Steve Smith, Stolen Moments: “Sister Cheryl”

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Tutorial

Per quanto riguarda le trascrizioni pubblicate sul numero di settembre di Drumset Mag relative al protagonista della nostra copertina, Steve Smith, abbiamo proposto degli esempi tratti dal dvd Drum Legacy: Standing On The Shoulder Of Giants (Hudson Music, 2008).

Per maggiori informazioni e per acquistare il DVD cliccare su questo link:

http://www.hudsonmusic.com/hudson/products/drum-legacy-standing-on-the-shoulders-of-giants .

Sulla rivista trovate le trascrizioni e i commenti relativi al brano “Sister Cheryl” nella versione di Tony Williams, cui si riferisce il video che segue.

Sister Cheryl

Sempre dallo stesso dvd realizzato per la Hudson Music vi proponiamo alcune classiche frasi di Philly Joe Jones (“Two Bass Hit”). Il video che segue comincia con la prima di una serie di classiche frasi soliste di questo batterista. Molti degli esempi in video includono accenti suonati sulle bacchette (stick-on-stick): la bacchetta sinistra, ferma sulla pelle del rullante, è percossa dalla destra (il contrario per i mancini). Gli sticking di tutti questi esempi sono di Steve Smith, ma vengono dall’ascolto attento di Philly Joe Jones e dalle trascrizioni dei suoi ritmi. Smith ha usato la sua esperienza sui rudimenti e il lavoro sui libri di Charlie Wilcoxon (gli stessi che ha studiato Philly Joe) per creare degli sticking che suonassero bene e che funzionassero in modo naturale sul set. Nell’ultimo esempio i rulli vengono ottenuti facendo dei leggeri buzz con tutte e due le bacchette sul rullante e sulle pelli dei floor tom.

Nella pagina che segue potete trovare le trascrizioni e il video legato al brano “Two bass Hit”.

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Fame – Carmine Landolfi

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians, Paper2Media

Protagonista della rubrica che Drumset Mag dedica mensilmente ai nuovi talenti della batteria(Fame), Carmine Landolfi è nato a Napoli nel novembre 1990 e ha iniziato giovanissimo: la folgorazione è arrivata a cinque anni, guardando un concerto dei Pink Floyd su VHS. Il giovane talento ha studiato con Umberto Guarino, Franco Del Prete, Ettore Mancini e infine con Alfredo Golino. Vincitore nel 2006 del concorso Batteristi in Erba organizzato da Pearl/FBT, l’anno successivo ha partecipato al Lucchini Day 2007 (La lunga notte della Batteria) a Milano. Da allora non si è più fermato, suscitando l’attenzione di addetti ai lavori e sponsor: endorser di Acustica Napoli e testimonial internazionale dei piatti Turkish e delle batterie Odery, nel 2011 Carmine ha suonato nel tour italiano di Ciccio Merolla e nell’anno in corso ha iniziato a tenere delle clinic per i marchi che sponsorizza. Appassionato di gospel drumming, da quest’estate Landolfi ha iniziato anche a esibirsi insieme a Massimo D’Ambra, Livio Lamonea e Alessandro Anzalone nel progetto Just For Fun, in cui vengono riarmonizzate e riarrangiate alcune hit dance e pop, mantenendo la traccia vocale originaria.

Play Along: “Limpo”

Written by Paolo Valli. Posted in Paper2Media, Tutorial

Partendo dal presupposto che la cosa più importante è divertirsi suonando, ho pensato di proporvi il play-along di un mio pezzo: “Limpo”. Il brano, senza traccia di batteria, è in 4/4, adatto a qualsiasi livello a seconda delle esigenze di ognuno (va benissimo anche solo suonarci sopra un beat aggressivo per tutta la sua durata). Insomma, sentitevi liberi di usarlo per ogni vostro esperimento batteristico! La versione suonata da me è comunque ricca di idee personali che spero possano servirvi da stimolo. A tal proposito, sul n. 5 di Drumset Mag (settembre 2012) vi suggerisco alcune idee – con relative trascrizioni – per la costruzione dei fill con le due casse: nonostante siano di media difficoltà, vi possono aiutare a comporre moltissimi altri fill di grande effetto.
Nei due video collegati a questo breve articolo trovate quindi una versione completa di “Limpo” e una Play Along, priva cioè della mia parte di batteria… Buon divertimento.

