Piatti Bosphorus Latin Series

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Test

Questi piatti rimpiazzano nel catalogo Bosphorus la serie firmata da Ignacio Berroa. Sarebbe riduttivo pensare che simili strumenti siano adatti solo al genere latin; i due ride che abbiamo provato sul numero 4 di Drumset Mag si sono mostrati versatilissimi e adatti a generi diversi e anche lontani da quello cui fa esplicito riferimento il nome della serie di appartenenza. La prova da noi effettuata è stata fatta su i due piatti principali della linea, i ride da 20 e 22 pollici che, pur simili nelle caratteristiche strutturali, si sono dimostrati molto diversi per sonorità e comportamento sul campo, come risulta evidente dal video collegato a questo breve articolo.
Pace e Amore.

Latin Drumming 3

Written by Emanuele Smimmo. Posted in Paper2Media, Tutorial

Con l’ultimo incontro dedicato ai tempi dispari nella musica latina, pubblicato sul n. 4 di Drumset Mag, mi sono prefisso l’obiettivo di fornirvi abbastanza elementi per affrontare liberamente l’improvvisazione con un qualsiasi tempo dispari. Non solo quindi con una pulsazione in 5/8, come visto nei numeri di maggio e giugno, ma – cambiando il tipo di ostinato con i piedi – utilizzandone ad esempio una in 7/8. Tutti gli esercizi riportati hanno la finalità di esplorare soluzioni ritmiche che ci diano maggiore disinvoltura e ci aiutino a risolvere le principali difficoltà che si possono incontrare quando proviamo a suonare e improvvisare liberamente con questi ostinati. Il punto di arrivo deve essere quello di avere una totale libertà di espressione quando suoniamo un tempo dispari, simile alla disinvoltura con la quale affrontiamo un tempo comune come il 4/4 o il 3/4. Buon lavoro.
Video 1

Video 2

Video 3

Video 4

Rullante Craviotto Limited Diamond Tube Lugs

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Test

Un grande artigiano e costruttore contemporaneo di tamburi come Johnny Craviotto, memore della lezione del passato, si è cimentato nella costruzione di una serie di rullanti in mogano del Perù, tra cui il meraviglioso 14” x 4” che abbiamo testato sul numero 4 di Drumset Mag. Uno strumento finemente lavorato, con tube lugs di qualità, finiture curatissime, cerchi a tripla flangia, fusto in mogano con cerchi di rinforzo…

Il nostro cuore ha ceduto a una simile bellezza, per diventarne schiavo totalmente dopo averlo suonato. Dopo il Ludwig Down Beat non avevo mai più ascoltato un rullante di simili dimensioni di tale bellezza: c’è tutto in questo tamburo: corpo, pacca, sensibilità, volume e bellezza di suono.
Pace e Amore.

Gianni Cazzola

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media

Una delle interviste del numero 4 di Drumset Mag è dedicata a uno dei migliori jazzisti italiani, Gianni Cazzola, un batterista dal curriculum ricchissimo di collaborazioni con nomi di primo piano, tanto del panorama jazzistico nazionale quanto di quello internazionale. Basti citare tra tutti Billie Holiday, Sarah Vaughan, Johnny Griffin, Art Farmer, Pepper Adams, Lee Konitz, Gerry Mulligan, Bob Berg, Tommy Flanagan, Phil Woods, Ray Brown, Clark Terry, David Liebman, Steve Grossman, Steve Lacy, Benny Golson, Clifford Jordan, Eddie Gomez, Barney Kessel, Tom Harrell…
Oltre a essere ancora un apprezzatissimo sideman, Gianni Cazzola è a sua volta leader di propri gruppi, l’ultimo dei quali ispirato a uno dei suoi idoli batteristici, “Buhaina” Art Blakey.
Nel video collegato a questo articolo, girato ai primi di giugno, vediamo Cazzola impegnato in una fitta serie di scambi da otto e poi quattro battute con gli altri componenti del Turin Hammond Jazz Quartet (Max Gallo, chitarra, Claudio Chiara, alto sax, Alberto Gurrisi, tastiere). Il brano eseguito è “Voyage” di Kenny Barron. Buon divertimento.

