Piatti Zildjian K Constantinople

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Test

Nel numero di dicembre 2012 di Drumset Mag abbiamo testato approfonditamente alcune aggiunte alla serie K Constantinople, modelli che hanno mosrato tutti un livello qualitativo e sonoro davvero molto alto, oltre a caratteristiche sonore di grande valore. Gli strumenti oggetto del nostro sound check erano un nutrito numero di crash – dal 15” fino al 19” (quest’ultimo è un crash/ride) – un Bounce Ride da 20” e un hi-hat da 14”. Potete ascoltare il suono di quasi tutti i nuovi modelli K Costantinople testati nel primo video, realizzato dal sottoscritto.

Il secondo video, invece, vede impegnati il pianista Lello Petrarca e il batterista napoletano Enrico Del Gaudio, alle prese con una selezione tra i nuovi K Constantinople. Buona visione!

Cajon Throne Pro

Written by Antonio Gentile. Posted in Paper2Media

Dalla OVI Solution, il Cajon Throne Pro ovvero un accessorio per cajon che assicura una seduta ergonomica per chi suona questo strumento. Si tratta di una struttura di multistrato di betulla in grado di accogliere un cajon di dimensioni standard mantenendolo inclinato di circa 30°. Il musicista ha a disposizione una comoda seduta imbottita dalla quale può suonare comodamente anche per ore senza accusare né dolori né fastidi alla schiena o al fondoschiena. Inoltre il Cajon Throne Pro aumenta naturalmente il volume e il sustain dello strumento ampliandone di fatto la cassa di risonanza. Come se non fosse abbastanza, questo accessorio è perfettamente smontabile in pochi secondi e può essere trasportato con un ingombro e un peso ridottissimi in una sacca piatta fornita dal produttore. A riprova di quanto detto finora potete vedere il video realizzato dalla OviSolution e cronometrare il tempo di montaggio (meno di 40 secondi).

Ludwig Super Classic Psychedelic Red

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Test

Meglio conosciuta come Psyco Red, la finitura Psychedelic Red è costituita da strisce di colore blu, verdi e rosse su base bianca e nei set degli anni ‘60 era assolutamente instabile: come spiegato nell’articolo per la rubrica My Old Flame pubblicato sul numero di dicembre 2012 di Drumset Mag, bastava esporre per qualche ora la batteria al sole e soprattutto il colore verde diventava bianco!

Dal punto di vista acustico questo modello di Super Classic segna uno spostamento più verso il rock rispetto alle Super Classic di qualche anno prima con la verniciatura interna bianca in resacote. Queste ultime avevano un suono più morbido e rotondo; questa batteria è invece uno strumento decisamente più rock, più aggressivo, con un attacco più deciso e un suono più chiaro proveniente da tutto il set. Con un’accordatura adeguata resta sempre uno degli strumenti più versatili mai messi sul mercato. Niente di nuovo da dire sul rullante più celebre della storia, il mitico Supraphonic che poteva essere su questa batteria da 5” o da 6,5”. Nelle foto della gallery (opera di Massimo Palmieri) il rullante è il modello da 6,5”, mentre nella prova video collegata abbiamo usato un 5 pollici.

Pace e Amore

Le foto della gallery sono di Massimo Palmieri

 

Fill Gospel 4 – Un gruppo di sette

Written by Bruno Farinelli. Posted in Paper2Media, Tutorial

La quarta e conclusiva lezione sui fill gospel, pubblicata sul numero di dicembre 2012 di Drumset Mag, verte inizialmente su un gruppo di sette, che andrà suonato dapprima in quartine e in sestine di sedicesimi. In questo caso vengono riproposti molti degli elementi cardine di queste lezioni, come la distanza tra le timbriche e le mani all’unisono, oppure ‘flammate’ (modalità adottata in questa lezione). Successivamente vengono presi in esame alcuni esercizi che fanno uso del doppio pedale, ma chi di voi avesse un piede particolarmente veloce e allenato può tranquillamente pensare di suonarli con un piede solo. Ringrazio ancora una volta Drumset Mag per questa bellissima opportunità. Buon divertimento e non dimenticate di guardare gli esercizi sulla rivista!