“Limpo”: Full Mix

“Limpo”: Minus Drums

Rullanti Ludwig Epic Centurian e Jim Riley Signature

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Oggetto di un approfondito test pubblicato sul n. 5 di Drumset Mag (settembre 2012), vi proponiamo in questo video la prova ‘suonata’ di questi due rullanti appartenenti alla linea semi-professionale del marchio americano (e quindi prodotti in Taiwan). L’Epic Centurian, profondo 6,5 pollici,  è in legno (African Sapele con rinforzi in acero per la precisione), mentre il secondo raggiunge gli 8” di altezza e presenta una finitura lucida e serigrafata sopra un fusto in puro acciaio. Due strumenti con un suono, un’estetica e un’anima molto diversi, ma accomunati da un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Il Black Magic Jim Riley da 14” x 8”: è firmato da Jim Riley, batterista nato a Boston, certo non conosciuto in Italia quanto in terra statunitense, dove è assai attivo come turnista e docente. Dopo aver suonato nella Greater Boston Youth Orchestra prima e nella Massachusetts Wind Esnsemble poi, durante le scuole superiori studia timpani e partecipa al Jazz Program, trovando il tempo di vincere ben cinque campionati nazionali di marching band con la NT Drumline. Una volta diplomato riceve immediatamente la cattedra presso una scuola a Coppell, in Texas, ma dopo solo un anno Jim decide di muoversi per cercare di dare una svolta alla propria carriera da musicista, prima a Kansas City e poi a Nashville, luogo dove iniziano i primi veri lavori da turnista. La svolta arriva nel 2000 con l’ingresso nella country band Rascal Flatts, una vera e proprio macchina da palco con oltre venti milioni di copie vendute e relativi acclamati tour. Nel 2007 fonda The Drum Dojo, uno studio con lezioni di percussioni per ogni età e l’inizio di una fortunata carriera di clinic sul suolo americano. http://www.jimrileymusic.com/

Paiste Twenty Masters Collection e Giant Beat

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Livello qualitativo e sonoro davvero elevato per questi nuovi modelli di casa Paiste, realizzati in maniera impeccabile, dotati di una certa originalità a livello sonoro e di versatilità. Oggetto di una prova pubblicata sul n. 5 di Drumset Mag (settembre 2012), i piatti in questione sono stati ripresi in azione nel video collegato a questo breve articolo: si tratta di due nuovi modelli della serie Giant Beat, denominati Thin e disponibili nelle dimensioni di 18” e 20” e del nuovo Crisp Ride da 22”, ultimo arrivato della serie Twenty Masters Collection, sviluppato insieme al batterista americano Ndugu Chancler (qualcuno ricorda il groove di “Billie Jean”, di Michael Jackson?). Buona visione.

Gospel Fill 1 – Tre semplici combinazioni mani-cassa

Written by Bruno Farinelli. Posted in Paper2Media, Tutorial

Cari amici di Drumset Mag, questa è la prima di quattro puntate di didattica (che saranno pubblicate sui numeri di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2012 della rivista) dedicate ai fill gospel, argomento di assoluta attualità, ma alle volte di difficile comprensione.

Fissiamo alcune regole utili da tener presente durante questa serie di lezioni.

La distanza timbrica è un elemento fondamentale: un suono di hi-hat immediatamente seguito da un timpano, oppure una campana del ride seguita da una cassa sono elementi onnipresenti in questo stile.

I gruppi irregolari che verranno affrontati vengono quasi sempre contestualizzati in divisioni binarie o ternarie; per intenderci, quartine o sestine di sedicesimi.

Alcuni dei fill trovano un’applicazione anche come variazione al groove, semplicemente venendo applicati solo allo hi-hat, alla cassa e al rullante.

Questo stile ha bisogno di fill il più possibile esplosivi, pertanto troveremo molto raramente uno sticking RRLL. Troveremo invece spesso le mani all’unisono nei fill, scelta questa che li renderà ancora più energici.

Nel video che accompagna questo breve articolo trovate l’esecuzione dei sette esercizi trascritti sul n. 5 di Drumset Mag, in edicola a settembre 2012, relativi ad alcune combinazioni di mani e cassa. Non è necessario considerare tali combnazioni come fill gospel: sono certo che molti di voi li avranno già affrontati chiamandoli semplicemente ‘treni di terzine’ oppure fill lineari. Ciò che li rende inusuali sarà lo sviluppo che vedremo attraverso l’orchestrazione e lo sticking.

Buon lavoro e buon divertimento!