 

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Valter Sacripanti

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

Uno dei protagonisti dei “face to face”, ossia delle interviste di Drumset Mag n. 4 è nato ad Amelia, in Umbria, nel giugno 1965. Dietro alla batteria da quando aveva 13 anni, ha studiato con Ettore Fioravanti, Walter Martino, Roberto Gatto, Agostino Marangolo e maturato parecchia esperienza si in campo rock sia con orchestre di musica leggera. La gavetta gli è servita per approdare a lavori molto più prestigiosi, quali le collaborazioni live con Nek, Ivan Graziani, Loredana Berté, Paola Turci, Ricky Portera, Simone Cristicchi, il trio di Massimo Varini e Frankie Hi Energy, Andrea Febo, Scarlatto…
La sua discografia parla di Nek (Lei, gli amici e tutto il resto, 1996; In due, 1998; La vita è, 1999), Los Reyes (Gipsy Legend, 1998), Mario Lavezzi , Berté, Cristicchi, Lola-Ponce e Joe Di Tonno, Maurizio Fabrizio…
Dal punto di vista didattico, Valter Sacripanti è attivo come docente di batteria presso il NAMS di Rieti, la Jungle Music di Narni e la Roma Rock School. Tiene corsi di musica d’insieme con il progetto fusione TRIO (Massimo Varini, Andrea Rosatelli) nelle scuole più importanti d’Italia.
Da diversi anni ormai Sacripanti si occupa anche di produzione artistica e arrangiamento ed è chiamato a far parte della giuria in importanti manifestazioni nazionali (dal 2005 presidente di giuria a Sanremo Rock, è anche tutor del Tour Music Fest).

Nel video collegato a questo articolo, Valter ci mostra il groove di “Giovani”, un brano di Gioel, artista che sta producendo nell’ambito del CET (Centro Europeo di Toscolano, la scuola di perfezionamento musicale diretta da Mogol). Si tratta di una ballad orchestrata su tutto il set, la cui trascrizione è pubblicata sulla rivista Drumset Mag. Buon divertimento!

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Davide Merlino

Written by Davide Merlino. Posted in Paper2Media, Tutorial

Dalla prima puntata della rubrica Unorthodox Behaviour, che trovate ogni mese su Drumset Mag,  vi sto chiedendo di parlare con il vostro strumento. Sul numero di aprile avevamo infatti analizzato come affrontare il nostro set, come ci si può porre con gli altri musicisti, l’interplay da cercare (anche con il pubblico) e il modo in cui si può sperimentare qualcosa di nuovo.

Nel numero di luglio/agosto ho analizzato degli esempi storici: partiture, album, musicisti, per illustrare diversi modi di comunicare.
Nel video collegato a questo breve articolo ho registrato cinque minuti di delirio serale a casa Merlino: pennellate, immagini, colori, ruggiti dal sottosuolo e uccelli che scappano impazziti. Il tutto su un set poco ortodosso (ovviamente!).
Ho infatti utilizzato due rullanti montati al contrario (da 10″ e 14″) per poter ‘grattare’ sulla cordiera;  davanti alla cassa ho appoggiato un ride per aver un suono vibrato-sporco; ho usato varie catene e sonagli per rovinare i piatti, oltre a un archetto per contrabbasso e un tubo elettrico.

David Pecchioli

Written by Alfredo Romeo. Posted in Musicians, Paper2Media

Il protagonista della rubrica che Drumset Mag dedica ai talenti emergenti è riservata sul numero di luglio/agosto a un giovane batterista fiorentino che è molto più di una bella promessa. Dopo aver avutoancora adolescente le prime esperienze professionali, tra il 2007 e il 2008 David Pecchioli si è fatto notare vincendo nella categoria under 18 i concorsi Drummers of Tomorrow (Mapex & Casale Bauer) e Batteristi in erba (FBT). Di lì a poco la chiamata di Alessandra Amoroso, che lo vuole con sé nel Senza nuvole Tour 2010, dandogli modo di esibirsi nei maggiori teatri e palazzetti d’Italia e di suonare con musicisti di valore (Simone Papi e Giacomo Castellano, tra gli altri). Di nuovo con la Amoroso nel tour 2011 Il mondo in un secondo, nei momenti liberi David suona con la Bakkano, tribute band di Gianna Nannini, e di recente è stato chiamato per un trio da Riccardo Onori e Franco Santarnecchi (rispettivamente chitarrista e pianista già accanto a Jovanotti). Nel video collegato a questo breve articolo, registrato alla scuola di batteria di Firenze FreeStroke” diretta dal maestro Alessandro Casci, Alessandro si cimenta con il brano “Once and for All” di Lynne Timmes Carlock.