Play Along 4 – Crime

Written by Paolo Valli. Posted in Paper2Media, Tutorial

Per l’ultimo appuntamento con la rubrica didattica Play Along, pubblicata sul numero di dicembre 2012 di Drumset Mag, ho scelto di utilizzare un altro mio brano con una struttura decisamente insolita, in cui torniamo a parlare di tempi dispari. Il brano si intitola “Crime” e il suo tema si sviluppa su un ciclo composto in sequenza da misure del valore di 7/8, 6/8 e 5/8. A chiudere questo ciclo (che viene ripetuto cinque volte) vi è una misura in tempo semplice di 4/4. Sulla rivista vi mostro come ho tagliato e quindi suddiviso (in ottavi) le misure che compongono il tema durante la composizione del brano, per evitare di dover contare numeri troppo alti. Ho anche isolato tre misure diverse da praticare separatamente, quindi da ‘montare’ in sequenza per abituarsi a suonare liberamente anche su questi continui cambi di metrica.
Lo special del brano è invece in 7/8 e la sua metrica non cambia mai.
Come sempre vi allego due video, uno con la mia traccia di batteria e uno in versione play along. Alla prossima e… buon divertimento!
Full Mix

Minus Drum

Pesta con Gusto 4 – First Element

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Paper2Media, Tutorial

Per l’ultimo appuntamento didattico con la rubrica Pesta con gusto, pubblicata sul numero di dicembre 2012 di Drumset Mag, ho pensato di farvi ascoltare un pezzo dell’ultimo disco inciso col mio gruppo i S.I.P Tonic dall’album Tonic Therapy. Il pezzo si chiama “First Element” ed è composto da due groove. Come gran finale c’è un solo di batteria sul groove composto 5+6.

Grazie a Drumset Mag e sempre Rock’nRoll!

Musica afrocubana 4 – Rumba!

Written by Nebridio Fin. Posted in Paper2Media, Tutorial

Con questa puntata – pubblicata sul numero di dicembre 2012 di Drumset Mag – siamo giunti al termine della mia rubrica dedicata alla musica afrocubana, che concludo con delle informazioni sulla Rumba, che a Cuba è una delle più importanti sfaccettature della vita di ogni giorno. Non è solo una forma di danza, ma un momento in cui la comunità può commentare la vita, l’amore, la politica, la filosofia, ecc. In altre parole, Rumba è un vero e proprio modo di vivere, come il jazz negli Stati Uniti.
La rumba a Cuba è distinta in tre stili: Yambu, Guaguancó e Columbia; per esigenze di spazio abbiamo affrontato solo la rumba guaguancó. Il guaguancó è di solito suonato con tre congas: salidor (tumbadora), segundo (conga) e quinto; palitos, chekeré e clave completano la sezione ritmica. Il canto narra storie di vita quotidiana, fino ad arrivare al momento del montuno, sezione ‘a chiamate e risposte’ in cui si fa ampio ricorso all’improvvisazione.

Mike Portnoy – I grooves dei Flying Colors

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Tutorial

Una delle nuove creature di Mike Portnoy, protagonista della cover story di Drumset Mag di novembre 2012, sono i Flying Colors, band messa su insieme ai fratelli Morse. “Con i Flying Colors abbiamo forti influenze pop – racconta Portnoy nell’intervista pubblicata sul nostro mensile – al contrario dell’heavy metal moderno in cui ci siamo cimentati con gli Adrenaline Mob”. Con questa band Portnoy impiega praticamente lo stesso set che usa con i Transatlantic: cassa singola con doppio pedale, tre tom e due floor. Non mancano i tempi dispari tanto cari al batterista di New York, né le sorprese, a partire dalla bluesy “Fool in My Heart” – cantata quasi interamente dallo stesso Mike con risultati soddisfacenti – alla moderna “Shoulda Coulda Woulda”, per passare a momenti fortemente influenzati da Deep Purple – l’opener “Blue Ocean” – o dai Beatles, nei brani centrali del disco.