Pesta Con Gusto: Il 3 sul 4

Written by Ivano Zanotti. Posted in Paper2Media, Tutorial

Sul n. 5 di Drumset Mag (settembre 2012) trovate la prima puntata di una mia rubrica didattica intitolata Pesta con gusto. Sulle pagine della rivista vi propongo una cosa semplice, cioè il 3 sul 4, con qualche idea su come svilupparla, quest’idea. Nell’articolo e nelle trascrizioni riportate si mostra il 3 sul 4 ‘base’, quindi si parla degli accenti che danno la cadenza, di quintine con cassa, poi di sestine e settimine e della loro interpretazione estesa sui tamburi e sui piatti, quindi partendo in levare di un sedicesimo e poi di un ottavo. Nel video collegato a questo breve articolo trovate l’esecuzione di tutti i sette esrcizi trascritti sulla rivista. Naturalmente ognuno di voi dovrà cambiare le frasi a suo gusto e quindi trovare i propri incastri di quintine, ecc., e tutto ne beneficierà in termini di fantasia e gusto personale, un fatto importantissimo. Rock ‘n’ Roll!

PercFest 2012

Written by Mario A. Riggio. Posted in News & Events, Paper2Media

Il festival ligure è un susseguirsi di emozioni lungo sei giorni, che parte alle undici del mattino con il fitness sulla spiaggia suonato live da un gruppo di batteristi e percussionisti capitanato da Ellade Bandini, a cui fanno seguito lezioni, masterclass ed eventi didattici di ogni genere, come i seminari di percussioni con Giorgio Palombino e Dado Sezzi. Palombino e Sezzi hanno anche illuminato le notti fino all’alba in compagnia dei brasiliani fratelli Taufic, Roberto alla chitarra e Dedé al piano, in straordinarie jam session, che hanno gareggiato in bellezza (e vinto) con analoghe jam che si svolgevano in altri locali. Novità di quest’anno, le jam sul battello che di notte gira intorno all’isola Gallinara. Ultima partenza alle cinque del mattino. E alle undici Percfest ricomincia.

Fotogallery

  • Ellade Bandini premia Lele Pella (ph by Marok)
  • Gatto & Bennink (ph by Mario A. Riggio)
  • Giorgio Di Tullio (ph by Mario A. Riggio)
  • Giorgio Palombino premia Riccardo Spaggiari (ph by Marok)
  • I vincitori premiati da Pippo Panenero (ph by Marok)
  • Israel Varela (ph by Mario A. Riggio)
  • La giuria: da sinistra Valerio-Galla, Giorgio Palombino, Dado Sezzi, Mario Riggio, Roberto Gatto, Nicola Muresu, Nicola Angelucci, Tullio De Piscopo, Ellade Bandini, Pippo Panenero (ph. by Marok)
  • Orchestra Aniké (ph. by Mario A. Riggio)
  • Rosario Bonaccorso, direttore artistico (ph. by Marok)
  • Tullio De Piscopo (ph. by Mario A. Riggio)

Iron Maiden – The Number of the Beast

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nel numero di settembre 2012 di Drumset Mag ha fatto la sua comparsa una nuova rubrica, Before I Forget, in cui si analizzano alcuni degli album storici del metal e se ne trascrivono i groove. Abbiamo iniziato con questo album degli Iron Maiden, uscito il 22 marzo 1982, poco più di 30 anni or sono.
Subito acclamato dalla critica dei tempi come il miglior album della storia del genere, è il primo disco della band britannica a raggiungere il primo posto nelle classifiche, senza contare la certificazione di disco di platino negli USA e il successo dei video dei singoli “Run to the Hills” e della stessa “The Number of the Beast”, uniche occasioni di vedere immortalato il primo batterista ufficiale – ma quarto nella reale storia della band – Clive Burr, autore di una intro tanto semplice quanto efficace e riconoscibile anche a distanza di 30 anni.
L’album fu prodotto da Martin Birch e registrato presso i Battery Studios di Londra. Artwork disegnato da Derek Riggs.
La formazione: Bruce Dickinson, voce; Dave Murray e Adrian Smith, chitarre, Steve Harris, basso; Clive Burr, batteria.

Piero Monterisi

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media

Protagonista di una delle interviste del n. 5 di Drumset Mag è Piero Monterisi, intervistato dal nostro direttore. In questo articolo vi presentiamo la corposa biografia artistica del musicista pugliese batterista, che diede inizio alla sua attività professionale nel 1986-87 con il tour di Franco Dani, cui seguì nel 1988-1989 quello con Alberto Camerini. Nei primissimi anni Novanta Monterisi collabora con le band di Wess, Marco Armani e con numerose cover-band del circuito romano e nel 1992 entra a far parte dell’orchestra di Renato Carosone. Al 1993 risalgono le prime esperienze in studio di registrazione: Asia Blue  di F. Forte (tromba di Pino Daniele) e Insisto dei Tiromancino (pubblicato nel 1994). In tour con Carosone, Silvestri e Gazzè, registra con quest’ultimo Contro un’onda del mare nel 1996, anno in cui incide anche Morandi di Gianni Morandi. Nel 1997 escono Il dado di Daniele Silvestri e Il giardiniere di Niccolò Fabi, nasce il progetto Polìs insieme a Max Gazzè e incide il disco dei Giulio Dorme, Venere, pubblicato nel 1998, anno in cui partecipa  alla realizzazione del disco Niccolò Fabi, anche in veste di co-autore e co-produttore a La favola di Adamo e Eva di Max Gazzè e a Sig. Dapatas di Daniele Silvestri.