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Ellade Bandini: Jamin-A

Written by Mario A. Riggio. Posted in Musicians, Paper2Media, Tutorial

La fase finale della vita musicale di Fabrizio De André è stata caratterizzata dal suono di Ellade Bandini (protagonista della rubrica Heroes del numero 4 di Drumset Mag), che dal vivo ha reinterpretato tutte le parti di batteria delle canzoni dell’autore. Particolarmente interessante è l’arrangiamento di “Jamin-a”, un brano in lingua genovese tratto dall’album Creuza de ma, che in origine era stato suonato da Walter Calloni. Il testo è dai contenuti espliciti e racconta di Jamin-a, la compagna di un viaggio erotico che ogni marinaio pretende di trovare (a pagamento) in ogni porto.
Bandini è riuscito a reinterpretarne l’andamento, inserendo l’hi hat (in origine sovrainciso) per amalgamare il groove. Ne nasce una ritmica ripetitiva, “quasi un mantra” – dice il batterista ferrarese, senza fill, ma dal grande impatto percussivo. Le immagini, riprese durante un recente seminario alla scuola Music Line di Genova, ci mostrano il coinvolgimento del pubblico in un handclapping che cade su misure inusuali. Ecco un’ottima dimostrazione di come, grazie agli arrangiamenti di Mauro Pagani, la composizione di un cantautore può essere trasformata in un brano di grande musica.

Sound & Technology – MATERIALI E TIPOLOGIE DI COSTRUZIONE

Written by Alessandro Bagagli. Posted in Paper2Media, Tools, Tutorial

Nel video che segue si parla della costruzione dei fusti di una batteria, e in particolare dei materiali normalmente utilizzati, che sono in primis il legno, quindi i metalli e le leghe metalliche (utilizzate soprattutto per i rullanti) e l’acrilico. La tecnica costruttiva più diffusa è quella del legno in multistrato, con vari fogli di legno piegati e incollati tra loro utilizzando una colla di tipo vinilico e inseriti all’interno di un cilindro in acciaio.
Con la tecnica di costruzione di un fusto a doghe si incollano tra loro delle doghe rettangolari in massello. I fusti così costruiti hanno la particolarità di avere un suono pieno e armonico, ma sono forse sensibili più del multistrato alle variazioni termiche.
Altra tecnica, più costosa e rara, è quella che utilizza un unico pezzo di legno in massello, una tavola di legno spessa anche fino a 3 cm, piegata a caldo con l’utilizzo del vapore che, ammorbidendo le fibre della tavola, rende possibile la sua piegatura intorno a un cilindro del diametro necessario. Alla fine del processo vengono incollati i due lembi per chiudere il cilindro.
I metalli più utilizzati per la costruzione di fusti sono l’alluminio, l’ottone, il bronzo, l’acciaio, il rame. Ancora oggi esistono artigiani che producono e commercializzano non solo rullanti, ma batterie complete fatte in metallo, in alluminio per la precisione.
Resta un ultimo materiale, l’acrilico; i fusti costruiti con questo materiale sono adatti al batterista alla ricerca di un suono definito, con pochi armonici e una frequenza ristretta, per un suono decisamente controllato.

Rock Drumming 3 – Anni 2000 – 2010

Written by Daniele Giovannoni. Posted in Paper2Media, Tutorial

In questo terzo e ultimo appuntamento con la batteria rock si parla di Carter Beauford e Gavin Harrison. Due mostri sacri dotati di tecnica, musicalità e personalità tali da farli entrare di diritto nell’Olimpo dei grandi del rock. Nel video collegato a questo articolo, a sua volta collegato al n. 4 della rivista Drumset Mag, suonerò due brani. Il primo è “Grey Street” della Dave Matthews Band, per omaggiare il grande Carter Beauford, un ‘portatore sano’ di novità.
Il secondo brano è invece “Unsettled” del’artista 05Ric, e il batterista di cui parliamo è mr. Gavin Harrison, un altro musicista incredibile, da anni considerato il miglior batterista prog-rock al mondo. Buono studio e buon divertimento.

Benny Greb Clinic Tour

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians, News & Events

Il talento tedesco torna a calcare i palcoscenici italiani con il suo secondo clinic tour, sponsorizzato dalla Meinl e da Master Music.

Benny Greb è un batterista dotato di un talento straordinario e un clinician affermato, e ha partecipato ai festival batteristici più importanti del mondo, tra i quali anche il prestigioso Modern Drummer Festival del 2010.