Gianni Belleno – Nella Sala Vuota

Written by Mario A. Riggio. Posted in Musicians, Paper2Media

A Gianni Belleno si deve il primo lungo solo registrato nel nostro paese, nell’album Concerto Grosso per i New Trolls, pubblicato nel 1971. Il disco è un album-manifesto del rock sinfonico, realizzato in collaborazione con il maestro Luis Enriquez Bacalov, in seguito premio Oscar per le musiche del film Il Postino.
L’album, tanto popolare da superare il milione di copie vendute, contiene anche una lunga improvvisazione, chiamata “Nella sala vuota”. “Dovevamo riempire la facciata B del Concerto grosso – ricorda Belleno – e la casa discografica ci disse: “O ci date qualcosa entro stasera o mettiamo un narratore che spiega com’è nato il concerto e come avete fatto”. Noi ci siamo chiusi in sala, abbiamo preso un pezzo, “Il sole nascerà”, e lo abbiamo allungato per venti minuti. Nel pomeriggio lo abbiamo registrato in diretta alla prima, con l’assolo di batteria, tutto improvvisato”. Dal vivo con la sua band UT – Uno Tempore, Gianni Belleno ripropone quello storico solo. Eccone un estratto video, esclusivo per Drumset Mag, tratto da un’esibizione live di questa estate (2012).

Billy Gladstone: Parla Chet Falzerano

Written by Davide Merlino. Posted in Paper2Media

Batterista e storico dello strumento di fama internazionale, Chet Falzerano in questo video collegato alla rubrica Unorthodox Behaviour di novembre 2012 ci parla di un personaggio davvero fuori del comune. Billy Gladstone non è stato infatti solo uno dei migliori specialisti del rullante (a detta, tra gli altri, di Buddy Rich), ma anche un geniale inventore e costruttore (di interi drum set, rullanti e pad da allenamento). Buona visione.

I grooves di Nick Menza

Written by Edoardo Sala. Posted in Paper2Media, Tutorial

Il 14 luglio 1992 esce per Capitol Records Countdown to Extinction dei Megadeath, disco che guadagnerà ben due dischi di platino, una nomination ai Grammy Awards nel 1993 e – cosa unica in campo heavy metal – il riconoscimento dallo Humane Society‘s Genesis Award. Alla batteria Nick Menza, nato in terra tedesca, a Monaco, nel 1964 dal noto sassofonista e compositore Don Menza. Nei suoi dieci anni di Megadeth, Nick diviene famoso per la potenza dei suoi groove e per il mastodontico setup montato sul Greg Voelker Rack System, sistema tubolare già usato in precedenza da artisti quali Aldridge, Joe Franco e Rod Morgenstein. In questo video, collegato all’articolo pubblicato sul numero di Novembre 2012 di Drumset Mag, l’esecuzione dei grooves di Countdown to Extinction (le partiture le trovate sulla rivista).

El Peje

Written by Gian Franco Grilli. Posted in Musicians, Paper2Media

Intervistato su Drumset Mag del novembre 2012, Juan Carlos Rojas Castro, classe 1962, nel mondo musicale conosciuto è come El Peje (pesce di mare). Viene da Caibarién, vicino a Villa Clara, Cuba, e ha iniziato la professione con l’Orchestra di Musica Moderna di Santa Clara, per approdare nel 1988 con l’Orchestra Internazionale di Varadero diretta dal maestro Carlos Tarafa. Nel 1992 fu scelto per una tournée in Giappone con una formidabile orchestra di Todas Estrellas in cui spiccavano nomi come Tata Güines, Enrique Jorrín, Frank Emilio, Armando Romeu, Mario Romeu, Omara Portuondo, Carlos Embale e Los Papines. Nel 1995 ha sostituito per alcuni mesi Calixto Oviedo, batterista di NG La Banda di Josè Luis Cortés, e nel 1996 ha suonato con il flautista Orlando Valle «Maraca» in numerosi festival jazz in Europa. Con «Maraca» ha poi suonato nei primi anni del nuovo secolo in una sezione ritmica con Tata Güines, Changuito e Giovanni Hidalgo. La sua notorietà di batterista è legata soprattutto a Chucho Valdés. Nel video collegato a questo articolo lo vediamo impegnato proprio con gli Afrocuban Messengers del pianista cubano.