Nel 2000 inizia con alcune date la collaborazione con la Premiata Forneria Marconi, si alterna tra i tour di Silvestri, Tiromancino e Gazzè, nasce un nuovo progetto chiamato Peng e compare nell’album Il meglio di Daniele Silvestri. Nel 2002 con quest’ultimo realizza Unò-duè, a cui seguirà un lunghissimo tour, e partecipa a un mini tour in Giappone con la PFM, al quale seguirà il cd-dvd Live in Japan. Di nuovo in tour con i Tiromancino per presentare In continuo movimento, nel 2003: partecipa alla produzione e all’arrangiamento, insieme ai Peng di Un Giorno di Gazzè e registra con Tiromancino Illusioni Parallele, pubblicato nel 2004. Nello stesso anno partecipa al nuovo album di Silvestri Livre Transito e comincia a occuparsi della coproduzione artistica della tournée dei Tiromancino del 2005 per promuovere 95-05. Partecipa al progetto Roma Maputo andata e ritorno a sostegno di un centro di accoglienza per minori abbandonati. Il 2006 vede Monterisi coinvolto in un nuovo progetto musicale rock e blues elettrico anni ’70 con Federico Zampaglione dei Tiromancino e al bassista Brignola: The Blackmailers. Comincia una nuova collaborazione con la PFM, che accompagna in un tour mondiale e registra Passeggeri distratti di Raf. Nel 2007 registra il Il latitante di Silvestri Daniele, La quinta stagione di Cristina Donà e alcuni brani per Zampaglione, ma soprattutto crea con Romeo Grosso Altomusic, un’agenzia di produzione di spettacoli. Nel 2008 escono le  raccolte  di Silvestri Monetine 2008 e Tiromancino, oltre al cd PFM-Canta De Andrè. Il 2010 vede, olre ai tour Donà, Silvestri e PFM, l’uscita del cd Fantafavole, scritto, suonato, arrangiato e prodotto da Piero Monterisi per la compagnia Fantateatro. Nel 2011 escono Torno a casa a piedi di Cristina Donà, S.C.O.T.C.H. di Daniele Silvestri, Un mondo fantastico di Fantateatro (oltre al primo audio libro con etichetta Altomusic L’orco puzza. Il 2012 ha visto Piero Monterisi partecipare ai tour invernali di Silvestri e Donà, produrre e fare da direttore musicale per lo spettacolo Fantafavole show presso il Teatro delle Celebrazioni di Bologna, suonare nei tour estivi di Cristina Donà e Tiromancino.

Il video collegato è tratto dall’esibizione della Premiata Forneria Marconi al Concertone del Primo Maggio 2009 in Piazza San Giovanni a Roma. I due brani eseguiti da Franza Di Cioccio e soci sono “Volta la carta” e “Il pescatore”. Buon divertimento.

Alex Acuna

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media

Uno dei Face to Face (ossia delle interviste) di Drumset Mag n. 5 di settembre 2012 è dedicato al grande musicista peruviano Alex Acuña, incontrato dal nostro Leonardo Rizzo in occasione di una clinic tenuta dal maestro a Curtatone, vicino Mantova, il 3 maggio scorso. L’incontro didattico, organizzato dalla BOMAP di Bologna, importatrice per l’Italia del marchio di percussioni Gon Bops, aveva avuto un prologo il giorno precedente, quando il maestro aveva tenuto una clinic presso Musicbeat di Salerno ed era stato girato il video che qui vi viene proposto integralmente.

Di seguito una biografia dell’insigne multipercussionista, liberamente tratta dal suo sito.

Nato nel villaggio di Pativilca, a circa 100 miglia a nord della capitale Lima, Alex Acuña ha iniziato a suonare a quattro anni, favorito anche dal fatto che il padre era un musicista e che suonavano anche i suoi cinque fratelli. Ancora adolescente, si trasferì a Lima per iniziare una fortunata carriera live e in studio, che lo portò a 18 a entrare nella big latin band del grande Pérez Prado. Trasferitosi a Puerto Rico nel 1967, mentre continuava a registrare e suonare dal vivo, Acuña studiò per tre anni percussioni classiche al locale conservatorio, esibendosi anche nell’orchestra sinfonica dell’isola sotto la direzione del grande violoncellista spagnolo Pablo Casals.