Il suo DVD didattico, The Language Of Drumming (Hudson Music), è tuttora uno dei più venduti al mondo.

Gli appuntamenti saranno quattro, tutti a ingresso gratuito:

martedì 25 settembre 2012

c/o Four Sticks – Reggio Emilia (RE)

mercoledì 26 settembre 2012

c/o Acustica – 80125 Agnano Terme (NA)

giovedì 27 settembre 2012

c/o Emporio Musicale Senese – 53100 Siena (SI)

sabato 29 settembre 2012

c/o Percussion Village – 20132 Milano (MI)

Maggiori info su: http://www.master-music.it/eventi/greb/index.html

Stanton Moore e Crescent Cymbals

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

“Sono molto eccitato all’idea di creare una nuova azienda insieme a Jeff Hamilton, uno dei più stimati e rispettati batteristi del mondo, che è anche una vera autorità in materia di piatti”. Queste sono le parole di Bill Norman (il proprietario della Cymbal Masters, LLC), che insieme al già citato Jeff Hamilton, Michael Vosbein e al grandissimo Stanton Moore, annuncia così l’inizio di una nuova avventura che risponde al nome di Crescent Cymbals (Crescent City è uno dei ‘soprannomi’ di New Orleans), che realizzerà piatti fatti a mano secondo le indicazioni degli artigiani turchi di Istanbul, e approvati personalmente da Stanton Moore e Jeff Hamilton. Bill Norman ha deciso di sfruttare l’esperienza e tutte le conoscenze in materia di design dei piatti tramandate da Mel Lewis, Shelly Manne e Philly Joe Jones. La Crescent Cymbals ha deciso di utilizzare tutte le conoscenze in materia di risposta del piatti, la forma, la martellatura, il profilo della campana e la differenza di design tra antico e moderno, per riuscire ad avere il controllo totale sul modo in cui vengono realizzati i piatti. La Crescent Cymbals dovrebbe mostrare i primi modelli in produzione nel settembre del 2012.

Didjin’Oz 2012 Festival Internazionale del Didjeridoo Forlimpopoli 13-14-15 Luglio

Written by Antonio Gentile. Posted in News & Events

Divenuta, negli anni, una delle manifestazioni di riferimento a livello continentale, il Didjin’Oz 2012, organizzato da Officina Idee in collaborazione con la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, ed il JCE Network Festival, si concentra proprio sull’evoluzione del movimento del didgeridoo in Europa e Oceania.

Oltre all’intrigante e vario programma spettacoli, di cui potete consultare il programma dettagliato alla pagina web del festival: www.didjinoz.com, come sempre, un ricco programma di workshop e conferenze che si protrarrà fino a tutta domenica 15.

Anche quest’anno, in occasione della Decima edizione del Festival saranno ospitati, eccezionali artisti provenienti da tutto il mondo: Australia, Nuova Zelanda, Canada, Spagna, Repubblica Ceca e Italia.
Le serate di Venerdì 13 Luglio e Sabato 14 Luglio saranno ricche di concerti, filmati e mostre; mentre mattina e pomeriggio di Sabato e Domenica saranno destinate ai workshop. Oltre ai seminari di didjeridoo quest’anno ci sarà anche un seminario di conchiglie una seduta di Rebirthing.
CONCERTI
Folto e ricco il programma di artisti che suoneranno nelle due serate di concerti. Dall’ Australia, Nuova Zelanda, Canada, Repubblica Ceca, Spagna e Italia gli artisti presenti. Jeremy Cloake, Wild Marmalade, Marcos Andreu, Ondrj Smeykal, i Toma e Stefano Brutti. Visitate il sito alla pagina Artisti 2012 per maggiori dettagli sugli artisti e la loro musica.
WORKSHOP
Ricordiamo che, essendo i posti limitati, per partecipare ai workshop è consigliabile prenotare l’iscrizione. Ciò darà modo agli organizzatori di pianificare e organizzare al meglio le varie attività. Fino a fine Giugno ci sarà la possibilità di iscriversi al workshop tenuto da Jeremy Cloake con uno sconto di 20€, quindi affrettatevi a segnalare il vostro interesse. Gli insegnanti dei workshops 2012 sono: Jeremy Cloake, Si Mullumby, Ondrej Smeykal per quanto riguarda il didjeridoo e Yirdaky; poi ci sarà un workshop di conchiglie tenuto da Antonio Coatti e un incontro di Rebirthing di Gruppo. Maggiori dettagli su www.didjinoz.com