Dado Sezzi – Percussioni Estreme, dai Sadist a Moana Pozzi

Written by Mario A. Riggio. Posted in Musicians, Paper2Media

Nella carriera di un musicista possono accadere cose strane. Dado Sezzi non fa eccezione e può anche vantare una collaborazione (musicale) con Moana Pozzi.
Era il 1985 e Moana, non ancora attrice cinematografica, faceva spettacoli cantando in playback su basi musicali. Dado viene chiamato a fare un turno nello studio genovese dei fratelli Canepa, per registrare le percussioni sul brano “Nuda” di Mina. “Era un pezzo latin-samba arrangiato da Marco Canepa – ricorda Dado – ho registrato in breve tempo congas e qualcos’altro. In tarda mattinata è arrivata lei, occhiali scuri e autista a seguito”. Non erano ancora i tempi del digitale e di autotune. “C’è voluta tutta la perizia di Marco per intonare Moana – continua – l’ha fatta cantare più volte allo stesso modo e ha intonato tutto ruotando il nastro a mano”.
Altra esperienza particolare è stata quella con i Sadist, la metal band con cui ha registrato un album e suonato dal vivo come ospite. Qui di seguito un esempio di percussioni metal registrato dal vivo con i Sadist di fronte al grande pubblico dell’Arena del mare di Genova. (video prodotto da Mario A. Riggio / Nadir Music / Ufip)

Uno stralcio del progetto a cui Dado tiene di più: il duo con il chitarrista Giangi Sainato.

Ma alla fine, com’è andata con Moana Pozzi? Risponde Dado: “Non credo di avere mai ascoltato il risultato finale, né ho mai più rivisto la cantante, se non al cinema”.

Max Castlunger

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Musicians, Paper2Media

Folgorato a 16 anni dall’incontro con le percussioni complice il cugino (oggi suo principale collaboratore Emanuel Valentin), Max Castlunger ha da allora iniziato a cercare e collezionare strumenti. Dopo una visita a un’esposizione della UFIP a Firenze e quella alla mostra del collezionista nonché antropologo musicale Luciano Bosi Castlunger decide di creare una sua mostra itinerante nella quale far convergere anche le esperienze maturate tenendo vari corsi di musica d’insieme con tamburi africani nelle scuole elementari e medie in Alto Adige. Dal 2005 a oggi sono state organizzate cinque esposizioni nei musei di Scienze Naturali di Bolzano, Olten e Lucerna in Svizzera. La prossima esposizione sarà a novembre 2012 nel Museo di Scienze Naturali e di Archeologia di Frauenfeld, ancora in Svizzera. Per contatti e visite: www.rnc-percussion.com e www.maxcastlunger.com

Batteria Maber

Written by Antonio Di Lorenzo. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Uno strumento in plexiglass degno dell’eccellenza italiana composto da una cassa 20” x 14”, tom 12” x 8”, tom a terra 14” x 14” e rullante 14” x 6,5”. Dimensioni che lascerebbero pensare a un set jazzistico, ma così non è… La Maber suona come un’orchestra di tamburi dotati di peculiarità che non svaniscono con il mutare degli ambienti in cui si suona. Lo strumento ha una collocazione assolutamente pop-rock, è adatto ai gruppi amplificati, uno strumento compatto ma di volume e aggressività sonora fuori dal comune.

Piatti Paiste Formua 602 Nuovi Modelli

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Dopo una interruzione della produzione nel 1990 decretata dalle mutate esigenze sonore del periodo, la leggendaria serie 602 (recentemente tornata in catalogo) presentata nel 1959 dal produttore svizzero di Nottwil, si arricchisce ora di alcuni nuovi modelli. I piatti vengono realizzati utilizzando la lega in bronzo CuSn20, e tra i nuovi modelli troviamo due Paperthin da 16” e 18”, un Medium hi-hat da 14”, e un Thin Crash da 20”.