Trasferitosi a Las Vegas nel 1974, Acuña ebbe modo di accompagnare dei veri miti della musica quali Elvis Presley e Diana Ross, prima di intraprendere una scelta decisiva per la sua fama e la ua carriera: nel 1975 entrò infatti come percussionista nei Weather Report, band nella quale suonò anche la batteria dall’aprile 1976 all’ottobre del 1977. Due i dischi incisi, Black Market del 1976 e Heavy Weather del 1977: quest’ultimo fu il primo album jazz-fusion a vendere oltre un milione di copie (anche grazie alla hit “Birdland”). Lasciata la band, Acuña si stabilì a Los Angeles, dove si affermò ben presto negli studi di registrazione sia come batterista sia come percusionista classico ed etnico per spettacoli tv, colonne sonore, registrazioni di album di grande successo: tra le sue collaborazioni discografiche si trovano infatti U2, Paul McCartney, Joni Mitchell, Ella Fitzgerald, Whitney Houston, Sergio Mendes, Yellow Jackets, Chic Corea, Julio Iglesias, Placido Domingo, Wayne Shorter, Joe Zawinul… Non meno prestigiose  quele live, avendo suonato con Al Jarreau, Roberta Flack, Antonio Carlos Jobim, The Gipsy Kings, Paco de Lucia, Carlos Santana, Herbie Hancock, Christina Aguilera, Tito Puente… Tra i compositori sotto la cui direzione ha inciso colonne sonore di successo ci sono Dave Grusin, Alan Silvestri, Michele Legrand, Bill Conti, Maurice Jarre, Mark Isham, Hans Zimmer, John Williams, Lalo Schiffrin e altri. Numerosi anche i riconoscimenti, tra i quali il premio Emeritus MVP della NARAS (National Academy of Recording for the Arts and Sciences) e la vittoria per cinque anni consecutivi del referendum di Modern drummer nella Categoria Best Latin/Brazilian Percussionist.

Insegnante richiestissimo, Acuña è autore di ben quattro video didattici e ha tenuto seminari e master class in diverse università e conservatori di tutto il mondo. Batterie DW, piatti Zildjian Cymbals, percussioni Gon Bops, hardware Gibraltar, bacchette Vic Firth, pelli Evans e microfoni Shure sono i suoi sponsor.

 

Le foto della gallery sono di Lele “Shaddy” Sgarbi

 

Tony Liotta

Written by Luciano Beccia. Posted in Musicians, Paper2Media

Tony Liotta è un musicista di grandissima esperienza, impegnato a 360°. Del suo ultimo lavoro, Colours of Life, si parla diffusamente nell’intervista pubblicata sul numero 5 di Drumset Mag (settembre 2012). Non tutto quello che aveva da raccontarci ha trovato spazio sulla rivista. Approfittiamo allora del nostro sito per porre ancora qualche altra domanda al disponibilissino batterista e didatta di stanza in Germania.

Nel 2008 hai pubblicato un progetto techno per la Love Parade: ci racconti di questa esperienza?

È stata un’esperienza molto divertente. La Love Parade del 2008 è stata una cosa gigantesca, un grosso progetto a livello mondiale che si è svolto a Dortmund, la città dove vivo. Uno dei produttori mi ha chiamato e mi ha detto che aveva bisogno della mia batteria per realizzare quattro pezzi. Io ho accettato, anche se gli ho detto che non ero in grado di fare musica techno. Poi siamo andati in studio, lui aveva delle tracce e ci abbiamo lavorato. Questa è la storia di “Drum Maniac”, canzone che è diventata una grande hit.

Ti è mai successo di non sentirti a tuo agio o di vivere delle esperienze in cui sentivi di non riuscire a dare il massimo?

Certo, è successo molte volte, posso raccontare delle storie e andare avanti tutta la notte! Suonando in giro per il mondo e con tanti artisti diversi capitano un sacco di situazioni. Sono un professionista, quindi anche quando per esempio mi trovo in contesti in cui non mi piacciono i musicisti con cui devo suonare, devo sempre essere in grado di gestire queste cose. Oggi sono in una posizione che mi permette di scegliere cosa suonare e cosa no, ma quando ho iniziato dovevo raccogliere ogni piccola possibilità e mi è successo di trovarmi in situazioni in cui dovevo suonare con qualcuno che non mi piaceva, solo perché questo mi avrebbe aiutato a crescere. Tutto è importante, sia le cose belle sia quelle brutte. A volte ti capita di trovare il bassista ‘sbagliato’, con il groove ‘sbagliato’, ma devi suonare lo stesso, perché magari ti trovi in una band famosa.