Seminario di percussioni afrobrasiliane ad Arezzo Wave

Written by Antonio Gentile. Posted in News & Events

Nella prestigiosa cornice di Arezzo Wave dal 12 al 15 luglio 2012 l’associazione Spazio Seme organizza una serie di corsi intitolati Contact Wave. Si terranno nell’ambito dell’Arezzo Wave Love Festival e comprendono tre laboratori: danza afrobrasiliana, percussioni brasiliane e danza Contact Improvisation. In particolare, il corso di percussioni afrobrasiliane sarà tenuto da Pato Axé, musicista di fama internazionale, da alcuni anni residente a Marsiglia ma nato a Bahia e cresciuto musicalmente tra le fila del bloco Ilé Aiyé. A coadiuvarlo il percussionista nostrano Paolo Caruso, fondatore e direttore di Afroeira Academia do Ritmo. Per ulteriori informazioni www.spazioseme.com

 

Percfest 2012: Un Primo Assaggio

Written by Mario A. Riggio. Posted in News & Events

Percfest, il grande festival di percussioni che si svolge a giugno a Laigueglia, nasce sul mare. Nell’ultima edizione, tenutasi dal 12 al 17 giugno, ogni giornata è nata e finita sul mare. Tutte le mattine batteristi e percussionisti guidati da Ellade Bandini si sono alternati in una gigantesca jam sulla spiaggia, suonando una base ritmica adatta a sostenere una sessione di fitness. Di notte, invece, un battello ha imbarcato jam session fino all’alba, trasformando il festival in un continuum di musica dalle 11 del mattino alle 6 della mattina successiva.
Il video reportage che pubblichiamo è solo un assaggio di quello che può succedere al Percfest, con particolare attenzione su alcuni artisti che ci piace segnalare: il batterista messicano Israel Varela, Tullio De Piscopo, lo storico batterista newyorkese Alvin Queen, l’olandese Han Bennink in duo con Roberto Gatto, il percussionista Matteo Scarpettini, l’OrchestrAnikè con Kassoum Diarra, Giorgio Di Tullio. E altri ne vedrete ancora o ne sentirete parlare nel numero di settembre di Drumset Mag.

Adam Deitch & the Go-go Beat

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians

Lo scorso 19 giugno, presso il Dream Music Studio di Roma, si è svolta la clinic di Adam Deitch, batterista statunitense tra i più interessanti in circolazione, diplomatosi al Berklee College of Music e messosi in luce per aver suonato tra gli altri con la Average White Band, i Lettuce, il grande chitarrista John Scofield, oltre che in formazioni a proprio nome. Deitch è anche un affermato produttore con esperienze per Soulive, Meshelle N’degeocello, Jurassic 5, J-Live, D.J. Green Lantern, Wordsworth, Benzino, Anthony Hamilton, Black Rob e Cam’ron. Nella sua clinic romana, organizzata dalla Mogar Music, distributrice per l’Italia dei marchi Tama e Zildjian, il batterista statunitense ha raccontato la storia e l’evoluzione della batteria funk, dalle origini nella città di New Orleans passando per le ritmiche dei batteristi di James Brown, ‘il padrino del Soul’, dal funk dei Tower of Power a quello influenzato dal jazz di Herbie Hancock con Mike Clark e Harvey Mason, dai prodromi dello hip hop ai generi più attuali e contemporanei, come il Dubstep (o il Drumstep, come ad Adam piace chiamare alcune delle cose che fa).
Tra le ritmiche e i groove suonati – tutti interpretati alla luce della grandissima musicalità di Deitch – vi proponiamo la sua versione del Go-Go Beat, un groove originario dell’area della capitale degli USA, Washington D.C., caratterizzato dall’uso di percussioni (congas, cowbell, woodblock, timbales) accanto a quello del drum set. Nella sua interpretazione, Adam Deitch esegue il groove di base su cassa, hi hat e snare solo con una mano: quando impiega a questo fine la destra, con la sinistra è libero di giocare con le piccole percussioni; quando inverte i ruoli, utilizza in funzione solistica i tom, ma sempre con un grande senso melodico e senza mai rendere inutilmente complicato il risultato finale. Si tratta infatti di un groove che nasce per far ballare la gente, come testimoniato dallo stesso nome (go go è sinonimo di party, festa da ballo). In attesa di ospitare Adam Deitch sulle colonne di Drumset Mag, per ora godetevi questo Go-go Beat!