Piatti Paiste Formula 602 Vintage

Written by Redazione Drumset Mag. Posted in Paper2Media, Tools, Vintage

Ricercatissimi dai collezionisti, i vecchi piatti Formula 602 hanno sempre avuto un grande apprezzamento, soprattutto da parte di batteristi di area jazzistica. Nella rubrica My Old Flame (quella dedicata mensilmente al vintage), pubblicata sul numero di Novembre 2012 di Drumset Mag, ci occupiamo della storia di quella che è stata la prima linea professionale di piatti costruita dall’azienda elvetica. Nel video collegato a questo breve articolo potete vedere e ascoltare alcuni modelli presi dalla collezione del nostro direttore, nella quale non rientrano i cosiddetti Blue Logo (prodotti a partire dai primi anni ’80), che sono invece la passione di Roberto Cavedon, autore dell’articolo pubblicato sul nostro mensile. Buona visione.

Rullante Pork Pie Patina Brass

Written by BOB Baruffaldi. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Il rullante Brass Patina realizzato dalla Pork Pie ha il fusto (con la classica piegatura centrale) in ottone, le dimensioni sono di 13”x7”, e la finitura (realizzata a mano) è davvero originale, con un aspetto volutamente grezzo che caratterizza in maniera decisa il look di questo strumento rendendolo unico. Il colore può assumere una tonalità dominante che può variare secondo la produzione. I blocchetti che ospitano i tiranti (8+8) sono del tipo Tube Lugs, anch’essi in ottone, ma con finitura cromata. I cerchi rientrano nella tipologia dei tripla flangia, e hanno uno spessore di 2.3 millimetri. La cordiera a venti fili (in ottone) è realizzata dalla stessa Pork Pie. La macchinetta di gestione della cordiera agisce con una levetta facilmente accessibile che scorre parallelamente al fusto, e presenta un’unica ghiera in metallo per la regolazione fine della tensione. Le pelli sono prodotte dalla Remo, ma mostrano entrambe in grande evidenza il tipico logo Pork Pie. Andiamo a sentire cosa ha da dire…

Nuovi Shakers LP

Written by Antonio Gentile. Posted in Paper2Media, Test, Tools

Questa volta tra le nostre mani ben quattro strumenti prodotti dalla LP. Si tratta di shakers diversi tra loro ma con un importante filo conduttore che li lega. Sono due coppie di idiofoni in ognuna delle quali troviamo sia lo strumento convenzionale sia la sua versione per hihat. Questo abbinamento è emblematico di un trend che negli ultimi anni ha acquisito sempre più importanza: l’avvicinamento e, in qualche caso, l’ibridazione tra batteristi e percussionisti. Sempre più musicisti sentono l’esigenza di integrare nel proprio set strumenti rubati ai propri colleghi. Quindi troviamo elementi batteristici nei set dei percussionisti ed elementi percussionistici nei set dei batteristi. Una sovrapposizione di ruoli e di suoni che la Latin Percussion è stata rapida ed efficace ad interpretare. Molti sono stati gli strumenti di questo tipo sfornati dalla casa del New Jersey negli ultimi anni. I quattro che esaminiamo insieme sono probabilmente tra i più riusciti: il shekere Jim Greiner, lo hihat shekere Michael Spiro, il chiki-ita e lo hihat chiki-ita.

Fill Gospel 3

Written by Bruno Farinelli. Posted in Paper2Media, Tutorial

I fill presentati in questo video, collegato alla rubrica didattica che trovate su Drumset Mag di novembre 2012, coinvolgono principalmente tre elementi del set e cioè piatto (crash oppure ride), floor tom e cassa. Quasi tutte le combinazioni proposte hanno almeno un colpo delle mani all’unisono. Parlando invece del suono, risalta in qualche modo una caratteristica abbastanza netta: sembra quasi che questi esercizi suonino come se si usasse il doppio pedale, senza però che quest’ultimo sia presente. E se studiando questi fill troverete molta segatura ai piedi della vostra batteria significa che siete sulla buona strada! Buon divertimento e alla prossima.

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