Puoi dirci qualcosa riguardo ai tuoi nuovi progetti discografici?

Ho in corso due progetti, uno dei quali in uscita a Gennaio, e poi un altro di R&B che uscirà nel corso di quest’anno. Poi sto collaborando con il cantante Robert Collins e la band Giganight e ho iniziato le registrazioni dell’album River Tales in cui suona il bravissimo chitarrista Fabio Casali.

Quali sono i musicisti che stanno collaborando a questi tuoi nuovi progetti?

Ci sono musicisti che arrivano da tante parti del mondo, alcuni dagli Stati Uniti, altri dalla Germania, altri dall’Italia e dall’Olanda: sono tutti grandi musicisti e stiamo registrando tutti qui in Italia, al Keep Hold Studio.

Guardando la nuova generazione di batteristi, chi è il tuo preferito in questo momento? Chi è secondo te il nuovo Tony Liotta?

Che domanda difficile! Io cambio continuamente modo di suonare: se devo suonare con una band hip hop suono in un modo, ma se domani dovessi suonare con Albano suonerei come un batterista italiano. Io potrei essere il nuovo Tony Lotta, perché mi piace essere sempre fresco e nuovo nel mio modo di suonare, prendo ispirazione molto da me stesso. Questo è molto importante quando sei in studio, perché si tende sempre a registrare qualcosa che si vuole vendere e che ti deve quindi piacere. Non posso realmente rispondere alla domanda, non perché non conosca batteristi in gamba, ma perché se guardiamo alle nuove generazioni e guardiamo ai gruppi, ci sono molte band valide (a livello globale, tutti i musicisti sono buoni musicisti e lavorano bene insieme). Se invece parliamo di singoli batteristi, non ci sono molti batteristi giovanissimi, ma ci saranno. Come noi diventiamo più vecchi loro cresceranno e prenderanno il nostro posto, ma non la nostra esperienza. Quando qualcuno prenderà il mio posto gli ci vorranno comunque altri 25 anni per avere la mia esperienza, perché questo è quello che mi rende sempre nuovo, cambiare sempre la mia posizione.

C’è qualche cosa in conclusione che ci vuoi raccontare?

Se iniziassi a raccontare storie probabilmente andremmo avanti fino a domani mattina! Spero solo che tutto il mondo la fuori preferisca fare musica piuttosto che la guerra.

Francesco Paoli

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media

Il drummer dei Fleshgod Apocalypse suona la batteria solo dal 2009, ma si è già aggiudicato il primo posto nell’apposita classica di Sick Drummer Magazine del 2011. Uno dei punti di forza più evidenti del suo drumming è la sorprendente velocità con il doppio pedale, ma nessun segreto: “esercitarsi ogni giorno credo sia l’unica chiave per ottenere risultati” dichiara nell’intervista rilasciata alla nostra Elena Secci e pubblicata su Drumset Mag n. 5, di settembre 2012. Per avere un saggio delle capacità di Francesco potete dare un’occhiata al video di “The Violation”, ripreso lo scorso 11 ottobre al DNA Lounge dalle telecamere dei colleghi di Sick Drummer Magazine  (http://www.sickstringsmagazine.com).

Congas Pearl Fiberglass Elite

Written by Antonio Gentile. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Le congas in fibra di vetro, con finiture ricercate e meccaniche satinate oggetto della nostra prova (pubblicata sul numero 5 di Drumset Mag) sono strumenti progettati e realizzati in maniera eccelsa. Pur rientrando nella cosiddetta fascia media, raggiungono una combinazione ottimale di sonorità, robustezza e cura delle rifiniture, senz’altro al di sopra dell’offerta standard del mercato. Concepite per dare soddisfazione al principiante o all’amatore, possono dare ottimi risultati anche al professionista in cerca di uno strumento leggero e maneggevole, senza però rinunciare a sonorità, affidabilità e look. Il video collegato a questo breve articolo è stato realizzato presso il negozio specializzato Statatra di Bologna (www.statatra.it).