 

Meinl Byzance Vintage Series – Nuovi Modelli

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Sono tre i nuovi modelli della Byzance Vintage Series, prodotta dalla tedesca Meinl e disegnati in collaborazione con Benny Greb. I nuovi piatti denominati Sand Cymbal Models arrivano dopo il successo riscosso dai Sand Ride da 20″ e 22″, e dal Sand Hats da 14″, che riflettono alla perfezione lo stile e il suono del batterista tedesco. Questi nuovi piatti sono martellati a mano, e vengono realizzati utilizzando la lega bronzea B20. Sulla superficie superiore viene applicato un particolare trattamento di sabbiatura, che conferisce al piatto un suono e un look vintage. Quella inferiore è più scura, e nella parte centrale ha una striscia lucida che copre 1/3 della superficie.

I nuovi Sand Crash (nelle versioni Thin e Medium) da 18″ vengono accoppiati tenendo conto della loro sonorità, scura e con poco sustain e leggeremente trash. Il nuovo 22″ Sand Crash-Ride offre una combinazione tra lo schema della martellatura, la superficie sabbiata e il peso leggero, che rende il suono molto incisivo e dotato di molte frequenze basse. I tre rivetti in dotazione completano il carattere sonoro rendendo il piatto scuro, rude ed esotico.

I piatti della serie Byzance Vintage sono inoltre disponibili anche sotto forma di set, il Byzance Vintage Sand Cymbal Set, che include un 14″ Sand Hat, un 18″ Sand Thin Crash, e un 20″ Sand Ride.

 

Obsessed with Jojo Mayer

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians

Secondo appuntamento con la serie Obsessed, realizzata dalla canadese Sabian. Questa volta parliamo del grandissimo Jojo Mayer che con il suo stile profondamente innovativo si è ritagliato un posto di assoluto rilievo nella comunità batteristica internazionale. In questo video Jojo ci racconta delle sue ossessioni e ci dimostra ancora una volta il suo enorme talento sul drumset con alcuni groove veramente originali. Enjoy it!

Taye Parasonic Series

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Tools

Si chiama Parasonic, la nuova serie di drumset prodotta dalla Taye, l’azienda che disegna e produce i propri modelli in California. I fusti vengono realizzati con la combinazione di acero e betulla, e i diversi strati vengono assemblati con la tecnologia Taye EFS. Lo spessore dei fusti è maggiore nei tom che vanno da 8″ a 12″ (6.2 mm., due strati di acero e quattro di betulla), per ottenere un suono brillante e un ottimo attacco, e minore in quelli che vanno da 14″ a 22″ (4.8 mm., sei strati di acero, American Sugar Maple), per un suono dotato di un naturale sustain e una nota fondamentale più bassa, secondo il diametro del fusto. Nuovo il disegno dei blocchetti che ospitano i tiranti, così come i Soundrings (anelli di rinforzo composti da sei strati di acero) in dotazione sulle casse da 20″ e 22″. Le macchinette che gesticono le cordiere dei rullanti sono denominate SideLatch,  le chiavette di aggancio ai cerchi della cassa sono le Articulated Clave Hook, e le gambe di supporto della cassa sono le SpringFlex Spurs. I cerchi sono a tripla flangia da 2.3 mm. mentre le finiture a disposizione sono tre: Vintage Gold Top, Dark Ocean Blue Burst e Walnut Burst. Charlie Streeter sta usando un set della serie Parasonic nel tour mondiale che sta svolgendo insieme a Jennifer Lopez.

UK Reunion!

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians

E’ in corso la reunion degli UK, storica band inglese di progressive rock che ha vissuto una breve carriera tra il 1977 e il 1980. La formazione originale includeva il cantante/bassista John Wetton (King Crimson, Roxy Music, Uriah Heep), il tastierista/violinista Eddie Jobson (Curved Air, Roxy Music, Frank Zappa), il chitarrista Allan Holdsworth e il batterista Bill Bruford (Yes, King Crimson) che è stato succesivamente rimpiazzato da Terry Bozzio. Ora John Wetton, Eddie Jobson e Terry Bozzio sono impegnati nel  Night After Night 2012 Reunion World Tour che continuerà fino alla fine di giugno, con una serie impressionante di sold out per quasi tutte le date del tour. Un’occasione imperdibile per vedere e scoprire una delle band più famose dell’intero movimento progressive internazionale. Unica regola: NO PHOTOGRAPHY : NO VIDEO : NO RECORDING!

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