimo appuntamento con la batteria rock si parla di Carter Beauford e Gavin Harrison. Due mostri sacri dotati di tecnica, musicalità e personalità tali da farli entrare di diritto nell’Olimpo dei grandi del rock. Nel video collegato a questo articolo, a sua volta collegato al n. 4 della rivista Drumset Mag, suonerò due brani. Il primo è “Grey Street” della Dave Matthews Band, per omaggiare il grande Carter Beauford, un ‘portatore sano’ di novità.
Il secondo brano è invece “Unsettled” del’artista 05Ric, e il batterista di cui parliamo è mr. Gavin Harrison, un altro musicista incredibile, da anni considerato il miglior batterista prog-rock al mondo. Buono studio e buon divertimento.

I groove di Ray Luzier

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Tutorial

Anticipata diversi mesi prima dallo spiazzante singolo “Get Up!”, l’ultima fatica dei Korn per Roadrunner Records, The Path Of Totality, non poteva che dividere la numerosa schiera di fan che da anni segue gli inventori di un certo modo di suonare nu metal, visto il tentativo di affidare le sorti del disco ai migliori Dj DubStep.

Esaltato dall’umanità di un grande batterista quale Ray Luzier, il suono di batteria ‘pompa’ al punto giusto senza risultare finto; spogliata dei samples rimane un’ottima prova, batteristica, moderna e piena di idee e pad elettronici…

I tre groove esaminati sono quelli dei due singoli, rispettivamente “Get Up” e “Narcisistic Cannibal”, e di “Chaos Lives in Everything”. Buon divertimento!

 

 

 

 

 

 

Jammit

Written by Carlo Marzo. Posted in Paper2Media, Tutorial

L’app di cui parliamo questo mese è dedicata ai minus one. Con il suo ausilio potremo suonare i brani più famosi delle migliori band degli ultimi 50 anni in versione originale, ma senza la traccia di batteria. Il suo funzionamento è semplicissimo: abbassando totalmente il fader del volume della batteria potremo utilizzare la base per suonarci sopra, oppure potremo studiare ascoltando contemporaneamente alla nostra esecuzione la track della batteria come guida. Per quanto concerne il profilo didattico,  sono molto interessanti le funzioni SLOW e LOOP: la prima ci consente di rallentare il brano di una certa percentuale e quindi di poterlo studiare più lentamente, mentre il secondo ci consente di scegliere una sezione del brano da suonare a ripetizione; le due funzioni, inoltre, si possono utilizzare anche contemporaneamente per studiare i passaggi più ostici.
Per il momento sono disponibili 150 brani (la lista è in continuo aggiornamento) nei generi più diffusi, tra cui Rock, Hard Rock, Metal, Progressive Rock, Pop, Funk, Heavy Metal, Punk, Ska, ecc. L’applicazione è gratuita, ma per poterla utilizzare è necessario acquistare i singoli brani prescelti, per un prezzo variabile (da 99 cent. di dollaro a 5 dollari e 99).
Buon divertimento e appuntamento alla prossima!

Djembrush

Written by Francis P. Pellizzari. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica didattica Djembrush pubblicata nel numero 2 di Drumset Mag si parla dell’utilizzo della spazzola, impugnata da una sola mano, nella nuova e originale tecnica escogitata da chi scrive e denominata appunto Djembrush. Praticando questo sistema, ci si può sbizzarrire e divertire studiando i rulli, i paradiddle e tutte le altre ginnastiche della NARD (National Association of Rudimental Drummers). Questa tecnica che consiste nel picchiettare con una mano la spazzola dall’alto; emesso il colpo, la spazzola lascerà la pelle per permettere all’altra mano di suonare il secondo colpo. Ripetendo i due movimenti alternati (mano destra che picchietta dall’alto e sinistra che ribatte il colpo) otterremo un Single Stroke Roll, ovvero un rullo a colpi singoli (un colpo per ogni mano, in questo caso sulla stessa spazzola). Il mio consiglio è quello di non stringere troppo la spazzola con la mano che avete scelto di usare per l’impugnatura (in questo esempio la sinistra), permettendo così alla stessa di ottenere naturalmente il rimbalzo che verrà sfruttato dalla mano destra.

Ska

Written by Marcello Piccinini. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella mia rubrica pubblicata sul numero di giugno 2012 di Drumset Mag prendo in esame lo ska, un genere musicale che ha avuto origine in Giamaica nei primi anni ’60 ed è considerato, assieme al rock-steady, il precursore del reggae. La forte contaminazione da parte dei generi musicali statunitensi e il radicale cambiamento del mercato discografico in Giamaica favorirono la nascita dello ska, che per almeno un cinquantennio caratterizzò il panorama musicale dell’isola e non solo. Accostando le progressioni di accordi blues e le linee di basso del boogie con i ritmi della tradizionale chitarra da accompagnamento, e con una varietà di testi che spaziava da temi leggeri e privi di significato a quelli più duri di denuncia sociale, lo ska ebbe grande successo attraverso band come The Skatalites, The Wailers e artisti come Prince Buster e Derrick Morgan. L’ondata migratoria dalla Giamaica all’Europa fece sì che lo skasviluppasse una seconda corrente in Gran Bretagna, dove già era conosciuto col nome di Bluebeat; alla fine degli anni ’70 gruppi come The Specials, Madness e gli stessi Police contribuirono a una forma più veloce e ibrida, la cosiddetta seconda ondata, o Second Wave of Ska. Negli anni ’90 The Mighty Mighty Bosstone, The Toasters e i Fishbone fusero le ritmiche ska a linee vocali e melodiche più pop dando vita alla Third Wave of Ska.

Tempi dispari 2

Written by Emanuele Smimmo. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nella rubrica dedicata al batterismo latin pubblicata sul numero 3 di Drumset Mag, continuiamo a sviluppare il discorso intrapreso sul numero precedente della rivista, volto a sviluppare un groove latin in 5/8. Nell’appuntamento di maggio vengono proposti alcuni esercizi di coordinazione e indipendenza utili a consolidare ancora di più la nostra libertà di movimento con la pulsazione del 5/8 e con l’ostinato dei piedi a essa legato. Esercizi la cui esecuzione è proposta nel video collegato a questo articolo. Buon lavoro.

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