Steve Smith – The Maestro

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Musicians, Paper2Media

Il protagonista della copertina di Drumset Mag n. 5, del settembre 2012, è Steve Smith, conosciuto e riverito nell’ambiente come uno dei massimi conoscitori della storia e dell’evoluzione del nostro strumento. Smith è anche un eccezionale performer, in grado di unire nel suo drumming influenze e stili diversisimi fra loro, nonché un leader di propri progetti, uno dei più longevi dei quali è la band Vital Information, giunta al trentesimo anno di attività…

Trent’anni sono un periodo davvero lungo per un gruppo: come sei riuscito a tenere viva la band e come si è evoluta nel corso degli anni?
La band è rimasta viva perchè io l’ho tenuta viva, come un veicolo di espressione personale. In generale è stato facile trovare grandi musicisti ai quali faceva piacere farne parte e restarci per molto tempo. Il nucleo della band ha avuto origine mentre ero alla high school nei primi anni Settanta e ho incontrato Tim Landers (basso) e Dave Wilczewski (sax): in quel periodo suonavamo insieme in una big band di Boston. Dal 1977 ho iniziato ad andare in tour con Jean-Luc Ponty, mentre Tim era con Al DiMeola e Dave suonava con Freddie Hubbard. Ci incontravamo a Boston una volta l’anno per una reunion gig con diversi chitarristi come Dean Brown, Daryl Stuermer o Barry Finnerty. Dopo essere statonei Journey per qualche hanno, sono riuscito a firmare un contratto con la Columbia per la pubblicazione del mio primo album da solista e quello è stato il momento in cui abbiamo registrato Vital Information, con Tim, Dave e i chitarristi Dean Brown e Mike Stern. Abbiamo registrato quel primo album nel gennaio del 1983 e l’abbiamo pubblicato in estate. Nel settembre e ottobre del 1983, tra gli spazi del tour dei Journey, abbiamo girato gli Stati Uniti con il chitarrista olandese Eef Albers al posto di Stern (a quel tempo in tour sia con Miles Davis che con Jaco Pastorius). Alla fine di quel tour abbiamo registrato Orion (1984), il nostro secondo album.

Da allora in poi ho mantenuto viva la band seguendo sempre la mia ispirazione e provando nuove idee. Su Global Beat (1987) si è unito al gruppo Tom Coster e io ho integrato delle percussioni a mano e degli steel drum nel nostro suono. Nell’album successivo, Fiafiaga (1988), abbiamo iniziato a sperimentare con le programmazioni dei computer e a suonare con le tracce quantizzate. A quei tempi Tim Landers era molto impegnato con la sua carriera solista e quindi Kai Eckhardt ha suonato il basso per un po’ e si è unito a noi anche Frank Gambale. Anche un giovanissimo Larry Grenadier al contrabbasso ha suonato con noi per circa un anno insieme a un grande sassofonista come Larry Schneider: puoi ascoltare la versione jazz powerhouse della band su Vitalive! (1990), recentemente rimasterizzato e ripubblicato.
Ho incontrato il bassista Jeff Andrews mentre ero in tour con gli Steps Ahead nei primi anni Novanta, e lui si è unito a noi per realizzare Easier Done Than Said (1992) e Ray Of Hope (1996). Nel disco del 1992 avevamo usato alcune tastiere quantizzate, ma poi ho capito che quell’approccio non era giusto per noi, e allora ci siamo nuovamente reinventati come band orientata sul groove a partire da Where We Come From (1997). Baron Browne si è unito a noi nel 1998, e questo ha solidificato il nostro approccio funk. Abbiamo registrato Live Around The World (2000), Show ‘Em Where You Live (2001) e Live From Mars (2002). Con la registrazione di Come On In (2004) ho iniziato a introdurre i ritmi indiani nella nostra musica. Su Vitalization (2007) si è unito a noi Vinny Valentino (chitarra) e io ho introdotto il konnakol. C’è anche un’altra versione della band chiamata Vital Information NYC Edition, che include Vinny, Baron, Mark Soskin alle tastiere e Andy Fusco al sax. Questi ultimi due musicisti vengono dalle altre mie band Buddy’s Buddies e Jazz Legacy. Con loro nel gruppo possiamo suonare sia classici brani dei Vital sia la musica dei Legacy e dei Buddies. Lo scorso novembre abbiamo registrato un album live e un nuovo cd in studio dei Vital Information NYC Edition, che pubblicheremo nel 2013.

Bembé: tradizione e invenzione

Written by Nebridio Fin. Posted in Paper2Media, Tutorial

Nel numero di settembre 2012 di Drumset Mag prende il via un ciclo di quattro appuntamenti con la musica afrocubana, con notizie storiche, oltre a esercizi e trascrizioni di ritmi per percussioni e batteria. Nel primo dei quattro appuntamenti si parla, tra l’altro, di Bembé. Dato che ho voluto dare una forma moderna alla rubrica, ho pensato di trascrivere per le congas un esempio tradizionale di questo ritmo, seguito da un mio arrangiamento e a qualche ‘invenzione’ in direzione bembé/funky, aggiungendo anche parti di batteria, timbales e batá. Tutte le trascrizioni le trovate sulla rivista; le esecuzioni sul video collegato a questo articolo. Buona visione!

Tech Music School Scolarship

Written by Alfredo Romeo. Posted in News & Events, Paper2Media

Mercoledì 11 luglio, presso la sede della scuola di musica romana Soundville, si sono svolte le audizioni per la borsa di studio del valore di circa 6.000 sterline messa in palio da Tech Music School e Drumset Mag. L’importo della borsa di studio copra per intero il costo del corso annuale di Diploma B Tech nel prestigioso istituto didattico londinese.

Sotto lo sguardo inquisitorio di una severissima giuria (Guseppe Grondona della Tech Music School, Paolo Somigli di Chitarre e il direttore di Drumset Mag), hanno incrociato le bacchette ben otto candidati. In ordine di esibizione, si sono sottoposti all’audizione Alessio Tanzini, 22 anni, di Follonica (GR); Fabio De Angelis, 25 anni, di Tiene (VI); Mattero Navarra, 23 anni, di Roma; Marco Mercurio, 22 anni, di Napoli; Alberto Sello, 25 anni, di Verona; Bartolomeo Girardi, 34 anni, di Altamura; Jacopo Volpe, 22 anni, di Roma; Marco Morabito, di 19 anni, di Reggio Calabria.

Dopo aver considerato tutta una serie di fattori, oltre alle prestazioni fornite alla batteria dai candidati, la giuria ha infine decretato la vittoria del napoletano Marco Mercurio. Nel video collegato trovate una carrellata delle esibizioni di tutti i candidati, ai quali auguriamo ogni fortuna umana e professionale.

Dom Famularo

Written by Alfredo Romeo. Posted in Paper2Media

Roma, 12 giugno 2012, Centro Ottava: l’ambasciatore planetario del drumming, mr. Dom Famularo, incontra gli insegnanti di batteria romani e i tanti musicisti legati al marchio FBT del Centro e Sud Italia.
Con la consueta simpatia e una capacità comunicativa fuori dal comune, tale da rendere quasi superflua la traduzione di Lucrezio de Seta, il musicista statunitense ha affrontato due argomenti fondamentali: il movimento e le componenti necessarie per aver successo come musicista. Nel video collegato a questo articolo (e a quello pubblicato sul n. 5 di Drumset Mag, in edicola a settembre 2012) in particolare, Dom spiega il corretto movimento ‘a frusta’ da effettuare per eseguire un colpo con la famosa (famigerata per alcuni) tecnica Moeller: immaginate che il vostro polso sia tenuto dall’alto tramite un filo…

Performance Spotlight: Thomas Lang

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Factory News, Musicians

Nuovo video all’interno della serie Performance Spotlight prodotta dalla Vic Firth. Il video è stato girato durante il recente Factory Tour che ha portato alcuni tra i più importanti endorser del produttore americano in visita all’interno degli stabilimenti di produzione e realizzazione degli innumerevoli modelli di bacchette inclusi nell’immenso catalogo. Enjoy the video!

Drum Camp con Leonardo Rizzo

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in News & Events

Dal 31 agosto all’1 settembre all’Alpe di Blessagno, S. Fedele Intelvi, si svolgerà un Music Summer Camp con il batterista (e collaboratore di Drumset Mag) Leonardo Rizzo. Consigliato in particolare a batteristi di livello intermedio/avanzato, l’incontro didattico tratterà di: Tecnica & Coordinazione (si parlerà di ergonomia, impostazione e coordinazione sullo strumento); Timekeeping (tecniche per migliorare la percezione ritmica); Stile (come raggiungere l’autenticità stilistica in vari generi e sviluppare un vocabolario adatto); Lettura (lettura a prima vista o sight reading, counting system); Tecniche di ottimizzazione dello studio.

Leonardo Rizzo è responsabile del collettivo didattico European Music Academy, nato dalla collaborazione di professionisti del settore musicale e didattico che hanno deciso di riunirsi sotto un unico marchio, forti di una precedente esperienza pluriennale nel settore della didattica condotta in team, per conformare il livello di insegnamento a quello delle università musicali estere. Rizzo si è infatti diplomato al TMS di Londra (Tech Music School).

Il costo complessivo, comprensivo di alloggio, è di 220 euro. Per informazioni si possono chiamare i numeri di telefono 347 1508647 oppure 340 5838354. E-mail: info@leonardorizzo.it; filadelfocastro@gmail.com; www.rockcampus.it

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